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Assegno di maternità dello Stato: cos’è e chi può richiederlo

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 22 Novembre 2024
Tempo di lettura stimato: 8 minuti

La nascita di un bambino è un evento che regala una grandissima gioia ma, purtroppo, a volte, i genitori hanno difficoltà a sostenere le spese necessarie per crescerlo al meglio, specialmente se non hanno un lavoro stabile con un contratto a tempo indeterminato. I padri e le madri che vivono questo tipo di difficoltà possono richiedere l’assegno di maternità dello Stato, un sussidio economico pensato appositamente per i genitori che sono lavoratori discontinui.

In questo articolo approfondiremo nel dettaglio tutte le caratteristiche dell’assegno di maternità dello Stato spiegando quali sono i requisiti e la procedura per ottenerlo.

L'assegno di maternità dello Stato a favore dei genitori che non hanno diritto alla maternità obbligatoria
L’assegno di maternità dello Stato a favore dei genitori che non hanno diritto alla maternità obbligatoria

Cos’è l’assegno maternità dello stato

L’assegno di maternità dello Stato è un sussidio economico che viene concesso ai lavoratori discontinui o atipici che hanno appena avuto un figlio, adottato un figlio o ottenuto un figlio in affido e che non hanno diritto alla maternità obbligatoria concessa ai lavoratori dipendenti o alla maternità per i lavoratori autonomi.

Il sostegno economico viene erogato direttamente dall’INPS e ha un valore variabile in base al costo della vita e al tasso di inflazione.

Differenza con la maternità obbligatoria e l’indennità di maternità

La maternità obbligatoria (congedo di maternità) è una indennità che viene concessa alle lavoratrici dipendenti che devono obbligatoriamente interrompere la loro attività lavorativa per tutelare la loro salute durante la gravidanza e prendersi cura del bambino durante i suoi primi mesi di vita.

Le madri che usufruiscono della maternità obbligatoria ricevono un indennizzo pari al 100% del valore dello stipendio per un totale di 5 mesi estendibili qualora sussistano i requisiti per la maternità anticipata.

L’assegno maternità dello Stato differisce anche dall’indennità di maternità (la maternità concessa ai lavoratori autonomi) e della maternità facoltativa: un indennizzo pari al 30% dello stipendio, fruibile per un periodo di tempo di massimo tre mesi, durante cui genitore sceglie autonomamente di assentarsi dal lavoro per crescere il figlio.

Chi può ricevere l’assegno di maternità

Possono ricevere l’assegno di maternità dello Stato i genitori naturali, i genitori affidatari e i genitori adottivi che svolgono un lavoro saltuario o atipico e che hanno una cittadinanza italiana, comunitaria o extracomunitaria ma, in quest’ultimo caso devono essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno.

Chi sono i lavoratori discontinui e atipici

I lavoratori discontinui sono coloro che non lavorano in modo continuativo e costante, mentre i lavoratori atipici sono coloro che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato o che non svolgono un lavoro autonomo.

Si possono trovare maggiori informazioni sulle occupazioni considerate discontinue o atipiche leggendo il Regio Decreto del 6 dicembre 1923, n. 2657.

Requisiti per accedere al beneficio

Per ricevere il bonus maternità è necessario rispettare alcuni requisiti che variano a seconda che il richiedente sia il padre o la madre.

I requisiti della madre

Per quanto riguarda la madre, i requisiti necessari per accedere al beneficio sono diversi a seconda che la donna sia lavoratrice o disoccupata.

Ecco quali sono tutti i requisiti che devono rispettare le madri per richiedere l’assegno di maternità dello Stato:

  • se disoccupate, devono dimostrare di aver svolto un’attività lavorativa per almeno tre mesi e di aver perso il diritto a ricevere la Naspi, la mobilità o la cassa integrazione (Il periodo di tempo che intercorre tra la perdita del diritto a ricevere le prestazioni e la nascita o l’affidamento del bambino non deve essere superiore ai 9 mesi);
  • se licenziate o dimesse durante la gestazione del bambino, devono aver versato almeno 3 mesi di contribuiti durante il periodo di tempo che va dai 18 ai 9 mesi che precedono il parto;
  • se lavoratrici, tra i 19 e i 9 mesi che precedono il parto o l’adozione del bambino, devono aver versato almeno 3 mesi di contributi ai fini della maternità;
  • in caso di licenziamento o dimissioni durante il periodo di gravidanza, sono necessari almeno tre mesi di contribuzione nel periodo che va dai 18 ai 9 mesi antecedenti al parto;
  • se iscritte alla gestione separata INPS, devono aver versato almeno 3 mesi di contributi versati nell’anno che precede il congedo obbligatorio ordinario. 

I requisiti del padre

I padri che vogliono richiedere l’assegno di maternità dello Stato, oltre a dover essere in possesso dei requisiti che vengono richiesti alle madri, devono rispettare anche altre condizioni.

I padri possono richiedere il bonus maternità solo se:

  • ricevono l’affidamento adottivo esclusivo del figlio;
  • il figlio viene abbandonato dalla madre;
  • è affidatario preadottivo e si è separato dalla moglie durante la procedura di affidamento;
  • è un padre adottante e si è separato dalla moglie durante la procedura di adozione;
  • se è un padre adottante non sposato;
  • la madre del bambino decede.

In quest’ultimo caso è necessario dimostrare che la madre non abbia già usufruito dell’assegno di maternità dello Stato, ma non è necessario essere in possesso dei requisiti contributivi.

A quanto ammonta l’assegno di maternità 2024?

Il valore dell’assegno di maternità dello Stato varia ogni anno in base ai dati ISTAT sul costo della vita.

Per coloro che sono diventati genitori durante il 2024, l’assegno ha un importo massimo di 2.488,14 euro che può essere erogato per intero se i richiedenti non hanno diritto ad alcun tipo di tutela economico, o a integrazione se i genitori hanno accesso anche ad altri benefici come per esempio l’assegno unico universale con cui è cumulabile.

L’importo totale non è da confondersi con i 2.020,85 euro che invece spettano a chi ha richiesto l’Assegno di maternità dei Comuni 2024, un tipo di assegno di maternità differente che presenta requisiti distinti, può essere richiesto solo nel comune di residenza e non è cumulabile con l’Assegno di maternità dello Stato.

Se il parto è gemellare è i bambini adottati o affidati sono più di uno, allora l’assegno viene moltiplicato per il numero di minori.

Come richiedere e quando fare domanda per l’assegno di maternità

I genitori che vogliono richiedere l’assegno di maternità dello Stato possono fare domanda online collegandosi al sito dell’Inps alla pagina dedicata e accedendo alla propria are riservata con le credenziali SPID, la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi.

Oppure possono fare domanda anche grazie al supporto dei patronati o contattando il Contact Center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164 164 da cellulare.

La domanda deve essere presentata entro 6 mesi dall’adozione o dalla nascita del bambino e, qualora la procedura vada a buon fine, entro 55 giorni dalla sua presentazione, il genitore riceverà l’assegno.

Quali documenti devono essere allegati?

I documenti da allegare alla domanda sono:

  • la copia del documento di identità del genitore o nel caso il richiedente sia un extracomunitario, una copia del permesso di soggiorno;
  • il certificato di nascita del bambino.

Cosa succede se la domanda non viene accolta?

Nel caso in cui la domanda non venga accolta a causa della mancanza dei requisiti, la pratica verrà trasmessa all’ufficio comunale del genitore richiedente e subirà una seconda analisi come domanda di assegno di maternità del Comune.

Un assegno per le madri e i padri con lavori salutari

I genitori che svolgono lavori saltuari o atipici e non hanno diritto alla maternità obbligatoria, possono richiedere l’assegno di maternità dello Stato: un sussidio economico che aiuta i genitori in difficoltà economica.

Se la domanda non verrà accolta, sarà il comune a occuparsi della pratica e la domanda per l’assegno di maternità dello Stato si trasformerà automaticamente nella domanda per l’assegno di maternità comunale.

FAQ

Assegno di maternità e assegno unico sono la stessa cosa?

No, sono due forme di sostegno differenti e tra loro cumulabili. L’assegno unico è una misura volta a sostenere economicamente le famiglie con figli a carico che rispecchiano determinati requisiti. Al contrario, come abbiamo visto, l’assegno di maternità supporta le madri che non hanno accesso ad altre tipi di indennità di maternità.

Assegno di maternità dello Stato o Assegno di maternità dei Comuni?

A differenza dell’assegno di maternità statale, che non presenta requisiti reddituali, si ha diritto all’assegno di maternità del comune quando il valore dell’ISEE del nucleo familiare è inferiore ad una certa soglia stabilita e rivalutata ogni anno (nel 2024 di 20.221,13 euro). Nel caso in cui la richiesta di assegno di maternità statale non viene accolta allora la domanda verrà trasformata direttamente in domanda per l’assegno di maternità comunale.

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Eleonora Orrù

Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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