Spesso coniugare il lavoro con la vita privata è complesso: quando la giornata è occupata dagli obblighi lavorativi non è semplice trovare la giusta quantità di tempo da dedicare ai propri figli. Durante i giorni di lavoro, infatti, i genitori non hanno la possibilità di stare con i propri bambini e, per questo motivo, quando i bambini non sono a scuola spesso vengono affidati a baby sitter o altre strutture.
Per concedere ai genitori più tempo da dedicare ai propri figli ed eliminare l’obbligo di affidare i bambini a persone terze durante gli orari lavorativi, lo Stato ha istituito il congedo parentale: un periodo di astensione da lavoro che può essere richiesto facoltativamente dai genitori.
In questo articolo parleremo nel dettaglio del congedo parentale, spiegando quali sono le sue caratteristiche fondamentali e quali sono i cambiamenti previsti nel 2024 dalla nuova manovra del governo Meloni.
- Cos’è il congedo parentale
- Chi può richiederlo?
- Quando può essere utilizzato il congedo parentale?
- Per quanto tempo è possibile astenersi dall’attività lavorativa?
- Quanto spetta? Le novità introdotte dal congedo parentale 2024
- Come fare domanda?
- Altre agevolazioni per i genitori
- L’anno di congedo per crescere i figli
Cos’è il congedo parentale
Il congedo parentale è un periodo di astensione dal lavoro che viene concesso ai genitori dei bambini con un età compresa tra i 0 e i 12 anni.
L’obiettivo di questa agevolazione è quello di garantire ai genitori la possibilità di prendersi cura dei propri bambini senza doverli affidare ad alti enti o persone a causa degli obblighi lavorativi.
Congedo parentale, maternità e paternità: quali sono le differenze?
Anche se può essere semplice fare confusione, il congedo parentale, la maternità e la paternità hanno pochi punti in comune.
Il congedo parentale differisce dagli altri congedi lavorativi concessi ai genitori in quanto:
- ha una durata maggiore;
- l’indennità corrisponde a una minore percentuale di retribuzione;
- è facoltativo;
- può essere ripartito tra madre e padre.
Chi può richiederlo?
In generale possono richiedere il congedo parentale tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti con un contratto a tempo determinato o indeterminato, full time o part-time.
A patto che vengano rispettati i requisiti contributivi, possono fare richiesta anche i lavoratori autonomi che, però, a differenza degli altri lavoratori hanno la possibilità di ottenere solo 3 mesi di congedo.
Non hanno invece l’opportunità di richiedere il congedo:
- i lavoratori che hanno ricevuto una sospensione;
- i cittadini che hanno subito un licenziamento;
- i lavoratori domestici
- i lavoratori a domicilio.
Il congedo parentale può essere richiesto sia dal padre che dalla madre del bambino anche contemporaneamente.
Requisiti
I requisiti richiesti ai lavoratori per poter fare domanda e ottenere il congedo sono:
- essere genitori di uno o più figli di età compresa tra i zero e i dodici anni;
- avere un contratto di lavoro.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi e i freelance che non hanno un contratto di lavoro da dipendente i requisiti da rispettare sono differenti: oltre ad avere uno o più figli di età inferiore ai 13 anni, essi dovranno aver versato almeno un mese di contributi relativi al periodo che precede la presentazione della domanda.
Quando può essere utilizzato il congedo parentale?
I genitori possono richiedere il congedo parentale durante i primi 12 anni di vita dei propri figli. Questo significa che sia il padre che la madre di un bambino possono usufruire di un congedo entro il compimento del 13esimo anno di età del figlio.
Ai lavoratori dipendenti che siano genitori adottivi o affidatari, il congedo parentale spetta con le stesse modalità descritte sopra entro i primi 12 anni dall’ingresso del minore nella famiglia e non oltre il compimento dei 18 anni.
Durante questo arco di tempo si può beneficiare del congedo in maniera continuativa o frazionata.
Per quanto tempo è possibile astenersi dall’attività lavorativa?
La durata del congedo parentale è di:
- sei mesi per la madre;
- sei mesi per il padre;
- sette mesi per il padre che si astiene dal lavoro per almeno 3 mesi;
- 11 mesi per il genitore solo, ovvero nel caso in cui si verifichi la morte di un genitore o venga concesso l’affidamento esclusivo del figlio.
Attenzione, però, c’è un limite da considerare: i genitori possono astenersi dal lavoro per un massimo di 10 mesi complessivi, o per 11 mesi nel caso in cui il padre decida di astenersi dal lavoro per almeno 3 mesi.
Cosa significa in pratica? In pratica la somma dei mesi di congedo parentale richiesti singolarmente dal padre e dalla madre non può superare le 11 mensilità; pertanto se il padre decide di usufruire di tutti e 7 i mesi di congedo, allora la madre potrà astenersi dall’attività lavorativa solo per 4 mesi.
In caso di parto, di adozione o di affidamento plurimi, i genitori possono godere del diritto al congedo parentale per ogni figlio.
Modalità di fruizione de del permesso
I genitori possono richiedere di usufruire del congedo parentale sia su base oraria che su base giornaliera.
I genitori che scelgono di usufruire del congedo parentale su base oraria potranno beneficiare del dimezzamento delle ore di lavoro giornaliere.
Quanto spetta? Le novità introdotte dal congedo parentale 2024
Il congedo parentale è retribuito per 9 mesi: ciò significa che i primi 9 mesi di congedo sono coperti dall’INPS, mentre per il decimo mese e l’undicesimo mese non si riceve alcuna retribuzione.
Inoltre è necessario chiarire che chi beneficia del congedo parentale non ottiene interamente la retribuzione prevista dal contratto, ma riceve una indennità che corrisponde a una parte percentuale dello stipendio ricevuto il mese che precede l’inizio del periodo di congedo.
La percentuale dello stipendio mensile che corrisponde all’indennità non è la stessa per tutti i mesi, ma varia in base alla durata del congedo.
Secondo quanto previsto dalla nuova manovra economica del governo Meloni, nel 2024, ai genitori spettano:
- 2 mesi retribuiti all’80% dello stipendio;
- 7 mesi retribuito al 30% dello stipendio.
A partire dal 2025, invece, i genitori avranno diritto a:
- 1 mese retribuito all’ 80%
- 1 mese retribuito al 60%
- 7 mesi retribuiti al 30%.
Per una visualizzazione più chiara i dati relativi alle percentuali di retribuzione del congedo parentale sono stati riportati anche nella tabella seguente:
Percentuale di retribuzione anno 2024 | Percentuale di retribuzione anno 2025 | |
1° mensilità | 80% | 80% |
2° mensilità | 80% | 60% |
Mensilità successivi | 30% | 30% |
I lavoratori autonomi, a differenza dei lavoratori dipendenti, riceveranno una indennità pari al 30% della paga giornaliera convenzionale stabilita ogni anno dall’ISTAT.
Congedo parentale retribuito al 100%
Non tutti i lavoratori possono ottene il congedo parentale retribuito al 100%: questa opportunità, infatti, è concessa solo ad alcune categorie di lavoratori in base a quanto stabilito dai singoli Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.
Tra i lavoratori che hanno la possibilità di ottenere il 100% della retribuzione durante il primo mese di congedo parentale ci sono coloro che lavorano nel settore scolastico, ma questa non è l’unica categoria di lavoratori a cui può essere concessa questa percentuale di indennità.
Pertanto, per stabilire con certezza se è possibile ottenere il congedo parentale retribuito al 100% o meno, vi rimandiamo alla lettura dei testi dei singoli Contratti Collettivi Nazionali di lavoro.
Come fare domanda?
La domanda va presentata attraverso la piattaforma dell’INPS, previo accesso tramite SPID, CIE o CNS;
- contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato.
Una volta terminata la procedura sarà possibile inviare direttamente la domanda anche al proprio datore di lavoro.
In genere per concludere tutta la procedura e ottenere l’indennità occorrono circa 55 giorni, pertanto si consiglia di presentare la domanda con largo anticipo rispetto alla data in cui si vuole iniziare il periodo di congedo.
Altre agevolazioni per i genitori
Lo Stato italiano e i datori di lavoro concedono ai genitori numerosi agevolazioni. Ecco alcuni dei benefit e degli aiuti a cui hanno diritto i genitori italiani.
- assegno di maternità;
- congedo di paternità;
- maternità anticipata;
- bonus asilo nido;
- assegno unico familiare;
- detrazioni per figli a carico.
L’anno di congedo per crescere i figli
Il congedo parentale in Italia consente ai genitori di bambini che hanno meno di 13 anni di età di astenersi dal lavoro e di ottenere una rendita mensile il cui valore può variare tra il 30% e l’80% dello stipendio mensile.
La durata del congedo parentale, da ripartire tra entrambi i genitori, può essere al massimo di 13 mesi complessivi.
La domanda va presentata telematicamente all’INPS e consegnata al proprio datore di lavoro; dopodiché occorreranno circa 55 giorni per ottenere la prima rendita.