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Congedo matrimoniale: il permesso di lavoro per chi si sposa

Da IntFormalities
Aggiornato il 9 Aprile 2024
Tempo di lettura stimato: 8 minuti

Il matrimonio è uno dei momenti più importanti della vita: avere la possibilità di viverlo a pieno senza preoccupazioni che riguardano il lavoro è un diritto di tutti. Per consentire alle persone con un contratto lavorativo, ma anche ai disoccupati, di trascorrere con spensieratezza il giorno del proprio matrimonio e le due settimane successive è stato istituito il congedo matrimoniale: un periodo di assenza da lavoro retribuito che viene concesso ai novelli sposi.

In questo articolo ti spiegheremo nel dettaglio in cosa consiste il congedo matrimoniale, chi ne ha diritto, quali sono le categorie di lavoratori che non hanno accesso a questa opportunità e come fare per richiedere i giorni di permesso per matrimonio.

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Il congedo matrimoniale concede ai lavoratori che si sposano di assentarsi dal lavoro per 15 giorni.

Congedo matrimoniale: cos’è?

Il congedo matrimoniale è un permesso di lavoro retribuito che concede di assentarsi da lavoro per i quindici giorni che seguono la data del matrimonio.

Le ferie matrimoniali possono essere utilizzate per fare un viaggio di nozze o più in generale per godersi a pieno la propria luna di miele e vivere senza preoccupazioni o obblighi lavorativi i primi giorni della vita matrimoniale assieme al proprio marito o alla propria moglie.

Chi paga il permesso matrimonio

In genere è il datore di lavoro a occuparsi della retribuzione del congedo.

Nel caso in cui, però, a chiedere il congedo è un operaio che lavora all’interno di aziende industriali, artigiane e cooperative, allora i giorni di congedo matrimoniale vengono pagati sia dall’INPS che dal datore di lavoro.

In questo caso l’INPS si occupa di coprire i primi 7 giorni di concedo tramite l’erogazione dell’assegno matrimoniale, mentre il datore di lavoro si impegna a corrispondere al lavoratore gli 8 giorni successivi.

Requisiti per ottenere il congedo

Per ottenere il congedo matrimoniale è necessario:

  • effettuare una cerimonia di matrimonio con validità civile o essere una unione civile;
  • avere la cittadinanza italiana;
  • possedere un contratto di lavoro da dipendente da più di una settimana.

Chi ha diritto a ottenere il congedo matrimoniale

La maggior parte dei lavoratori dipendenti pubblici o privati, con un contratto a tempo determinato o indeterminato, full time o part time, ha diritto a ricevere il congedo matrimoniale dopo le nozze.

Inoltre possono ottenere il permesso anche i lavoratori disoccupati che:

  • nei 90 giorni che precedono la data del matrimonio hanno avuto un contratto di lavoro valido per almeno due settimane;
  • hanno presentato dimissioni per convolare a giuste nozze;
  • sono stati licenziati in seguito alla cessata attività dell’azienda.

Lavoratori esclusi

I lavoratori che non hanno un contratto ma sono unicamente assunti in prova non possono richiedere il congedo matrimoniale. Sono ugualmente esclusi dalla possibilità di ottenere il beneficio i lavoratori che:

  • sono assunti da meno di una settimana;
  • lavoratori extracomunitari che non posseggono la residenza in Italia;
  • i liberi professionisti.

Durata e decorrenza del congedo matrimoniale

Il congedo matrimoniale ha una durata di 15 giorni consecutivi: pertanto i giorni di permesso non possono essere frazionati. 

Chi lo desidera può allungare il periodo di congedo matrimoniale chiedendo al proprio datore di lavoro la possibilità di usufruire delle ferie o dei permessi non ancora goduti.

I lavoratori possono iniziare a godere del congedo matrimoniale a partire dai tre giorni che precedono la data del matrimonio.

Chi non usufruisce del congedo matrimoniale subito dopo le nozze, per cause personali o legate a necessità aziendali, può beneficiare dei giorni di permesso entro 30 giorni dalla cerimonia.

Casi particolari

Per quanto riguarda la celebrazione dei matrimoni, esistono delle situazioni che, sebbene siano piuttosto comuni di solito vengono fatte rientrare nelle casistiche particolari. Stiamo parlando di: seconde nozze, unioni civili e matrimonio all’estero. Cosa succede in questi casi? è comunque possibile richiedere il congedo matrimoniale? 

Seconde nozze

Si, se è già stato effettuato il divorzio il lavoratore può usufruire del congedo matrimoniale anche dopo il secondo matrimonio.

Congedo matrimoniale e unioni civili

Si, dal momento che attraverso la legge numero 76 del 2016, le unioni civili sono state equiparate al matrimonio, anche per le unioni civili è possibile richiedere e ottenere i 15 giorni di permesso.

Matrimonio all’estero

Nessun cittadino ha l’obbligo di sposarsi nello stato in cui risiede, pertanto è possibile ottenere il congedo matrimoniale anche per i matrimoni che si svolgono all’estero, anche se avvengono in circostanze particolari come per esempio a bordo di una nave o di un aereo.

In questo caso, per ottenere il congedo matrimoniale è necessario comunque presentare il certificato di matrimonio e assicurarsi che la cerimonia sia stata riconosciuta anche in Italia.

Come e quando richiedere il congedo matrimoniale

Per poter beneficiare del congedo matrimoniale ogni lavoratore deve inviare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro.

La domanda deve essere presentata con almeno 6 giorni di preavviso, e quindi almeno 6 giorni prima delle nozze.

Ad ogni modo si consiglia di comunicare al proprio datore di lavoro la data del matrimonio e la necessità di usufruire del periodo di congedo con maggiore preavviso per permettere che tutte le attività lavorative vengano gestite al meglio.

Una volta presentata la domanda e ottenuto la conferma da parte del datore di lavoro, il lavoratore potrà assentarsi dal lavoro per godere del suo congedo matrimoniale.

Al lavoratore, dopo le nozze sarà richiesto di presentare il certificato di matrimonio al datore di lavoro entro 2 mesi (60 giorni) dalla celebrazione delle nozze. 

Congedo di matrimonio è cumulabilità con altri permessi

Il congedo matrimoniale non può essere cumulato con altre tipologie di permesso; per questo motivo, per esempio, se ci si ammala durante il congedo matrimoniale non è possibile sospendere il congedo per richiedere l’indennità di malattia.

A questa regola viene fatta una eccezione: se prima del matrimonio si è subito un infortunio sul lavoro è possibile sia godere del congedo di matrimonio, sia ottenere l’indennità per infortunio.

Altri permessi

I lavoratori, oltre al congedo di matrimonio possono richiedere altre tipologie di permesso:

Assentarsi da lavoro per il matrimonio e il viaggio di nozze

I lavoratori che hanno in programma di convolare a nozze possono richiedere e ottenere il congedo matrimoniale: un permesso di lavoro retribuito che permette a tutti i dipendenti di assentarsi da lavoro per due settimane a partire dalla data del matrimonio.

Per richiederlo è sufficiente presentare una domanda al datore di lavoro almeno sei giorni prima della data del matrimonio, tuttavia soltanto i lavoratori dipendenti con residenza in Italia che effettueranno un matrimonio civile potranno ottenere il permesso retribuito.

Se, in base alle proprie previsioni, si ha bisogno di più tempo per terminare il viaggio di nozze, è possibile allungare il periodo di congedo richiedendo le ferie: in questo caso, dopo il matrimonio, è possibile assentarsi da lavoro anche per un mese intero.

Domande frequenti

Il congedo matrimoniale essere usufruito entro 6 mesi dal matrimonio?

Si, il congedo matrimoniale deve essere fruito entro 30 giorni dalla data delle nozze.

Il congedo matrimoniale include un assegno o una forma di compensazione finanziaria?

Il congedo matrimoniale, in alcuni casi è corrisposto in parte dall’INPS e in parte dal datore di lavoro. La parte erogata dall’INPS prevede l’emissione di un assegno, mentre la parte coperta dal datore di lavoro prevede la normale retribuzione in busta paga.

Il periodo di congedo matrimoniale include i giorni di sabato e domenica?

Si, il periodo di congedo matrimoniale include tutti i giorni, anche il sabato e la domenica.

Il congedo matrimoniale è calcolato in giorni lavorativi o di calendario?

Il calendario matrimoniale è calcolato in giorni di calendario: questo è il motivo per cui nel computo dei giorni sono inclusi anche il sabato e la domenica.

Cosa accade se il congedo matrimoniale non viene goduto?

Nel caso in cui il lavoratore sceglie di non usufruire del congedo matrimoniale totalmente o solo in parte il datore di lavoro ha l’obbligo di erogare in suo favore una indennità pari al numero di giorni di congedo previsti.

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