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Congedo di paternità: quando si può richiedere e come?

Da IntFormalities
Aggiornato il 13 Giugno 2023
Tempo di lettura stimato: 6 minuti

La nascita di un bambino è sempre un evento straordinario, non solo per le mamme, ma anche per il papà. I giorni che seguono il parto sono ricchi di emozioni e sono fondamentali per iniziare a stringere i legami familiari, consapevole della specialità di questo momento, lo Stato italiano ha ideato il congedo di paternità: un periodo obbligatorio di assenza dal lavoro pensato per i neo papà.
Durante i 10 giorni del congedo per papà, i nuovi genitori potranno così prendersi cura del bambino dividendo e condividendo non solo le emozioni ma anche le responsabilità e la cura del bambino.

In questo articolo scoprirai cos’è il congedo di paternità, come richiederlo e in quali casi puoi beneficiarne.

Come ottenere il congedo di paternità obbligatorio

Cos’è il congedo di paternità

Il congedo di paternità è un congedo speciale concesso per la nascita del figlio e corrisponde a un periodo obbligatorio di sospensione dell’attività lavorativa di cui possono beneficiare i neo papà.

I papà che sono appena diventati genitori, per 10 giorni, devono assentarsi dal lavoro al fine di sostenere la compagna e creare un legame profondo col bambino.

Durante il periodo di assenza dal lavoro, i papà riceveranno un’ indennità Inps pari al 100% della paga giornaliera ordinaria.

Congedo di paternità e congedo parentale: quali differenze?

Il congedo parentale è un periodo di congedo facoltativo di cui i papà possono usufruire sino al compimento del dodicesimo anno di età del figlio.

Per i papà il congedo parentale ha una durata massima di 7 mesi che può essere fruita sia in un’unica soluzione che in maniera frazionata.

I papà che scelgono di usufruire del congedo parentale hanno diritto a una indennità pari al 30% della retribuzione giornaliera del mese che precede l’inizio del congedo 

Che differenza c’è tra il congedo di paternità e il congedo di paternità alternativo?

Per congedo di paternità alternativo si intende uno speciale tipo di congedo per papà che sostituisce il congedo do maternità obbligatorio. Il congedo di maternità obbligatorio permette, alle neomamme di assentarsi dall’attività lavorativa e prendersi cura del proprio bambino ricevendo un indennità pari all’80% dello stipendio.

In alcuni casi speciali in cui la madre non possa usufruire del beneficio (morte, infermità, abbandono del figlio, mancato riconoscimento del neonato), allora il padre potrà richiedere di ottenere lo stesso diritto conosciuto non più come congedo di maternità ma come congedo di paternità alternativo.

Chi può beneficiare del congedo per papà

Possono beneficiare della paternità obbligatoria tutti i padri che lavorano come dipendenti sia nel settore pubblico che in quello privato, compresi:

  • I dipendenti delle amministrazioni pubbliche;
  • i lavoratori domestici;
  • i lavoratori agricoli a tempo determinato.

I lavoratori domestici e i lavoratori agricoli a tempo determinato, per beneficiare del congedo parentale, devono avere un rapporto di lavoro attivo nel momento in cui usufruiscono del congedo.

Per tutti gli altri lavoratori, invece, il diritto a usufruire del congedo rimane invariato anche in caso di licenziamento o sospensione del rapporto di lavoro.

Chi sono gli esclusi dal beneficio?

Ci sono alcune categorie di papà che non hanno diritto a ricevere il congedo di paternità:

  • i lavoratori iscritti alla gestione separata inps;
  • i lavoratori autonomi.

Quanto dura e entro quando si può richiedere?

Il congedo di paternità dura 10 giorni, o 20 giorni nel caso il parto sia plurimo.

Il padre può decidere di usufruire di questi giorni in un arco di tempo che va dai 2 mesi che precedono l’ipotetica data del parto ai 5 mesi che seguono la nascita del figlio.

Non è obbligatorio usufruire del congedo di paternità in un’unica soluzione, ogni papà può scegliere se beneficiare dei giorni in modo frazionato.

Come funziona nel caso di affidamento?

Non solo i padri biologici, ma anche i padri affidatari possono usufruire del congedo con alcune varianti.

  • Nel caso sia stata effettuata una adozione nazionale, i papà affidatari possono usufruire del beneficio dopo il giorno di ingresso del minore in famiglia e non oltre i cinque mesi successivi.
  • Nel caso i genitori abbiano scelto di effettuare una adozione internazionale, il papà può decidere di usufruore dei 10 giorni di congedo anche prima della data dell’ingresso in famiglia del minore. In questo caso, infatti, potrebbe essere necessario assentarsi dal lavoro per incontrare il figlio adottivo al di fuori dei confini nazionali, o completare la procedura di adozione. 
  • Nel caso in cui i genitori abbiano deciso di chiedere un minore in affidamento o collocamento temporaneo, il padre può usufruire del congedo entro 5 mesi dalla data dell’inizio dell’affidamento.

Quando e come fare domanda per il congedo di papà

Nel caso in cui l’indennità venga anticipata direttamente dal datore di lavoro, per richiedere il congedo parentale sarà sufficiente presentare una domanda scritta al datore di lavoro almeno 15 giorni in anticipo rispetto alla data in cui decida di usufruire del congedo. 

Nei casi in cui, invece, il pagamento della indennità viene effettuato direttamente dall’inps, allora il papà dovrà presentare la domanda all’interno della piattaforma dell’ente.

La domanda può essere presentata:

10 giorni di congedo lavorativo per i neo papà

I papà che hanno appena avuto un figlio possono richiedere il congedo do paternità: un particolare aiuto che permette ai neogenitori di assentarsi per 10 giorni dall’attività lavorativa per dedicarsi alla propria famiglia, ricevendo un’indennità Inps pari al 100% della paga giornaliera.
Il congedo di paternità può essere richiesto non solo dai papà biologici ma anche da quelli adottivi, a patto che abbiano un contratto di lavoro da dipendenti, infatti, non possono usufruire di questo beneficio i lavoratori iscritti alla gestione separata inps e i lavoratori autonomi.

Per richiedere il congedo è sufficiente presentare la domanda al proprio datore di lavoro, o nel caso in cui l’indennità venga corrisposta direttamente dall’insp attraverso la piattaforma dell’ente.

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