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La pensione indiretta per supportare economicamente i superstiti

Da Michele Vitarelli • Pubblicato il 30 Gennaio 2025 • Tempo di lettura stimato: 8 minuti

La perdita di un caro è un evento traumatico che oltre al dolore che suscita, porta con sé innumerevoli questioni complesse da dover gestire. Lo stato italiano offre la sua vicinanza tutelando i familiari del deceduto attraverso l’erogazione di pensioni ai superstiti. Tra queste, l’istituzione della pensione indiretta permette ai superstiti di ricevere una parte della pensione che il lavoratore scomparso avrebbe ottenuto in base ai contributi maturati nel corso della sua vita. 

Con il nostro articolo, saprai in dettaglio in cosa consiste la pensione indiretta, i requisiti, come fare domanda, gli importi, a chi spetta e quanto dura. Buona lettura!

I familiari del lavoratore deceduto beneficiano di un supporto economico grazie pensione indiretta
I familiari del lavoratore deceduto beneficiano di un supporto economico grazie pensione indiretta

Che cos’è la pensione indiretta? 

La pensione indiretta è una prestazione economica corrisposta ai familiari superstiti di un lavoratore deceduto che, al momento della morte, non era ancora in pensione ma aveva maturato i requisiti contributivi previsti dalla legge. 

Grazie alla pensione indiretta, viene riconosciuto un aiuto economico con l’obiettivo di tutelare i familiari che hanno subito la perdita e che dipendevano economicamente dal lavoratore deceduto. 

Qual’è la differenza tra pensione indiretta, pensione di reversibilità e assegno di vedovanza?

Innanzitutto, occorre precisare che sia la pensione di reversibilità che quella indiretta fanno parte della categoria delle “pensioni ai superstiti”, ovvero pensioni rivolte ai familiari del pensionato o del lavoratore defunto.

La differenza sostanziale risiede nell’assunto che la pensione di reversibilità è un’indennità riconosciuta ai vedovi e vedove del cittadino già titolare di una pensione di vecchiaia o pensione anticipata al momento della sua dipartita. Invece, la pensione indiretta è riconosciuta ai familiari del lavoratore deceduto non ancora pensionato al momento della sua scomparsa. 

Invece, l’assegno di vedovanza è semplicemente una prestazione aggiuntiva alla pensione di reversibilità per coloro che soddisfano ulteriori condizioni, come l’invalidità al 100% o la titolarità dell’indennità di accompagnamento.

Quali sono i requisiti per ottenere la pensione indiretta? 

Per ottenere la pensione indiretta è necessario che la persona deceduta abbia perfezionato determinati requisiti contributivi. L’assicurato al giorno del decesso deve aver maturato almeno:

  • 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva.

 O in alternativa: 

  • 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso.

Ai fini del raggiungimento dei requisiti contributivi, vengono considerati validi anche i periodi di ricezione dell’assegno ordinario d’invalidità in cui il soggetto non ha svolto nessuna attività lavorativa. 

A quanto ammonta la pensione indiretta? 

Il valore della pensione indiretta è pari ad una parte percentuale della pensione che sarebbe spettata al lavoratore deceduto

Non è possibile stabilire un importo preciso in quanto la pensione indiretta viene calcolata tenendo in considerazione dei contributi versati dal lavoratore al momento del decesso. 

Le percentuali variano in base ai soggetti presenti nel nucleo familiare dell’assicurato e al beneficiario della pensione indiretta

Grazie alla nostra tabella potrai vedere in dettaglio a quanto ammonta la percentuale della pensione a seconda del famigliare/i che beneficeranno del contributo economico. 

Beneficiario/i della pensione indirettaValore della pensione indiretta 
Coniuge superstite60% dell’importo della pensione 
Coniuge superstite con figlio a carico80% dell’importo della pensione 
Coniuge superstite con più figli a carico100% dell’importo della pensione 
Il figlio superstite70% dell’importo della pensione 
I due figli superstiti80% dell’importo della pensione 
I tre (o più) figli superstiti100% dell’importo della pensione 
Il genitore superstite15% dell’importo della pensione
I due genitori superstiti30% dell’importo della pensione 
Il fratello o la sorella superstite15% dell’importo della pensione 
I fratelli o le sorelle superstiti30% dell’importo della pensione

I beneficiari potranno cumulare i propri redditi con gli importi della pensione indiretta nei limiti stabiliti dalla legge 8 agosto 1995, n. 335, tabella F. Secondo l’ultimo aggiornamento del 2022, i limiti sono i seguenti:

  • fino a 20.489,82 euro, nessuna riduzione;
  • oltre a 20.489,82 e fino a 27.319,76 euro, riduzione del 25%;
  • oltre a 27.319,76 e fino a 34.149,70 euro, riduzione del 40%;
  • oltre 34.149,70 euro, riduzione del 50%. 

Esempio di calcolo pensione indiretta

Supponiamo che un lavoratore deceduto avrebbe maturato una pensione di 1.500 € al momento del decesso. I superstiti sono il coniuge e il figlio a carico.

  1. Calcolo della pensione base: pensione ipotetica del lavoratore, 1.500 €.
  2. Percentuale spettante: per coniuge e 1 figlio pari all’80% della pensione base.

Importo totale: 1.500×80%=1.200

  1. Assegno unico al coniuge: poiché il figlio è a carico del genitore superstite, l’intero importo della pensione viene erogato al coniuge senza suddivisione.

A chi spetta la pensione indiretta? 

Hanno diritto alla pensione indiretta: 

  1. il coniuge o unito civilmente: perde il diritto se si risposa ma riceve un assegno pari a due annualità della pensione alla data del nuovo matrimonio (inclusa la tredicesima);
  2. il coniuge separato;
  3. il coniuge divorziato: se titolare di assegno di mantenimento, non risposato, e se il rapporto assicurativo del defunto è iniziato prima della sentenza di divorzio. Le quote per il coniuge superstite e divorziato sono stabilite dal Tribunale nel caso in cui il defunto si fosse risposato;
  4. i figli ed equiparati (nipoti):
    1. minorenni al momento del decesso;
    2. inabili al lavoro, purché a carico del genitore, indipendentemente dall’età.
    3. maggiorenni studenti a carico, che:
      1. non lavorano e frequentano scuole o corsi di formazione (fino a 21 anni);
      2. non lavorano e frequentano l’università (entro la durata legale del corso e massimo fino a 26 anni);
  5. genitori del cittadino defunto: se a carico del deceduto e in assenza di coniuge, figli o nipoti aventi diritto;
  6. fratelli del cittadino defunto:  se inabili al lavoro, a carico del defunto e in assenza di altri superstiti aventi diritto.

In che ordine e come viene assegnata la pensione indiretta?

La pensione indiretta viene assegnata solamente ad un familiare secondo questo ordine: 

  1. vedovo o la vedova del cittadino defunto sono i primi destinatari del beneficio economico; 
  2. in caso di morte del coniuge, la pensione indiretta viene erogata a favore dei figli ed equiparati del cittadino deceduto; 
  3. se al momento della morte il lavoratore defunto non aveva né coniuge né figli, il sostegno viene concesso ai genitori e in seguito ai fratelli.

Come presentare domanda per la pensione indiretta? 

Il cittadino beneficiario potrà presentare domanda per la pensione indiretta tramite i seguenti canali: 

La domanda per la pensione indiretta deve essere presentata entro 10 anni dalla data del decesso del cittadino.

Quando viene erogata la pensione indiretta?

La pensione di reversibilità viene erogata dall’INPS dal primo giorno del mese successivo a quello della morte dell’assicurato, senza considerare la data di presentazione della domanda. 

Detto ciò, se la domanda viene presentata subito dopo la morte del cittadino, sarà necessario ad ogni modo aspettare un mese per ottenere la pensione.

Tutelare economicamente i superstiti con la pensione indiretta 

La pensione indiretta è erogata dall’INPS e ha l’obiettivo di aiutare economicamente i familiari dopo la perdita di un loro caro. Per avere diritto al beneficio, il lavoratore deceduto deve aver versato, al momento del decesso, 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva o 5 anni di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data della morte. L’importo della pensione è uguale a una parte percentuale della pensione che avrebbe ricevuto il lavoratore. Per ottenere il corrispettivo economico, i beneficiari dovranno presentare domanda per la pensione indiretta all’INPS entro 10 anni dalla morte dell’assicurato. 

FAQ

Che cos’è la pensione indiretta ai superstiti? 

La pensione indiretta è un contributo economico a favore dei familiari superstiti di un lavoratore deceduto che al momento della morte abbia maturato i seguenti requisiti contributivi: almeno 15 anni di contributi complessivi, oppure almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nei 5 anni precedenti il decesso.

Fino a quanto dura la pensione indiretta? 

A vita, per il coniuge superstite e i figli inabili, tranne nel caso in cui il coniuge dovesse sposarsi nuovamente. Fino al raggiungimento dell’autosufficienza o dei specifici limiti di età, per i figli non inabili e per altri familiari a carico.

Se il beneficiario muore la pensione a chi passa?

La pensione di reversibilità può essere trasferita ad altri superstiti solo se vi sono più beneficiari con diritto condiviso. Ad esempio, se un figlio beneficiario muore, la sua quota viene distribuita tra i fratelli aventi diritto. Tuttavia, nel caso di morte della vedova titolare della pensione, questa non viene trasferita ai figli. 

C’è un importo minimo per la pensione indiretta? 

Sì, come tutti i trattamenti previdenziali, anche per la pensione indiretta è prevista l’integrazione fino a eguagliare il trattamento minimo stabilito dalla legge, nel 2025 pari a 616,67 euro mensili.

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Michele Vitarelli
Grande appassionato di scrittura e di politiche sociali, grazie alla collaborazione con il Team Procedureamministrative posso finalmente trasformare la mia passione per la scrittura in un impegno concreto. Credo fortemente che divulgare informazioni in modo semplice e accessibile contribuisca a rendere la società più giusta e equa.

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