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Bonus verde 2022: come ottenerlo?

Da Chiara Liuti
Aggiornato il 17 Settembre 2024
Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Se hai intenzione di sistemare il tuo giardino o adibire determinate aree del tuo edificio o della tua abitazione a zona verde, abbiamo buone notizie per te: puoi usufruire del bonus verde che, come suggerisce il nome, è dedicato alla valorizzazione delle aree verdi. Bisogna ovviamente rispettare dei requisiti tecnici per poter accedere al bonus verde, che tra l’altro è stato prorogato fino al 2024 dalla legge di bilancio del 2022.

Il bonus verde 2022: per quali lavori può essere richiesto?

Bonus giardini: in cosa consiste?

Il bonus giardini consiste nella possibilità di una detrazione fiscale dell’IRPEF fino al 36% dei costi sostenuti per le opere oggetto del bonus. Non è quindi un contributo diretto ma indiretto. C’è anche un limite massimo stabilito alla spesa che può essere detratta, ovvero 5.000 €, quindi in sintesi la somma su cui l’utente non paga le tasse è al massimo di 1.800 €, che corrisponde al 36% di 5.000 €. 

Attenzione anche alla modalità di detrazione dall’IRPEF: il vantaggio infatti non può essere accumulato su un unico pagamento ma dovrà essere spalmato su un periodo di 10 anni secondo quote costanti. In altre parole, se otteniamo una detrazione di 1.000 €, questa verrà applicata nella misura di 100 € l’anno per 10 anni.

Va però sottolineato che le opere oggetto del bonus vengono di regola effettuate  in un’ottica di lungo periodo, quindi il valore del bonus acquista più senso se pensiamo che il rifacimento di un giardino o di un’area è un tipo di opera che dura negli anni. Inoltre, si tratta di un bonus che non è vincolato ai requisiti ISEE, per cui possono accedervi tutti coloro che hanno interesse.

Le opere oggetto del bonus giardini 2022 

Vediamo più nel dettaglio quali sono i lavori che ci consentono  di accedere al bonus verde. In linea generale, si tratta di interventi di sistemazione a verde, come stabilisce la norma. Vanno quindi considerate comprese le opere di:

  • riqualificazione dei prati;
  • realizzazione di pozzi e di impianti di irrigazione;
  • destinazione a verde di aree private scoperte appartenenti a unità immobiliari, pertinenze, recinzioni;
  • installazione di giardini pensili            
  • lavori di potatura importanti;

A questo elenco si aggiungono anche le spese di progettazione che abbiano però portato all’inizio di lavori indicati nell’elenco.

I soggetti che possono accedere al bonus giardino 2022

Il bonus verde è riservato a determinate categorie di persone fisiche e di enti, e sono coloro che vantano un preciso rapporto con l’immobile che andrà a subire le opere di sistemazione a verde. Tra queste troviamo quindi:

  • Il proprietario della struttura che andrà ad essere modificata;
  • Il titolare del diritto alla nuda proprietà;
  • Le persone che ne hanno l’usufrutto o il comodato d’uso;
  • Gli inquilini, previa autorizzazione del proprietario dell’immobile;
  • Assegnatari di case popolari;
  • I condomini o gli altri enti che pagano l’Ires, che siano di diritto pubblico che privato.

Una precisazione va effettuata per quanto riguarda i condomini, i quali agiscono come ente ma che in realtà sono composti dai singoli condomini. In questo caso, la detrazione spetta ai singoli condomini che partecipano alla spesa per la rimessa a verde o per le parti comuni all’esterno dell’edificio, in misura proporzionale alla propria quota condominiale. 

Inoltre, in caso di vendita dell’immobile o della quota di immobile per cui è stato concesso il bonus guardino 2022, laddove al momento della vendita ci siano ancora delle rate da detrarre, queste andranno a beneficio del nuovo acquirente. Discorso simile vale in caso di decesso di colui che ha sostenuto i lavori di riqualificazione a verde: le restanti detrazioni andranno a favore del legittimo erede dell’immobile. 

Come ottenere il bonus giardini

Trattandosi di un bonus che viene attribuito in base alle spese effettuate, per ottenerlo è necessario provare tale spesa. Occorre quindi il rilascio da parte dell’azienda che esegue i lavori di una ricevuta o di una fattura. Bisogna poi aggiungere a tale documentazione un’autocertificazione in cui il richiedente attesta la somma da lui pagata.

Un altro requisito importante è quello della modalità di pagamento della spesa, che deve essere stata effettuata tramite dei mezzi di pagamento tracciabili: rimane quindi escluso il denaro contante.

Soddisfatti tali requisiti, sarà possibile presentare tutta la documentazione al momento della dichiarazione dei redditi nell’apposito quadro E presente nel modello del 730, con il codice spesa n. 12. Una volta inoltrata la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, occorrerà attendere la sua valutazione. 

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Chiara Liuti

Sono scrittore, redattore e traduttore: in breve sono un oratore, per natura e per formazione. Ho collaborato con procedureamministrative.it per spiegare in modo semplice come accedere alle diverse prestazioni sociali.

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