Il primo articolo della nostra Costituzione afferma che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro: questo significa che il lavoro nel nostro Paese è un diritto inalienabile ma, bisogna considerare che non tutte le persone hanno le capacità fisiche e mentali per svolgere una attività lavorativa in modo stabile e continuativo. Per questo motivo, per garantire un tenore di vita ugualmente dignitoso ai cittadini ai quali è riconosciuta una inabilità lavorativa totale e permanente, lo Stato eroga la pensione di inabilità civile.
In questo articolo approfondiremo nel dettaglio la pensione di inabilità per gli invalidi civili analizzando il suo funzionamento, i requisiti per ottenerla e tutte le modalità di richiesta.
Cos’è la pensione di inabilità civile?
La pensione di inabilità civile è una prestazione economica che viene erogata ai cittadini che vivono una condizione di fragilità economica e non hanno le capacità fisiche o mentali per svolgere un lavoro.
Differenza tra pensione di inabilità civile e pensione di invalidità, l’assegno di invalidità e assegno mensile di assistenza
La pensione d’inabilità civile e la pensione di invalidità differiscono per:
- natura: la pensione di invalidità ha natura previdenziale e prevede, quindi, che il cittadino abbia versato almeno 5 anni di contributi, invece, la pensione di inabilità per gli invalidi civili, di natura assistenziale, non prevede alcun requisito contributivo;
- requisiti: la pensione di inabilità civile prevede altri tipi di requisiti, quello anagrafico – avere un’età compresa tra i 18 e 67 anni – e reddituale, non previsti invece nella pensione di invalidità.
La pensione d’inabilità civile inoltre, è facilmente confondibile con l’assegno mensile di assistenza che, seppur con caratteristiche simili, differenziano per il grado di invalidità richiesto – tra il 74% e il 99% per l’assegno di assistenza e il 100% per la pensione d’inabilità civile – e per i limiti di reddito applicati.
Si aggiunge, infine, anche la differenza con l’assegno di invalidità che è una misura temporanea e non una pensione permanente erogata a chi presenta un grado di invalidità di almeno il 66%.
Con quali prestazioni è compatibile?
La pensione di inabilità civile è compatibile con le prestazioni erogate alle persone che hanno subito una menomazione a causa dell’attività lavorativa o a causa della guerra, a patto che le menomazioni o le patologie che hanno determinato l’invalidità siano diverse.
Nel caso in cui il cittadino abbia diverse minorazioni, la pensione di inabilità civile è compatibile anche con:
- pensione ciechi assoluti
- pensione ciechi parziali
- indennità speciale ciechi parziali
- indennità di accompagnamento ciechi civili assoluti
- pensione sordi civili
- indennità di comunicazione sordi civili
Ribadiamo quindi, che la cumulabilità con altre pensioni erogate dall’INPS per i lavoratori autonomi o dipendenti è possibile solo se derivano da cause diverse.
A chi è rivolta la pensione e quali sono i requisiti per richiederla
Il beneficio viene erogato a favore degli invalidi civili totali di età compresa tra i 18 e i 67 anni che sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge. Per ottenere la pensione di inabilità civile i cittadini devono:
- essere stabilmente residenti in Italia;
- avere un reddito personale annuale uguale o inferiore a 19.461,12 euro (aumentato dell’8,6% rispetto al 2023);
- avere una inabilità totale e permanente riconosciuta;
- avere la cittadinanza italiana o un regolare permesso di soggiorno da almeno un anno.
Per richiedere la pensione di invalidità non è necessario essere in possesso di una soglia contributiva.
Come fare domanda
Prima di presentare la domanda è necessario ottenere un certificato da un medico abilitato che attesta la patologia, la minorazione o la disabilità che è causa della totale incapacità lavorativa (100%).
Il certificato, oltre alla certificazione delle condizioni sanitarie del cittadino e i suoi dati, avrà indicato anche un numero identificativo (PIN) che il cittadino dovrà riportare nella domanda.
Da questo momento in poi, il cittadino avrà 90 giorni di tempo per presentare la domanda per la pensione di inabilità agli invalidi civili attraverso:
- il portale dell’INPS;
- il supporto di un ente di patronato;
- l’aiuto di un’associazione di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).
Alla domanda dovranno essere allegati:
- il certificato medico
- carta di identità
- codice fiscale
- certificato ISEE
Una volta presentata la domanda, la commissione medica incaricata dall’Inps controllerà e valuterà la documentazione presentata dal richiedente senza effettuare la visita. Dal 2021, l’Inps ha semplificato la procedura per velocizzare la definizione delle istanze.
Nel caso tutta la commissione, all’unanimità, certifichi l’invalidità del paziente, allora il cittadino avrà legalmente diritto alla pensione.
Se sei interessato a conoscere nel dettaglio l’iter di presentazione della domanda, ti consigliamo di consultare il nostro articolo.
Quando si inizia a ricevere la pensione di inabilità civile
La pensione di inabilità per gli invalidi civili può essere percepita dal primo giorno del mese successivo a quello un cui è stata presentata la domanda, o, a seconda dei casi, alla data indicata sul documento sottoscritto dalla commissione sanitaria, che certifica l’invalidità.
Dopo il compimento dei 67 anni, la pensione di inabilità viene convertita automaticamente nell’assegno sociale.
A quanto ammonta la pensione di inabilità civile?
L’Inps rivaluta e aggiorna ogni anno l’importo della pensione adeguandosi all’inflazione e al costo della vita. L’importo mensile nel 2024 ammonta a 333,33 (nel 2023, corrispondeva a 313,91 euro) per 13 mensilità, con un limite di reddito di 19.461,12 euro.
Tutte le maggiorazioni della pensione di inabilità civile
Il valore della pensione di inabilità civile può ricevere diverse maggiorazioni:
- una maggiorazione di 10,33, destinata ai ciechi e ai sordomuti che hanno un reddito inferiore ai 7.081,62 euro (se celibi o nubili) o 14.163,24 euro euro (se coniugati);
- una maggiorazione di euro 401,72 euro, chiamata incremento al milione, destinata agli invalidi civili totali, ai sordomuti e ai ciechi totali che hanno un reddito uguale o inferiore a 9.555,65 euro (se celibi o nubili) o 16.502,98 euro (se coniugati);
- l’indennità di accompagnamento, (con un valore variabile) destinata agli invalidi civili totali e ai ciechi civili totali, per il 2024, è di 531,76 euro mensili per i primi e di 978,50 euro mensili per i secondi.
333,33 euro mensili per gli invalidi civili
I cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso di un regolare permesso di soggiorno, che hanno una inabilità lavorativa totale certificata da una commissione medica hanno diritto a ricevere la pensione di invalidità civile, un indennizzo pari a 333,33 euro mensili.
Per poter ottenere la pensione, oltre ad essere inabili a svolgere l’attività lavorativa a causa di patologie o particolari condizioni fisiche, è necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni e non superare una determinata soglia di reddito.
La pensione è compatibile sia con l’attività lavorativa che con la pensione di invalidità e altre tipologie di pensioni erogate dall’Inps.