Quando si inizia a pensare di allargare la famiglia è importante conoscere quali sono tutte le opportunità per gli aspiranti genitori. Le coppie sposate, oltre a concepire un figlio, possono adottare un bambino in Italia o procedere con l’adozione internazionale: un particolare tipo di adozione che permette di accogliere all’interno della famiglia bambini nati all’estero.
In questo articolo, per renderti più facile la comprensione del processo di adozione, ti spiegheremo quali sono tutte le procedure e i documenti da consegnare se si vuole effettuare una adozione internazionale.
Cos’è l’adozione internazionale?
L’adozione internazionale è un percorso di adozione complesso che permette agli aspiranti genitori di adottare un neonato o un bambino che vive al di fuori del territorio italiano.
Per questo motivo, per adottare un bambino straniero in Italia, non è sufficiente coinvolgere solo il tribunale dei minori, ma è necessario rivolgersi anche a Enti Autorizzati dalla Commissione per le Adozioni Internazionali che hanno il compito di facilitare le comunicazioni con il Paese straniero e di guidare i genitori durante l’iter di adozione.
Quali sono i requisiti per poter effettuare una adozione internazionale?
Per poter procedere con l’adozione internazionale in tempi brevi, i genitori che desiderano accogliere nella loro famiglia un bambino straniero dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:
- devono essere sposati da almeno tre anni o aver convissuto per almeno 3 anni prima del matrimonio, nel caso sia stato celebrato di recente;
- devono essere considerati idonei ad educare il bambino che desiderano adottare;
- devono essere capaci di istruirlo nella maniera corretta;
- devono essere in grado di mantenerlo economicamente;
- non devono avere una differenza di età con il bambino che sia inferiore ai 18 anni;
- un genitore deve avere una differenza di età massima con il bambino di 45 anni, mentre l’altro non può essere più grande di 55 anni.
L’adozione internazionale è prevista anche per i single?
Uno dei requisiti indispensabili per l’adozione internazionale è quello di essere sposati, tuttavia, esistono casi eccezionali che consento di adottare anche ai single, come:
- Adozione di un minore orfano: quando il minore è orfano e l’adottante ha un legame stabile e duraturo con il minore.
- Adozione di un minore con disabilità: quando il minore presenta gravi disabilità e non vi sono coppie disponibili all’adozione.
- Adozione internazionale riconosciuta: quando l’adozione avviene in Paesi dove è permesso adottare da single, l’Italia può riconoscere l’adozione ma il processo non è garantito ed è valutato caso per caso.
Adozione internazionale: come procedere passo dopo passo
L’adozione internazionale necessita di un iter complesso che coinvolge non solo un altro Paese straniero, ma anche enti e professionisti con aree di competenza diversa come per esempio il tribunale dei minori, i servizi sociali, medici, avvocati.
Generalmente il percorso che si deve affrontare per adottare un bambino straniero è composto da diversi step:
- la presentazione della dichiarazione di disponibilità;
- l’ indagine dei servizi territoriali;
- la ricerca di un ente autorizzato:
- l’instradamento;
- l’abbinamento;
- il rientro in Italia
- il periodo post adozione.
1. Dichiarazione di disponibilità
La dichiarazione di disponibilità è un documento in cui la coppia dichiara la propria disponibilità per l’adozione e richiede al tribunale dei minorenni che sia dichiarata anche la loro idoneità all’adozione: è di fatto il primo step burocratico che da avvio al processo.
Alla dichiarazione di disponibilità devono essere allegati i seguenti documenti:
- il certificato di nascita dei genitori;
- il certificato di residenza;
- lo stato di famiglia;
- il certificato di matrimonio;
- il certificato attestante lo stato di buona salute dei genitori emesso dall’ASL:
- l’assenso dei genitori della coppia all’adozione;
- la dichiarazione dei redditi (o busta paga);
- il Casellario giudiziale.
Il tribunale a questo punto valuta che gli aspiranti genitori adottivi siano in possesso di tutti i requisiti per l’adozione grazie anche al lavoro delle equipe adozioni.
Qualora il responso sia positivo, la coppia riceve il decreto di idoneità e ha a disposizione un anno per consegnare l’incarico a un Ente in grado di occuparsi di proseguire il processo di adozione.
2. L’indagine dei servizi sociali
Nel caso in cui il tribunale dei minori non sia in grado di dichiarare la coppia all’adozione immediatamente, allora viene inviata entro 15 giorni una copia della dichiarazione di disponibilità ai servizi degli enti locali: un team di lavoro composti da psicologi, sociologi e assistenti sociali che si occuperanno di valutare l’idoneità della coppia all’adozione e di consegnare al giudice del tribunale dei minori un report completo sulle condizioni familiari.
Durante questa fase i genitori dovranno rispondere in tempi brevi a tutte le domande che verranno poste dai servizi territoriali in merito alla loro vita privata e dovranno fornire tutti i dati finanziari e le motivazioni profonde che li hanno portati a scegliere di adottare un bambino.
Questo periodo di indagine, in genere, dura circa 4 mesi e, dopo la consegna del report, il giudice avrà bisogno di altri 2 mesi per stabilire l’idoneità all’adozione.
Il Tribunale invia una copia del decreto alla Commissione per le adozioni internazionali.
3. La ricerca di un Ente autorizzato
Una volta che i genitori sono stati dichiarati idonei all’adozione internazionale, allora hanno un anno di tempo per ricercare e incaricare un ente autorizzato che li possa seguire durante tutto il percorso di adozione.
L’ente autorizzato avrà il compito di accompagnare gli aspiranti genitori durante tutto l’iter, di aiutarli a compiere scelte importanti come quella del paese straniero di adozione e di seguirli anche dopo la conclusione di tutto il processo.
Senza l’assistenza di un Ente autorizzato completare il processo di adozione internazionale è impossibile perché i genitori non hanno gli strumenti e i mezzi per interagire in modo adeguato con i paesi stranieri.
4. L’instradamento
In questa fase l’Ente autorizzato, assieme alla coppia, si occupa di redigere un dossier da inoltrare al Paese di origine del minore.
Il dossier contiene una serie di documenti necessari a comunicare la condizione economica e tutte le caratteristiche della famiglia adottiva: sarà cura dell’Ente autorizzato informare la coppia su tutti i documenti necessari per completare il dossier.
5. L’abbinamento
Una volta esaminato il dossier, le autorità del Paese straniero cercano una corrispondenza tra le caratteristiche della famiglia e le necessità di un bambino.
Dopo aver trovato una corrispondenza, le autorità del Paese estero inviano all’Ente accreditato una proposta di abbinamento in cui sono presenti le informazioni del bambino adottivo.
A questo punto i genitori potranno decidere se proseguire con l’iter di adozione e incontrare il bambino, oppure terminare il processo; nel caso in cui la coppia decida di proseguire il percorso di adozione, allora dovrà presentarsi nel Paese estero per conoscere il bambino.
Se i genitori e il bambino si trovano in sintonia, allora la procedura di adozione viene completata nel Paese straniero e l’ente accreditato richiede alla commissione per le adozioni internazionali l’autorizzazione all’ingresso in Italia per il minore e l’emissione di un certificato di residenza.
6. Il rientro in Italia
Una volta atterrati sul suolo italiano, i genitori devono richiedere al tribunale dei minori la trascrizione dell’adozione straniera nei registri italiani grazie alla quale il bambino diventerà a tutti gli effetti un cittadino italiano.
I genitori dovranno inoltre richiedere l’emissione del codice fiscale del minore e della sua tessera sanitaria e successivamente registrare il bambino all’ufficio anagrafe del comune di residenza.
Tuttavia, anche prima della trascrizione, il bambino godrà di tutti i diritti concessi ai bambini in affidamento familiare preadottivo.
7. Lo step post adozione
Dopo il termine dell’iter burocratico i genitori dovranno continuare a sostenere degli incontri con regolari con l’ente autorizzato fine di compilare una o più relazioni di post-adozione: dei documenti che informano il paese di origine del bambino su come sta crescendo il piccole e di come si sta sviluppando il rapporto con i genitori.
Di solito questi documenti includono informazioni sulla salute del bambino, sulle sue attività quotidiane, sull’ambiente familiari e sul suo percorso educativo.
Bonus e aiuti per chi adotta un bambino
Per incentivare l’adozione e la creazione di una famiglia, lo stato italiano offre numerosi benefici volti a sostenere economicamente i genitori che, molto spesso, sono travolti dalle ingenti spese che comportano avere un bambino. Ecco alcuni di questi:
Adozione internazionale in Italia
I genitori che desiderano adottare un bambino straniero in Italia velocemente devono effettuare un iter burocratico impegnativo che coinvolge il tribunale dei minori, un ente accreditato e le autorità di un Paese straniero.
Prima di adottare il bambino, la coppia sarà sottoposta a una serie di indagini per valutare la capacità dei genitori adottivi di poter accogliere un bambino nella loro famiglia.
Se la famiglia verrà considerata idonea, allora dovrà interfacciarsi con le autorità del Paese estero attraverso l’ente accreditato e, una volta conosciuto il bambino, i genitori potranno portarlo in Italia e richiedere la trascrizione dell’adozione nei registri italiani.
I costi dell’adozione internazionale e i tempi di attesa per completare il processo di adozione possono variare a seconda dello Stato estero scelto e degli enti coinvolti durante il percorso.