Durante una giornata lavorativa può capitare di subire un infortunio sul lavoro, in questi casi è importante reagire tempestivamente ed eseguire tutte le procedure burocratiche in modo corretto. Il lavoratore che ha subito un infortunio, per essere tutelato dall’assicurazione Inail e ricevere l’indennizzo che gli spetta, deve rispettare alcuni obblighi sia dopo l’incidente che durante l’eventuale periodo di prognosi.
In questa guida potrai comprendere cosa fare in caso d’infortunio sul luogo di lavoro, e fare chiarezza sui tempi e le procedure da seguire.
Cos’è l’infortunio sul lavoro?
Quali incidenti sono considerati infortuni sul lavoro e quali no? Questa è una delle domande che i lavoratori si fanno più spesso.
Quando si parla di infortunio sul lavoro ci si riferisce a ogni incidente che:
- si verifica a causa dell’attività lavorativa;
- viene provocato da una causa violenta;
- provoca una lesione fisica al lavoratore;
- rende il lavoratore impossibilitato a proseguire con il regolare svolgimento delle sue mansioni.
L’entità dell’infortunio può essere diversa a seconda della gravità della lesione subita: in alcuni casi l’inabilità è solo temporanea, in altri l’incidente può portare anche alla morte.
Quali sono le condizioni che determinano l’infortunio?
Le condizioni che determinano un infortunio sul lavoro sono quindi:
- un incidente provocato da una causa violenta;
- la lesione del lavoratore.
Per tutelare i lavoratori, è stata istituita un’assicurazione che viene erogata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Ogni datore di lavoro ha l’obbligo di assicurare i suoi dipendenti presso l’istituto previdenziale.
Cos’è la denuncia di infortunio o comunicazione d’infortunio
Nel momento esatto in cui si subisce un infortunio è necessario contattare immediatamente il datore di lavoro, o il responsabile, per comunicargli l’accaduto, ma questo non è sufficiente per ricevere l’indennizzo.
Affinché la procedura vada a buon fine è necessaria un’azione anche da parte del datore di lavoro che a seconda della prognosi, dovrà procedere con la denuncia o la comunicazione dell’infortunio all’Inail entro 48 ore dall’evento (24 ore in caso di morte o pericolo di vita).
Cosa succede se il lavoratore non dichiara subito l’infortunio al datore di lavoro?
Se il lavoratore non comunica immediatamente l’infortunio al datore di lavoro, la denuncia subirà dei ritardi e l’Inail potrebbe non riconoscere la copertura, e quindi la parte di pagamento, per i giorni precedenti alla comunicazione ufficiale. Inoltre, la comunicazione immediata facilita l’accertamento dell’accaduto raccogliendo tutte le documentazioni e testimonianze necessarie. Nel caso di segnalazione in ritardo, l’iter potrebbe risultare più complesso e faciliterebbe l’insorgere di contestazioni.
In sintesi, è sempre consigliabile comunicare l’infortunio immediatamente per garantire la copertura completa e semplificare la gestione della pratica assicurativa.
Cosa fa il datore di lavoro dopo la prognosi dell’infortunio
Se la prognosi è inferiore ai tre giorni, il datore di lavoro procederà con una semplice comunicazione dell’accaduto, utile solo a fini statistici; se invece la prognosi è superiore ai tre giorni il datore di lavoro dovrà inviare all’Inail la denuncia di infortunio che comprende sia il certificato medico che i dati retributivi del lavoratore.
Quando l’infortunio è mortale, o ha una prognosi superiore ai trenta giorni, allora il lavoratore deve denunciare l’incidente anche alle autorità locali.
Cosa deve fare il lavoratore dopo l’infortunio sul lavoro?
Dopo aver comunicato l’infortunio, il lavoratore dovrà recarsi al pronto soccorso o in un’altra struttura sanitaria per svolgere alcune visite che attestano il suo stato di salute. Durante la procedura, il lavoratore riceverà un certificato medico e numero identificativo che dovrà inoltrare all’azienda facendo attenzione a comunicare con esattezza il numero di giorni di prognosi e la data di rilascio del certificato medico.
Prima della data di scadenza della prognosi, il lavoratore deve recarsi all’Inail per effettuare un’ulteriore visita fiscale al fine di stabilire se potrà tornare a lavoro. Se la prognosi verrà estesa il lavoratore dovrà presentare il nuovo certificato medico al suo datore di lavoro; se al contrario la pratica d’infortunio verrà chiusa il lavoratore dovrà consegnare all’azienda un apposito certificato d’idoneità a riprendere il lavoro.
Chi paga e cosa spetta al lavoratore?
L’assicurazione Inail tutela il lavoratore sia da un punto sanitario che da un punto di vista economico. Dal punto di vista sanitario il lavoratore ha diritto a usufruire gratuitamente delle prestazioni sanitarie, mentre dal punto di vista economico a ricevere indennità economica.
Per tutta la durata della prognosi, e quindi per tutto il tempo che il lavoratore sia assente dal lavoro a causa dei danni subiti dall’infortunio dovrà ricevere un corrispettivo mensile in sostituzione dello stipendio.
Come e da chi viene effettuato il pagamento dell’indennità?
Responsabile del pagamento dell’indennità è l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Le modalità di pagamento sono di seguito elencate:
- primi tre giorni di assenza (periodo di carenza): Il datore di lavoro è tenuto a corrispondere l’intera retribuzione per la giornata in cui si è verificato l’infortunio e il 60% della retribuzione per i successivi tre giorni;
- dal quarto giorno in poi: l’INAIL paga direttamente al lavoratore un’indennità giornaliera pari al 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno, e al 75% dal 91° giorno fino alla guarigione.
Ulteriori risarcimenti in base alla percentuale di disabilità
In caso l’infortunio abbia causato danni permanenti con una percentuale di disabilità che va dal 6% al 15% il lavoratore otterrà un ulteriore risarcimento che riceverà in un’unica soluzione.
Se invece i danni subiti provocano una disabilità superiore al 15% il lavoratore avrà diritto a un indennizzo economico mensile.
Ricordiamo che, il lavoratore a cui si accerti una disabilità almeno del 66,6% che non gli permette di svolgere regolarmente l’attività lavorativa, avrà diritto all’assegno ordinario di invalidità.
Nel caso in cui il lavoratore subisse un infortunio così grave da provocargli la morte, l’INAIL eroga ai familiari più stretti un sussidio che viene stabilito in base a due parametri:
- il grado di parentela;
- la retribuzione percepita dal lavoratore quando era in vita.
Altri casi di sospensione temporanea dal lavoro
Oltre all’infortunio, diverse sono le circostanze per le quali il lavoratore, contro la sua volontà, può essere sospeso temporaneamente o definitivamente dal lavoro, pensiamo, ad esempio, a riorganizzazioni aziendali o crisi congiunturali (emergenza Covid). A supporto dei lavoratori coinvolti, lo stato attua diverse misure volte a sostenerli in queste periodi, tra le varie troviamo:
- Naspi
- Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
- Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS)
- Cassa Integrazione Guadagni in deroga
- Dis coll: la disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi
Infortunio sul lavoro: ecco cosa devi sapere
L’infortunio sul lavoro è un indennizzo che viene concesso a tutti i lavoratori che, durante l’attività lavorativa, subiscono un danno fisico o mentale. In caso di infortunio sul lavoro il lavoratore dovrà recarsi al pronto soccorso o in un’altra struttura sanitaria, mentre sarà compito del datore di lavoro denunciare l’accaduto all’Inail. Prima del termine della prognosi, il lavoratore è inoltre obbligato a effettuare le visite di controllo previste dall’Inail. Responsabile al pagamento dell’indennizzo è l’ente Inail che corrisponderà un’indennità giornaliera pari al 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno, e al 75% dal 91° giorno fino alla guarigione. Estremamente importante è comunicare tempestivamente l’infortunio al datore di lavoro per garantire l’indennizzazione completa e facilitare la gestione della pratica.