Secondo quanto stabilito dall’ISTAT, oltre due milioni di famiglie italiane vivono in condizioni di povertà assoluta, ovvero possiedono un reddito che non gli permette di affrontare con serenità anche le spese minime necessarie ad avere una qualità di vita accettabile.
Lo Stato italiano, consapevole delle difficoltà che devono affrontare le famiglie più fragili, ha istituito una serie di misure atte a sostenere e supportare le fasce più deboli della popolazione.
L’ultima di queste iniziative statali è l’assegno di inclusione: uno strumento di supporto economico e sociale che mira a sostituire il vecchio reddito di cittadinanza e a favorire l’inserimento sociale delle persone più fragili.
In questo articolo potrai trovare tutte le informazioni che riguardano l’assegno di Inclusione (ADI): ti spiegheremo cos’è, quali sono i requisiti per ottenerlo, come fare domanda e quali sono le differenze con il reddito di cittadinanza e il reddito di inclusione.
- Cos’è l’assegno di inclusione?
- Per quanto tempo si può ricevere l’assegno?
- Chi ha diritto all'assegno di inclusione?
- Obblighi del nucleo familiare
- Familiari esonerato dall’obbligo di lavoro
- Attività lavorativa e ADI
- Quando e come presentare domanda
- Quando verranno erogati gli assegni di inclusione nel 2025?
- Assegno di inclusione: le pene e le sanzioni per i furbetti
- Sgravi fiscali per chi assume dipendenti beneficiari dell’ADI
- Altri sostegni per le famiglie
- Il reddito di cittadinanza 2.0
- FAQ
Cos’è l’assegno di inclusione?
L’assegno di inclusione è una misura statale istituita per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale delle persone più fragili.
Per questo motivo l’assegno di inclusione dà la possibilità alle persone che ne hanno diritto sia di ricevere un contributo economico, sia di affrontare un percorso formativo che favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro e nella società.
Da cosa è composto l’assegno di inclusione?
La parte economica dell’assegno di inclusione è composta da:
- una integrazione al reddito di base con un importo che varia tra i 500 e i 6000 euro annuali (quota A);
- un contributo, atto a sostenere le spese di affitto del valore massimo di 3.640 euro annuali (quota B).
Entrambi i contributi verranno caricati su una carta elettronica denominata “carta di inclusione elettronica” che dà ai cittadini di effettuare dei prelievi e di fare un unico bonifico bancario per il pagamento dell’affitto.
Qual è la differenza tra l’assegno di inclusione, il reddito di cittadinanza e il reddito di inclusione?
Il vecchio reddito di cittadinanza e il nuovo assegno di inclusione differiscono per quanto riguarda i requisiti di accesso, l’importo e la durata del beneficio.
Il reddito di cittadinanza infatti poteva essere richiesto da un maggior numero di cittadini, aveva un importo più alto e veniva rinnovato per 18 mesi consecutivi, mentre l’assegno di inclusione ha requisiti più stringenti, un valore inferiore e può essere rinnovato per 12 mesi consecutivi.
Il reddito di inclusione (REI), invece, è stata una misura di contrasto alla povertà che assomigliava molto all’assegno di inclusione in materia di benefici erogati, tuttavia il reddito di inclusione è stato cancellato nel 2019 e sostituito dal reddito di cittadinanza.
Aspetto | Assegno di Inclusione | Reddito di Cittadinanza | Reddito di Inclusione (REI) |
Requisiti di Accesso | Più stringenti | Meno stringenti | Simili all’Assegno di Inclusione |
Importo del Beneficio | Inferiore, varia tra 480 e 6000 euro annuali | Più alto | Simile all’Assegno di Inclusione |
Durata del Beneficio | Rinnovabile per 12 mesi | Rinnovabile per 18 mesi | Cancellato nel 2019 |
Obiettivo Principale | Sostituire il Reddito di Cittadinanza, supporto a fasce fragili | Sostegno a famiglie e individui in difficoltà economica | Contrasto alla povertà, simile all’Assegno di Inclusione |
Data di Introduzione/Cancellazione | Introdotta recentemente | In vigore prima del Assegno di Inclusione | Sostituito dal Reddito di Cittadinanza nel 2019 |
Per quanto tempo si può ricevere l’assegno?
Il sostegno viene erogato a tutte le famiglie per 18 mesi consecutivi ai quali segue un mese di sospensione e un eventuale rinnovo di 12 mesi.
Chi ha diritto all’assegno di inclusione?
Possono ottenere l’assegno di inclusione i nuclei familiari che al loro interno includono:
- una persona disabile;
- un minorenne;
- una persona over 60 anni;
- persone che vivono una condizione di svantaggio e sono inserite all’interno dei programmi di cura e di assistenza dei servizi socio sanitari.
Nel dettaglio sono ritenuti soggetti in condizioni di svantaggio le persone che:
- soffrono di disturbi mentali;
- hanno una dipendenza patologica;
- hanno una disabilità certificata di almeno il 46%;
- sono vittime di tratta;
- sono vittime di violenza di genere;
- hanno scontato una detenzione e non posseggono una fissa dimora;
- hanno appena compiuto 18anni e a causa di un provvedimento delle autorità vivono lontani dalla loro famiglia originaria.
Quali sono i requisiti per ottenere l’assegno di inclusione?
Per ottenere l’assegno è necessario:
- avere la cittadinanza italiana, oppure essere cittadini comunitari, oppure avere un permesso di soggiorno in corso di validità;
- non essere sottoposti a misure cautelari personali;
- non essere sottoposti a misure di prevenzioni;
- non aver ricevuto sentenze di condanna durante i 10 anni che precedono l’invio della domanda;
- essere residenti in Italia per almeno 5 anni.
Inoltre per ricevere l’assegno dovranno essere rispettati anche alcuni requisiti reddituali, pertanto il nucleo familiare dovrà avere:
- un ISEE uguale o inferiore ai 10.140 euro;
- un reddito familiare inferiore ai 6500 euro annui, se composto da un solo componente;
- un reddito familiare di un valore pari o inferiore al prodotto tra la soglia base (6500 euro) e il paramento corrispondente della scala di equivalenza che è possibile analizzare nel dettaglio al seguente link.
Le famiglie composte da soli membri di età uguale o superiore ai 67 anni, o con persone disabili possono beneficiare di un incremento del valore della soglia base che raggiunge i 8.190 euro.
In aggiunta, ai nuclei familiari in possesso di case, immobili e veicoli è richiesto che:
- l’immobile adibito a prima casa non abbia un valore superiore ai 150mila euro ai fini IMU;
- altri immobili non abbiano un valore superiore ai 30mila euro ai fini ISEE;
- patrimonio mobiliare non superiore a:
- 6.000 euro (nucleo con 1 componente);
- 8.000 euro (nucleo con 2 componenti);
- 10.000 euro (3 o più componenti), con 1.000 euro in più per ogni figlio dal terzo;
- Incrementi: 5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e 7.500 euro in più per ogni componente con disabilità grave o non autosufficienza;
- la macchina non superi la potenza di 1600 cavalli;
- la moto non abbia una potenza superiore ai 250 cavalli;
- essere proprietari di imbarcazioni.
Per ottenere l’assegno all’interno del nucleo, inoltre, non dovranno essere presenti componenti che abbiano presentato le dimissioni di lavoro.
Obblighi del nucleo familiare
I componenti del nucleo familiare che beneficia dell’assegno di inclusione che sono maggiorenni, disoccupati e non impegnati in corsi di studi hanno l’obbligo di affrontare un percorso di inserimento lavorativo.
Inoltre, coloro che beneficiano dell’assegno di inclusione e hanno un età compresa tra i diciotto e ventinove anni, se non hanno completato la scuola dell’obbligo, devono necessariamente terminare il percorso di studi obbligatori.
Gli appartenenti al nucleo familiare, inoltre, avranno l’obbligo di accettare la prima offerta lavorativa congrua proposta, pena la revoca del beneficio.
Offerta lavorativa congrua: cosa si intende?
Sono considerate offerte congrue le proposte di lavoro che prevedono, alternativamente:
- un contratto a tempo indeterminato;
- un contratto a tempo determinato, il cui luogo di lavoro si trova entro 80 km dalla residenza.
Nel caso in cui nel nucleo familiare ci siano figli con meno di 14 anni, allora si ha l’obbligo di accettare le offerte il cui luogo di lavoro si trova entro gli 80 chilometri dalla residenza, o è raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici in massimo 120 minuti.
Familiari esonerato dall’obbligo di lavoro
Sono esonerati dall’obbligo di lavoro i familiari che:
- hanno più di 60 anni;
- sono disabili;
- hanno patologie oncologiche;
- hanno figli sotto i tre anni.
Attività lavorativa e ADI
Nel caso in cui il beneficiario dell’ADI dovesse iniziare una attività lavorativa, allora l’importo dell’assegno sarà cumulabile con gli altri redditi sino al raggiungimento della soglia dei 3000 euro lordi annui senza alcuna variazione sul suo valore.
Nel caso in cui, invece, l’attività lavorativa concorra al superamento della soglia, allora ci sarà una rimodulazione dell’importo dell’assegno di inclusione.
I beneficiari dell’assegno di inclusione sono obbligati a comunicare all’INPS l’avvio di una nuova attività lavorativa entro 30 giorni dal suo inizio, pena la sospensione del beneficio.
Se i beneficiari, invece, non comunicano all’INPS l’inizio della nuova attività lavorativa entro 3 mesi dal suo inizio, non avranno più diritto a ricevere l’assegno.
Quando e come presentare domanda
La domanda per richiedere l’assegno di inclusione può essere presentata tramite 3 procedure.
- Per via telematica: accedendo al sito dell’INPS tramite SPID, CIE o CNS e accedendo al servizio dedicato;
- Richiedendo il supporto degli enti di patronato.
- Presso i Centri di Assistenza Fiscale.
Una volta presentata la domanda, i richiedenti dovranno:
- registrarsi sulla piattaforma di attivazione per l’inclusione sociale e lavorativa del Sistema Informativo di inclusione sociale e lavorativo (SIISL);
- firmare il patto di attivazione digitale del nucleo familiare (PAD);
- presentarsi, assieme al nucleo familiare, entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD presso i servizi sociali.
Nel caso in cui il nucleo familiare si dovesse rifiutare di presentarsi agli appuntamenti con i servizi sociali, la possibilità di accedere al beneficio viene revocata.
Contattare l’INPS per ricevere assistenza sull’assegno di inclusione
Per ulteriori informazioni e per ottenere assistenza è possibile contattare l’INPS:
- accedendo al sito Urp online, in cui è possibile trovare le risposte alle domande più frequenti, aprire un ticket di assistenza e comunicare con un chatbot;
- tramite uno dei canali presenti dettagliatamente nel nostro articolo “Come contattare l’INPS“.
Quando verranno erogati gli assegni di inclusione nel 2025?
Gli assegni verranno erogati a partire da gennaio, secondo il calendario comunicato dall’INPS. In particolare:
- chi ha presentato la domanda entro il 7 gennaio riceverà i pagamenti a partire dal 27 gennaio;
- chi ha presentato la domanda dopo il 8 gennaio e prima del 31 gennaio riceverà i pagamenti a partire dal 15 febbraio;
- chi ha presentato la domanda a partire da febbraio riceverà i pagamenti a partire dal giorno 15 del mese successivo a quello in cui è stato sottoscritto il patto di attivazione digitale.
Per avere ulteriori dettagli sul periodo di decorrenza dell’assegno di inclusione puoi consultare la pagina del ministero del lavoro.
Assegno di inclusione: le pene e le sanzioni per i furbetti
Chi per ottenere l’assegno di inclusione omette informazioni rilevanti rischia da due a sei anni di reclusione.
Coloro che, invece, omettono di comunicare le variazioni di carcere rischiano da uno a 3 anni di reclusione.
Inoltre, non appena un beneficiario viene condannato per i reati appena menzionati o per un delitto non colposo, il nucleo familiare perde immediatamente l’accesso al beneficio e ha l’obbligo di restituire tutti gli assegni di cui ha indebitamente beneficiato.
Sgravi fiscali per chi assume dipendenti beneficiari dell’ADI
I datori di lavoro che assumono cittadini disoccupati che beneficiano dell’ADI hanno la possibilità di ottenere gravi contributivi. In particolare:
- coloro che assumono i beneficiari dell’ADI un contratto a tempo indeterminato sono esonerati dal pagamento dei contributi obbligatori per un anno, sino a un limite di 8000 euro;
- coloro che assumono i beneficiari dell’ADI con un contratto stagionale o a termine possono beneficiare, per 12 mesi, della riduzione del 50% dei contributi obbligatori.
Inoltre è previsto un aumento delle detrazioni pari al:
- 30%, se i datori di lavoro si affidano all’intermediazione di un’agenzia del lavoro;
- 60% se i datori di lavoro si affidano all’intermediazione di enti autorizzati e enti del terzo settore per l’assunzione di persone disabili.
Altri sostegni per le famiglie
Ricordiamo che l’assegno di inclusione può essere combinato sia con l’assegno unico che con la Naspi.
Le famiglie a basso reddito possono beneficiare di ulteriori agevolazioni come il bonus bollette.
Per scoprire quali sono tutte le misure statali istituite per supportare le famiglie con difficoltà economiche puoi leggere i nostri articoli di approfondimento, come ISEE sotto i 15.000 euro: tutti i bonus statali.
Se invece sei un cittadino disoccupato, puoi trovare nuove opportunità di lavoro accedendo alla Rete Eures o informandoti sulle iniziative attuate dal governo per i giovani NEET disoccupati.
Il reddito di cittadinanza 2.0
L’assegno di inclusione è la misura statale che sostituisce il vecchio Reddito di cittadinanza.
La misura può raggiungere il valore massimo di 9640 euro ed è composta da una integrazione al reddito di base e da un contributo utilizzabile per il pagamento dell’affitto mensile.
Possono accedere al beneficio solo i nuclei familiari composti da persone disoccupate, disabili, minori, anziani oltre i 60 anni.
FAQ
ADI, assegno di inclusione: che cosa è?
L’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura di sostegno economico per famiglie con redditi bassi o in condizioni di fragilità, attiva dal 2024. È erogato mensilmente e il suo importo varia in base al reddito familiare, alla composizione del nucleo, al patrimonio e alla presenza di disabili. Inoltre, prevede maggiorazioni per chi vive in affitto.
Quali sono i requisiti per richiedere l’assegno di inclusione?
Per ottenere l’assegno di inclusione, è necessario avere la cittadinanza italiana o un permesso di soggiorno valido, non essere sottoposti a misure cautelari e soddisfare requisiti reddituali specifici, come un ISEE inferiore a 10.140 euro. Inoltre, i nuclei familiari con persone over 60 possono beneficiare di un incremento della soglia.
Quando vengono effettuati i pagamenti dell’assegno di inclusione?
I pagamenti dell’assegno di inclusione iniziano a gennaio e seguono un calendario specifico basato sulla data di presentazione della domanda. Ad esempio, chi ha fatto richiesta entro il 7 gennaio riceverà i pagamenti a partire dal 27 gennaio. Ti consigliamo di monitorare il sito ufficiale dell’INPS in quanto l’ente pubblica periodicamente il calendario pagamenti.
Chi può beneficiare dell’assegno di inclusione?
L’assegno è destinato a nuclei familiari con almeno un componente disabile, un minorenne o una persona over 60 e persone che vivono in condizioni di svantaggio e inserite in programmi di assistenza e cura dei servizi socio sanitari.