Il bonus bebè, anche conosciuto come assegno di natalità, è un contributo economico erogato dall’Inps a favore delle famiglie con figli nati o adottati da poco, come vedremo meglio di seguito.
Prima di entrare nel dettaglio, specifichiamo che dal 2023 il bonus bebè verrà sostituito dall‘Assegno Unico, un’altra prestazione sempre a carico dell’Inps che spetta a tutte le famiglie. Inoltre, nella bozza della legge di bilancio 2025, il Governo ha previsto un ulteriore bonus per le famiglie con i figli: Il Bonus nuove nascite, anche conosciuto come “Carta Nuovi Nati”, un contributo di 1000 euro per ogni nuovo nato. In attesa dell’approvazione del Parlamento, vi terremmo aggiornati a riguardo.
Quanto descritto ora quindi si riferisce a coloro che hanno richiesto il bonus nel 2021 o che potevano richiederlo nel 2021 ma, per qualsiasi motivo, non hanno presentato la domanda.
Bonus bebè: chi può richiederlo?
Iniziamo innanzitutto dalla categoria di soggetti che possono fare domanda per il bonus, che sono le famiglie che, nel 2021:
- hanno avuto un figlio
- hanno adottato un figlio
- hanno ricevuto un figlio in affidamento preadottivo.
Una precisazione temporale importante: per l’anno 2022, la nascita o l’adozione possono essere anche avvenute nel 2020 ma la domanda è stata poi presentata nel 2021, purché entro il 1° anno di vita del bambino o il 1° anno di adozione e affidamento.
Il bonus bebè viene corrisposto ai genitori in possesso dei requisiti e che convivono con il figlio, anche in caso di cittadinanza diversa da quella italiana, quindi comunitaria ed extracomunitaria. Negli ultimi due casi, a condizione di:
- essere in possesso di un titolo di soggiorno idoneo (per lungo periodo o la carta di soggiorno per familiare di cittadino sia UE che non UE);
- avere la residenza in Italia.
Quale è la differenza tra il bonus bebè, il bonus mamma domani e bonus asilo nido?
I bonus a sostegno della famiglia con figli sono molteplici. Nonostante lo stato italiano abbia inglobato parecchi di questi nell’Assegno Unico, cogliamo l’occasione per fare chiarezza e per capire bene quali fra questi sono ancora attivi:
- Bonus mamma domani, o “premio alla nascita”: sostituito dall‘Assegno Unico, corrispondeva ad un premio una tantum di 800 euro al settimo mese di gravidanza oppure alla nascita o adozione;
- Bonus bebè: anch’esso inglobato nell’Assegno unico, prevedeva un sostegno economico mensile per un massimo di 12 mesi dalla nascita o dall’adozione;
- Bonus asilo nido: confermato per il 2024 e annunciato per il 2025, corrisponde ad un aiuto economico per il pagamento della retta di asili;
- Carta Nuovi Nati: in attesa di approvazione parlamentare, il governo ha annunciato questo nuovo bonus dal valore di 1000 euro per ogni nuovo nato.
Termini di presentazione della domanda
La domanda per il bonus bebé 2022 deve essere presentata entro il termine specifico di 90 giorni decorrenti da:
- La nascita del bambino;
- Dalla data di ingresso del bambino in famiglia;
- Dal provvedimento del giudice che dispone dell’affidamento preadottivo.
Il mancato rispetto dei termini non comporta la perdita del diritto alla prestazione totale, quanto dei mesi trascorsi per i quali non vale la richiesta inoltrata, anche se accettata. In sintesi, il richiedente otterrà le mensilità rimanenti fino al compimento del 1° anno di vita del bambino o fino al decorso di 1 anno dall’entrata in famiglia del bambino adottato o in affidamento.
La misura del bonus bebé 2022
Quanto possiamo aspettarci dall’assegno del bonus? Questa è sicuramente una delle domande che subito ci interessano. Anche in questo caso, come per altre prestazioni dell’Inps, a determinare l’ammontare del contributo è il reddito ISEE, in base a una fascia suddivisa in 3 scaglioni diversi:
- Per i redditi inferiori a 7.000 € l’anno, l’assegno del bonus è di 1.920 € all’anno, ovvero 160 € al mese;
- Per i redditi compresi tra 7.000 e 40.000 € l’anno, il bonus ammonta a 1.440 € all’anno, quindi 120 € al mese;
- Per redditi superiori a 40.000 €, l’assegno di natalità corrisponde a 960 € l’anno.
La maggiorazione del 20%
Gli importi così previsti possono avere una maggiorazione del 20% in caso di figli successivi al primo. Alcune precisazioni in proposito:
- Per figlio successivo al primo, si intende il figlio sia minore che maggiorenne, a condizione che conviva con il richiedente, ovviamente residente in Italia;
- Sono esclusi sia come primi figli che come figli successivi al primo i minori in affidamento preadottivo e temporaneo, dato che non viene considerato instaurato il rapporto di filiazione che giustifica l’erogazione del bonus bebé;
- Regole specifiche riguardano l’adozione plurima: in tal caso infatti si applica la maggiorazione del 20% a ogni figlio successivo al primo, mentre se si tratta di adozione plurima di gemelli, la maggiorazione si applica a tutti i gemelli tranne uno, a scelta del genitore.
In sintesi quindi, la misura dell’assegno viene così ricalcolata:
- Per la prima fascia, il totale arriva a 2,304 € all’anno;
- per la seconda fascia, il bonus bebé ammonta a 1.728 € l’anno;
- Per la terza fascia il contributo è di 1,152 €.
Il versamento del bonus avviene sul conto corrente bancario o postale oppure su carta prepagata con Iban, anche estera. In quest’ultimo caso deve essere inviata la carta d’identità del beneficiario della prestazione e un modulo rilasciato dalla banca che attesti l’effettiva titolarità del conto da parte del richiedente il bonus.
Di regola, il pagamento è effettuato dal mese successivo a quello della richiesta, sempre che questa venga accolta.
Come richiedere l’assegno di natalità
La domanda per il bonus bebé 2022 deve essere inoltrata all’Inps. Il richiedente può scegliere tra tre modalità diverse di invio, ovvero:
- Attraverso il portale online dell’Inps a condizione però di essere in possesso dello SPID o della CIE;
- Chiamando il numero dell’Inps, negli orari di servizio;
- Affidandosi ai patronati e agli enti che si occupano dei servizi grazie al collegamento in via telematica.
Se la domanda viene respinta, è possibile presentarne un’altra. Attenzione però, che se questa viene proposta oltre i 90 giorni dal rifiuto e successivamente viene accettata, i termini del bonus ricorrono dalla proposizione della seconda domanda.
Durata, decadenza e termine del bonus bebè Inps
Il bonus bebè viene corrisposto mensilmente per 12 mesi, a partire dalla proposizione della domanda. Quindi la prestazione termina al completamento del 1° anno nel caso di raggiungimento della maggiore età del figlio adottato/dato in affidamento.
Ci sono dei casi di decadenza dal diritto al bonus bebé, tra cui:
- Lo spostamento di residenza all’estero del richiedente;
- La morte del figlio;
- Decadenza dalla potestà genitoriale;
- Affidamento a persona diversa dal richiedente il bonus;
- Revoca dell’adozione.
Bonus bebè, Assegno unico e Carta Nuovi Nati: tutte le agevolazioni per famiglie con figli
Negli ultimi tempi sono diversi i provvedimenti normativi adottati a favore delle famiglie. Oltre al bonus bebè ormai rimpiazzato dall’Assegno Unico, il Governo prevede nel 2025 la riconferma del Bonus Asilo Nido e l’assegnazione di un nuovo bonus: la Carta Nuovi Nati rivolto alle famiglie con ISEE non superiore ai 40mila euro. L’obiettivo del governo è quello di consolidare i bonus destinati a sostenere la frequenza di asili nido escludendo dal conteggio dell’ISEE le somme percepite a titolo di Assegno Unico.