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Pensione di inabilità per gli invalidi civili: a chi spetta

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 22 Ottobre 2024
Tempo di lettura stimato: 6 minuti

Il primo articolo della nostra Costituzione afferma che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro: questo significa che il lavoro nel nostro Paese è un diritto inalienabile ma, bisogna considerare che non tutte le persone hanno le capacità fisiche e mentali per svolgere una attività lavorativa in modo stabile e continuativo. Per questo motivo, per garantire un tenore di vita ugualmente dignitoso ai cittadini ai quali è riconosciuta una inabilità lavorativa totale e permanente, lo Stato eroga la pensione di inabilità civile.

In questo articolo approfondiremo nel dettaglio la pensione di inabilità per gli invalidi civili analizzando il suo funzionamento, i requisiti per ottenerla e tutte le modalità di richiesta.

Pensione di inabilità per gli invalidi civili: i requisiti

Cos’è la pensione di inabilità civile

La pensione di inabilità civile è una prestazione economica che viene erogata ai cittadini che vivono una condizione di fragilità economica e non hanno le capacità fisiche o mentali per svolgere un lavoro.

Il sostegno viene distribuito, previa richiesto, attraverso l’erogazione di 13 mensilità che per il 2023 hanno valore di 386,27 euro.

Il valore della pensione di inabilità per gli invalidi civili, infatti, non è stabile ma viene ricalcolato in base al costo della vita e all’inflazione.

Qual è la differenza tra pensione di inabilità civile , la pensione di invalidità e l’assegno di invalidità

La pensione d’inabilità e la pensione di invalidità differiscono per quanto riguarda i requisiti anagrafici e contributivi: la pensione di inabilità, infatti, prevede che il cittadino abbia versato almeno 5 anni di contributi, mentre la pensione di invalidità non prevede alcun requisito contributivo.

Tuttavia, la pensione di invalidità, a differenza della pensione di inabilità civile prevede altri tipi di requisiti: quello anagrafico e reddituale, per richiederla infatti bisogna rientrare in una soglia reddituale e avere un’eta compresa tra i 18 e i 67 anni.

L’ultima grande differenza tra le due pensioni riguarda la compatibilità con l’attività lavorativa: se i cittadini che hanno diritto alla pensione di invalidità non possono più lavorare, i cittadini che ricevono la pensione di inabilità per invalidi civili possono comunque svolgere un’attività lavorativa.

La pensione differisce anche dall’assegno di invalidità che è una misura temporanea e non una pensione permanente.

Potreste anche essere interessati a leggere di più sull’indennizzo INAIL.

Con quali prestazioni è compatibile

La pensione di invalidità è compatibile con le prestazioni erogate alle persone che hanno subito una menomazione a causa dell’attività lavorativa o a causa della guerra, a patto che le menomazioni o le patologie che hanno determinato l’invalidità siano diverse.

Nel caso in cui il cittadino abbia diverse minorazioni, la pensione è compatibile anche con:

  • pensione ciechi assoluti
  • pensione ciechi parziali
  • indennità speciale ciechi parziali
  • indennità di accompagnamento ciechi civili assoluti 
  • pensione sordi civili
  • indennità di comunicazione sordi civili

Inoltre la pensione di inabilità per gli invalidi civili è compatibile anche con qualsiasi tipo di pensione erogata dall’INPS per i lavoratori autonomi o dipendenti: la cumulabilità tra queste prestazioni è possibile grazie al fatto che la pensione di inabilità è compatibile con l’attività lavorativa.

A chi è rivolta la pensione e quali sono i requisiti per richiederla

Il beneficio viene erogato a favore degli invalidi civili totali di età compresa tra i 18 e i 67 anni che sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge.Per ottenere la pensione di inabilità civile i cittadini devono:

  • essere stabilmente residenti in Italia;
  • avere un reddito personale uguale o inferiore ai 9.102,34 euro, nel caso in cui siano celibi o nubili, o in alternativa uguale o inferiore ai 15.644,85 euro, se coniugati
  • avere una inabilità totale e permanente riconosciuta;
  • avere la cittadinanza italiana o un regolare permesso di soggiorno da almeno un anno.

Per richiedere la pensione di invalidità non è necessario essere in possesso di una soglia contributiva.

Come fare domanda

Prima di presentare la domanda è necessario ottenere un certificato da un medico abilitato che attesta la patologia, la minorazione o la disabilità che è causa della totale incapacità lavorativa.

Il certificato, oltre alla certificazione delle condizioni sanitarie del cittadino e i suoi dati, avrà indicato anche un numero identificativo (PIN) che il cittadino dovrà riportare nella domanda.

Da questo momento in poi, il cittadino avrà 90 giorni di tempo per presentare la domanda per la pensione di inabilità agli invalidi civili attraverso:

  • il portale dell’INPS;
  • il supporto di un ente di patronato;
  • l’aiuto di un’associazione di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

Alla domanda dovranno essere allegati:

Una volta presentata la domanda, la commissione medica incaricata dall’Inps controllerà e valuterà la documentazione presentata dal richiedente senza effettuare la visita. Dal 2021, l’Inps ha semplificato la procedura per velocizzare la definizione delle istanze.

Nel caso tutta la commissione, all’unanimità, certifichi l’invalidità del paziente, allora il cittadino avrà legalmente diritto alla pensione.

Se sei interessato a conoscere nel dettaglio l’iter di presentazione della domanda, ti consigliamo di consultare il nostro articolo.

Quando si inizia a ricevere la pensione di inabilità civile

La pensione di inabilità per gli invalidi civili può essere percepita dal primo giorno del mese successivo a quello un cui è stata presentata la domanda, o, a seconda dei casi, alla data indicata sul documento sottoscritto dalla commissione sanitaria, che certifica l’invalidità.

Dopo il compimento dei 67 anni, la pensione di inabilità viene convertita automaticamente nell’assegno sociale.

Tutte le maggiorazioni della pensione di inabilità civile

Il valore della pensione di inabilità civile può ricevere diverse maggiorazioni:

  • una maggiorazione di 10,33, destinata ai  ciechi e ai sordomuti che hanno un reddito inferiore ai 6.213,74 euro (se celibi o nubili) o 13.023,53 euro (se coniugati);
  • una maggiorazione di euro 386,58 euro, chiamata incremento al milione, destinata agli invalidi civili totali, ai sordomuti e ai ciechi totali che hanno un reddito uguale o inferiore a 8.583,51 euro (se celibi o nubili) o 14.662,96 euro (se coniugati);
  • l’indennità di accompagnamento, (con un valore variabile) destinata agli invalidi civili totali e ai cieci civili totali.

386 euro mensili per gli invalidi civili

I cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso di un regolare permesso di soggiorno, che hanno una inabilità lavorativa totale certificata da una commissione medica hanno diritto a ricevere la pensione di invalidità civile, un indennizzo pari a 368 euro mensili.

Per poter ottenere la pensione, oltre ad essere inabili a svolgere l’attività lavorativa a causa di patologie o particolari condizioni fisiche, è necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni e non superare una determinata soglia di reddito.

La pensione è compatibile sia con l’attività lavorativa che con la pensione di invalidità e altre tipologie di pensioni erogate dall’inps.

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Eleonora Orrù

Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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