Raggiungere l’età pensionabile può essere una sfida complessa, specialmente per chi si trova ad affrontare una situazione lavorativa precaria o deve affrontare condizioni fisiche o di salute difficili.
Pensiamo, ad esempio, alle persone over 50 che perdono il lavoro e faticano a trovarne un altro, o a chi svolge attività lavorative usuranti: in entrambi i casi, riuscire a soddisfare i requisiti per accedere alla pensione può risultare particolarmente difficile.
Per sostenere le persone più vulnerabili, lo Stato ha introdotto l’ape sociale, una misura assistenziale che consente di lasciare il lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile e di ricevere un assegno mensile fino all’accesso alla pensione vera e propria.
In questo articolo vedremo in cosa consiste l’ape sociale, quali sono le categorie di persone che realmente possono usufruirne e come fare domanda.

- Che cos'è l'ape sociale e come funziona?
- Chi può accedere all'ape sociale?
- Requisiti per accedere all’ape sociale
- A quanto ammonta l’importo netto mensile dell’ape sociale?
- Come presentare domanda
- Per quanto tempo si riceve l’ape sociale?
- Vantaggi e svantaggi dell'ape sociale
- Compatibilità con altre agevolazioni
- Come contattare l'INPS per demandare l'ape
- Altri benefici per chi si avvicina all’età pensionabile
- 1500 euro al mese in attesa della pensione
- FAQ
Che cos’è l’ape sociale e come funziona?
L’ape sociale non è una vera e propria pensione anticipata, ma una prestazione economica mensile che viene erogata alle persone che vivono in condizioni di fragilità, in attesa che raggiungano i requisiti per accedere alla pensione.
La misura è stata ideata per ridurre il carico fisico e mentale delle persone che si trovano in situazioni difficoltose e hanno difficoltà a trovare un nuovo lavoro o a sostenere l’attività lavorativa.
L’Ape Sociale è disponibile nel 2025 grazie alla proroga confermata dalla Legge di Bilancio.
Chi può accedere all’ape sociale?
L’ape sociale è destinato principalmente a persone che si trovano in condizioni fragili di vulnerabilità.
Per beneficiare dell’ape sociale, è infatti necessario appartenere a una delle seguenti categorie.
- Disoccupati di lungo termine che hanno perso il lavoro involontariamente e non percepiscono più l’indennità di disoccupazione (naspi) da almeno tre mesi.
- Caregiver che assistono familiari con disabilità gravi.
- Lavoratori con disabilità che presentano una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%.
- Lavoratori in mansioni gravose definite dall’allegato 3 della legge n. 234/2021.
Professioni gravose che permettono di accedere all’ape sociale
Sono considerati lavoratori che svolgono mansioni gravose coloro che rientrano in una delle seguenti categorie professionali:
- professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
- tecnici della salute;
- addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
- professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
- operatori della cura estetica;
- professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
- artigiani, operai specializzati e agricoltori;
- conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
- operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
- conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
- conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
- operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
- conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
- conduttori di mulini e impastatrici;
- conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
- operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
- operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
- conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
- personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
- personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
- portantini e professioni assimilate;
- professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
- professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
Requisiti per accedere all’ape sociale
Per accedere all’ape sociale e ricevere l’assegno di accompagnamento alla pensione, oltre ad appartenere ad una delle categorie che abbiamo descritto nel paragrafo precedente, è necessario possedere anche dei requisiti di tipo contributivo e anagrafico.
I lavoratori dovranno:
- maturare almeno 30 anni di contributi (36 anni per i lavoratori in mansioni gravose);
- avere almeno 63 anni e 5 mesi al momento della richiesta.
A quanto ammonta l’importo netto mensile dell’ape sociale?
L’importo dell’ape sociale equivale a quello che sarebbe l’importo della pensione mensile calcolato nel momento esatto in cui il lavoratore accede al beneficio.
Tuttavia è importante sottolineare che l’importo dell’ape sociale non può essere mai superiore ai 1500 euro, per cui:
- se il lavoratore ha diritto a un assegno pensionistico maggiore di 1500 euro, l’assegno dell’ape sociale sarà sempre equivalente a 1500 euro;
- se il lavoratore ha diritto a un assegno pensionistico minore di 1500 euro, l’ape sociale avrà il valore esatto della pensione spettante.
Come presentare domanda
L’ ape sociale può essere richiesto online tramite il sito dell’inps o rivolgendosi a un ente di patronato.
Per richiedere l’ape sociale online:
- accedere al sito ufficiale dell’INPS e accedere al servizio di verifica preliminare dei requisiti;
- fare il login con le proprie credenziali SPID, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi;
- compilare il modulo specifico per l’ape sociale;
- allegare eventuali documenti richiesti;
- confermare l’invio della domanda e ottenere il numero di protocollo associato alla pratica
Tempistiche e scadenze
Le domande per l’ape sociale devono essere presentate entro scadenze stabilite annualmente dall’INPS. Per il 2025, le scadenze principali includevano:
- 31 marzo 2025: prima finestra temporale per la presentazione della domanda
- 15 luglio 2025: seconda finestra utile
- 30 novembre 2025: termine ultimo per l’anno in corso
Una volta inoltrata la domanda, la risposta da parte dell’INPS arriva generalmente entro 60 giorni. Per quest’anno è previsto:
- Entro il 30 giugno 2025 per le domande presentate entro il 31 marzo 2025
- Entro il 15 ottobre 2025 per le domande presentate entro il 15 luglio 2025
- Entro il 31 dicembre 2025 per le domande presentate oltre il 15 luglio ma entro il 30 novembre 2025
È importante notare che l’accoglimento delle domande dipenderà dalla disponibilità delle risorse finanziarie necessarie. Se tutti i requisiti richiesti sono già stati perfezionati, è possibile inviare contestualmente anche la domanda di accesso alla prestazione.
In caso di mancato accoglimento della domanda il richiedente ha la possibilità di presentare ricorso entro i termini previsti.
Per quanto tempo si riceve l’ape sociale?
L’indennità dell’ape sociale viene erogata fino al raggiungimento dell’età pensionabile, che attualmente è fissata a 67 anni. Una volta raggiunta l’età pensionabile, l’ape sociale si trasforma infatti in pensione.
Vantaggi e svantaggi dell’ape sociale
Il vantaggio principale dell’ape sociale è senza dubbio quello di avere la possibilità di ritirarsi anticipatamente dal lavoro senza dover rinunciare a un entrata economica stabile.
Tuttavia ricordiamo che l’importo massimo dell’ape sociale è di 1500 euro, una somma che potrebbe non essere sufficiente per chi ha maturato una pensione più alta.
Inoltre l’ape sociale:
- non prevede l’integrazione al trattamento minimo.
- non è reversibile ai superstiti.
- non viene rivalutato annualmente.
Compatibilità con altre agevolazioni
Chi riceve l’ape può ottenere altre prestazioni sociali come l’assegno sociale e l’assegno di inclusione. L’Ape sociale è compatibile anche con l’attività lavorativa, ma solo se i redditi non superano:
- gli 8000 euro come dipendente o parasubordinato;
- i 5000 euro annui come autonomo.
Come contattare l’INPS per demandare l’ape
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o dei chiarimenti sui requisiti e le procedure da seguire per accedere all’Ape sociale, puoi contattare l’INPS sui vari canali.
Altri benefici per chi si avvicina all’età pensionabile
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1500 euro al mese in attesa della pensione
L’ape sociale è una prestazione ideata dallo stato italiano per supportare le persone più fragili e vulnerabili che si trovano in una fase delicata della vita lavorativa e personale.
Accedendo all’Ape sociale disoccupati di lungo termine, caregiver, lavoratori con disabilità o impegnati in mansioni gravose possono ottenere un assegno mensile di 1500 euro sino al raggiungimento dell’età pensionabile.
Per ottenere l’accompagnamento alla pensione è sufficiente presentare una domanda all’inps entro i termini stabiliti dalla legge.
FAQ
Che cos’è l’ape sociale?
L’ape sociale è un’iniziativa ideata per sostenere le persone in condizioni di fragilità che si trovano in difficoltà a mantenere la propria posizione lavorativa o a trovare un nuovo impiego a ridosso dell’età pensionabile. È un assegno economico mensile erogato fino a quando il beneficiario non raggiunge l’età pensionabile.
Come funziona l’ape sociale?
Tramite l’ape sociale le persone che posseggono i benefici per accedere all’agevolazione possono ottenere un assegno di 1500 euro sino al raggiungimento dell’età pensionabile.
Chi ha diritto all’ape sociale nel 2025?
Nel 2025 potranno accedere all’ape sociale le stesse categorie previste nel 2024, salvo future modifiche. Queste includono: disoccupati da almeno tre mesi dopo aver esaurito l’indennità naspi, caregiver che assistono familiari con disabilità grave, lavoratori con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74% e coloro che svolgono mansioni gravose.
Cosa succede a 67 anni con l’ape sociale?
Quando il beneficiario dell’ape sociale raggiunge i 67 anni, l’assegno viene sostituito dalla pensione di vecchiaia.
Quanto ammonta l’ape sociale?
L’importo dell’ape sociale è equivalente al valore della pensione che il lavoratore ha maturato al momento della richiesta, ma non può superare i 1.500 euro al mese. Se la pensione spettante è inferiore a questa cifra, l’ape sociale avrà lo stesso importo.
Quali sono le differenze tra ape sociale e pensione di vecchiaia?
La principale differenza sta nella natura dei due strumenti. L’ape sociale è una misura temporanea, concepita per accompagnare le persone più fragili fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Non viene rivalutata annualmente, non è reversibile ai superstiti e ha un importo massimo di 1.500 euro. La pensione di vecchiaia, invece, è una prestazione definitiva, rivalutata periodicamente, e può includere integrazioni o reversibilità.