Il reddito di cittadinanza (RDC) è una misura di sostegno finalizzata a ridurre la povertà introdotta con decreto n.4 del 2019, poi convertita in legge sempre nello stesso anno.
La normativa finanziaria per il 2023 ha determinato l’eliminazione del Reddito di Cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024, introducendo al suo posto due nuovi interventi: l’Assegno di Inclusione, attivo dal primo giorno del 2024, e il Supporto per la Formazione e il Lavoro, che inizierà il 1° settembre 2023.
L’istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) ha comunicato che coloro che attualmente beneficiano del Reddito di Cittadinanza verranno inclusi automaticamente nell’ambito dell’Assegno Unico Universale fino a febbraio 2024, facilitando in questo modo la transizione per i destinatari di tali aiuti.
I requisiti reddito di cittadinanza
Per poter richiedere il reddito di cittadinanza occorre rispettare dei requisiti sia relativi alla nazionalità che al reddito. Per quanto riguarda la nazionalità, il RDC spetta a coloro che hanno compiuto 18 anni e non hanno superato i 65 anni e:
- Abbiano la nazionalità italiana o europea, o siano familiari di un cittadino italiano o europeo, a condizione di essere in possesso del permesso di soggiorno permanente in Italia o di avere diritto alla protezione internazionale;
- Sono residenti in Italia da almeno 10 anni. Gli ultimi 2 anni di residenza devono essere stati continuativi.
Per quanto riguarda il reddito e, in generale la situazione economico-finanziaria del soggetto che fa richiesta, i requisiti sono i seguenti:
- Il reddito ISEE deve essere inferiore a 9.360 € l’anno;
- Il valore del patrimonio immobiliare non deve superare i 30.000 € l’anno, ad eccezione del computo della prima casa;
- Il valore del patrimonio mobiliare (quindi ad esempio depositi su conti correnti) non deve superare i 6.000 €. Tale cifra però viene incrementata in base al numero dei componenti il nucleo familiare. In sintesi, valgono le seguenti regole:
- Per ogni componente il nucleo familiare, il limite massimo viene aumentato fino di 2.000 € fino a un massimo di 10.000 €;
- Per ogni figlio, il limite viene aumentato di 1.000 € per ogni figlio successivo al secondo, anche oltre il limite di 10.000 €;
- Nei casi di familiari con disabilità, il limite viene aumentato fino a 5.000 € e 7.500 € nei casi rispettivamente di disabilità media e grave.
Anche il reddito familiare prevede un limite che è quello di 6.000 € l’anno. Quindi alla domanda se chi percepisce il reddito possa svolgere un’attività lavorativa, la risposta è sì, purché appunto il reddito percepito sia inferiore a tale limite;
Ulteriori requisiti sono previsti per il possesso di veicolo a motore, come auto e imbarcazioni:
- Nel caso delle automobili, il richiedente il reddito può avere un’auto intestata a proprio nome, ma la proprietà non deve essere stata acquistata nei 6 mesi precedenti alla richiesta del reddito, in ogni caso, non può trattarsi di un’auto con cilindrata superiore ai 1.600 cc. Nel caso di motoveicoli, la cilindrata non può essere superiore a 250 cc;
- Navi e imbarcazioni da diporto precludono totalmente la possibilità di richiedere il reddito di cittadinanza 2022.
Ci sono altre altre due condizioni personali che incidono sulla possibilità di richiedere il reddito:
- In caso di disoccupazione, questa non deve essere stata causata da dimissioni volontarie (salvo le ipotesi di giusta causa);
- Il richiedente non deve aver subito condanne definitive né sottoposto a misure cautelari nel 10 anni precedenti alla richiesta del reddito.
Pensione di cittadinanza e reddito di cittadinanza: quali sono le differenze?
Oltre al reddito di cittadinanza, esiste anche la pensione di cittadinanza; queste due misure sono quasi del tutto identiche.
La differenza sostanziale tra il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza è che quest’ultima viene erogata in favore delle famiglie i cui componenti hanno compiuto 67 anni e che quindi non hanno più un età’lavorativa. Il beneficio può essere richiesto anche da nuclei familiari dove sono presenti anche persone con meno di 67 anni, ma queste devono essere non autosufficienti o disabili.
Queste due misure differiscono anche per la durata del beneficio: se il reddito di cittadinanza può essere sospeso dopo 18 mesi, la pensione di cittadinanza viene rinnovata ogni anno.
Per quanto riguarda i requisiti e le modalità per richiedere la pensione di cittadinanza, a eccezione dell’età, sono gli stessi per entrambe le misure.
Come fare domanda per l’Inps reddito di cittadinanza
Se in possesso dei requisiti indicati nella sezione precedente, l’interessato può quindi inoltrare la domanda per ottenere il sussidio. Le modalità attraverso cui può essere effettuata la richiesta sono:
- Attraverso le Poste Italiane recandosi personalmente ai relativi sportelli, dato che l’emissione della relativa carta avverrà proprio da parte delle Poste italiane, la quale provvederà a comunicare all’Inps entro 10 giorni la domanda;
- Tramite il sito dedicato dal governo per il reddito di cittadinanza;
- Attraverso il sito dell’Inps, sempre in modalità telematica;
- Con il supporto dei Patronati o dei Centri di assistenza fiscale.
La documentazione che va presentata per inoltrare la richiesta è semplice, dal momento che consiste nel:
Se la domanda viene presentata in via telematica, il formato sarà digitale. Diversamente, sarà sufficiente portare con sé alle Poste o ai Patronati i documenti necessari affinché questi vengano digitalizzati e inviati all’INPS.
Ricordiamo che ai fini della DSU e del modello ISEE, andranno indicati tutti i patrimoni mobiliari e immobiliari di cui si dispone al momento della domanda.
In caso di variazioni, queste andranno prontamente comunicate tramite il modello RdC Ridotto o Esteso, a seconda del quantum della modifica che l’avente diritto dovrà dichiarare.
Attivazione e durata del reddito
Una volta inoltrata la domanda all’Inps, questo ha 5 giorni di tempo per valutare la relativa richiesta. La comunicazione dell’esito potrà avvenire tramite email o sms, in base ai recapiti indicati.
Se accolto, il richiedente riceverà la comunicazione di un appuntamento per recarsi presso un Ufficio postale e ritirare la carta RdC. Il beneficio decorre dal mese successivo a quello in cui la domanda è stata proposta e l’accredito sulla carta avviene tra il giorno 15 e il giorno 27.
Il sussidio viene erogato attraverso una carta prepagata emessa da Poste italiane, sulla quale verrà caricato il valore della prestazione. La carta del RdC funziona come un normale bancomat e può essere utilizzata sia per fare acquisti che per prelevare (con un limite fino a 100 €), oltre che per effettuare bonifici per il pagamento del canone di locazione.
L’utilizzo del credito esclude determinati tipi di consumo, come l’acquisto di beni di lusso o l’utilizzo per il gioco d’azzardo.
Per verificare il saldo reddito di cittadinanza, sarà sufficiente:
- entrare nel relativo portale del reddito attraverso lo SPID;
- recarsi presso un bancomat e verificare il saldo attraverso le funzioni:
- contattare il numero verde dell’INPS.
La durata del reddito è di 18 mesi, rinnovabili seguendo la procedura vista ora e salvo modifiche nella situazione patrimoniale dell’avente diritto.
Qual è l’importo del reddito di cittadinanza?
Il beneficio del RdC è compreso tra 480 € e 9.360 € all’anno. La cifra precisa viene stabilita in base a due elementi:
- La componente di integrazione del reddito;
- Il supporto per coloro che risiedono in affitto hanno un mutuo.
Per quanto riguarda i valore:
- la componente di integrazione del reddito, questa arriva a 6.000 €;
- il contributo per l’affitto ha un limite massimo di 3.360 €;
- il contributo per il mutuo arriva a 1.800 €.
La compatibilità con altre prestazioni
Una delle domande più frequenti tra coloro che intendono richiedere il RdC è se questo sia compatibile con altre prestazioni erogate dallo Stato, in particolare la Naspi, ovvero il sussidio a favore di coloro che sono in uno stato di disoccupazione.
- La risposta è sì per la Naspi, anche quando tutti i componenti della famiglia la ricevono.
- Lo stesso dicasi per l’invalidità civile.
- Per il lavoro subordinato e autonomo, pur restando fermi i limiti di reddito visti nella sezione precedente.
- I bonus bebè, bonus asilo nido e bonus energia rimangono compatibili con il reddito.
- Il reddito d’inclusione invece viene del tutto sostituito dal reddito di cittadinanza.