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Pensione per i lavoratori precoci: domande entro il 1 marzo

Da Eleonora Orrù
Pubblicato il 28 Novembre 2024
Tempo di lettura stimato: 9 minuti

Per necessità, o situazioni familiari difficili, alcune persone hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni accumulando molti anni di contributi ben prima di arrivare all’età pensionabile tradizionale. 

Questa lunga carriera lavorativa, specialmente per chi svolge lavori molto pesanti e usuranti, causa problemi di salute fisica e mentale, per questo motivo i lavoratori precoci hanno l’esigenza di accedere alla pensione anticipatamente rispetto alle altre tipologie di lavoratori.

L’INPS viene incontro a questa necessità erogando la pensione per i lavoratori precoci, un’indennità che permette a tutti coloro che hanno dedicato la loro vita al lavoro sin dalla gioventù, di ritirarsi dall’attività lavorativa in tempo utile per preservare il proprio benessere

In questa guida ti parleremo nel dettaglio della pensione per i lavoratori precoci, spiegandoti come presentare la domanda e quali sono i requisiti necessari per ottenere l’indennità.

Con la pensione per i lavoratori precoci chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni può avere la pensione anticipata a 41 anni
Con la pensione per i lavoratori precoci chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni può avere la pensione anticipata a 41 anni.

Chi sono i “lavoratori precoci” secondo l’INPS?

Per l’INPS i lavoratori precoci sono coloro che hanno iniziato a lavorare e versare contributi previdenziali in giovane età, ancora prima dei 19 anni.

Nel dettaglio sono considerati lavoratori precoci coloro che:

  • hanno versato almeno dodici mesi di contributi effettivi (anche non continuativi); prima del compimento dei 19 anni di età;
  • Durante la loro carriera hanno maturato almeno 41 anni di contributi.

Chi può richiedere la pensione per lavoratori precoci: i requisiti aggiuntivi

Per ottenere la pensione anticipata destinata ai lavoratori precoci non è sufficiente aver versato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età e avere maturato almeno 41 anni di contributi, ma è necessario che si verifichi almeno una delle seguenti situazioni.

  • Perdere il lavoro per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale secondo la legge, e aver terminato di ricevere la disoccupazione da almeno tre mesi.
  • Avere un’invalidità riconosciuta del 74% o più, confermata dalle commissioni mediche competenti.
  • Assistere, da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con una grave disabilità, oppure un parente di secondo grado se i genitori o il coniuge della persona disabile hanno più di 70 anni, sono malati, deceduti o assenti.
  • Svolgere lavori particolarmente pesanti o usuranti, come quelli indicati nel decreto legislativo del 2011 (ad esempio lavoro alla catena di montaggio, lavoro notturno, o guida di mezzi per il trasporto collettivo con almeno nove posti).
  • Aver  lavorato per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro, oppure per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni occupando uno dei seguenti ruoli professionali.
    • Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici
    • Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni
    • Conciatori di pelli e pellicce
    • Conduttori di treni e personale viaggiante
    • Conducenti di mezzi pesanti e camion
    • Personale sanitario, come infermieri e ostetriche, che lavora su turni
    • Addetti all’assistenza di persone non autosufficienti
    • Insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori di asili nido
    • Facchini e addetti allo spostamento merci
    • Personale non qualificato per servizi di pulizia
    • Operatori ecologici e raccoglitori di rifiuti
    • Operai in agricoltura, zootecnia e pesca
    • Pescatori della pesca costiera, in acque interne o in alto mare, anche se dipendenti o soci di cooperative
    • Lavoratori del settore siderurgico e del vetro che svolgono lavori ad alte temperature non coperti dalla normativa del d.lgs. 67/2011
    • Marittimi a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e fluviali

Differenze tra la pensione per lavoratori precoci e altri regimi pensionistici

Rispetto ad altri regimi pensionistici, la pensione per i lavoratori precoci presenta alcune differenze significative relative a contributi ed età anagrafica.

Mentre la maggior parte degli altri regimi richiede un numero maggiore di anni contributivi, i lavoratori precoci possono andare in pensione con soli 41 anni di contributi.

Inoltre, se per ottenere la pensione anticipata ordinaria e altri tipi di pensione, oltre a possedere i contributi, è necessario anche raggiungere determinati requisiti anagrafici (spesso sopra i 60 anni), per ricevere la pensione per i lavoratori precoci è necessario.

Per conoscere meglio i dettagli degli altri regimi pensionistici puoi visualizzare i nostri articoli di approfondimento:

Questa tabella riassume le differenze più importanti tra i vari tipi di pensione:

SchemaEtà minimaAnni di contributiCondizioni aggiuntive
Lavoratori precociNessun limite41 anniLavoro iniziato prima dei 19 anni e appartenenza a categorie specifiche.
Pensione anticipataNessun limite42 anni e 10 mesi (uomini), 41 anni e 10 mesi (donne)Nessun requisito aggiuntivo.
Quota 10362 anni41 anniLimite sull’importo della pensione fino ai 67 anni.
Pensione di vecchiaia67 anni20 anniRequisito di età standard; consente di andare in pensione al raggiungimento dell’età stabilita.
Pensione di anzianitàVariabile35 anniRiservata a chi ha molti anni di contributi, con criteri flessibili in base alla normativa.
Pensione di reversibilitàNessun limiteNon applicabileAssegnata ai familiari dopo il decesso di un titolare di pensione; calcolata come percentuale della pensione originaria.
Pensione di inabilità per malattia specificaNessun limite5 anni (3 anni negli ultimi 5)Per lavoratori permanentemente inabili a qualsiasi attività lavorativa a causa di malattie specifiche.
Pensione di inabilità genericaNessun limite5 anni (3 anni negli ultimi 5)Per lavoratori genericamente inabili che non possono svolgere il proprio lavoro abituale.
Differenze tra le tipologie di pensione

Come andare in pensione come lavoratori precoci: guida passo dopo passo

Il processo per andare in pensione come lavoratore precoci richiede qualche passaggio.

  1. Verifica dei requisiti: prima di tutto, per evitare di perdere tempo o causare disguidi di tipo burocratico, il lavoratore deve verificare di avere i requisiti richiesti, ovvero 41 anni di contributi e i 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni, e di possedere tutta la documentazione necessaria per certificarlo. Questa verifica può essere fatta consultando l’estratto conto contributivo sul sito INPS.
  2. Presentazione della domanda: la domanda va presentata all’INPS, che si occupa di verificare i contributi e certificare la spettanza della pensione.
  3. Disamina dei requisiti. Una volta presentata la domanda, l’INPS esamina il caso e, verifica la presenza dei requisiti contributivi.
  4. Concessione della pensione. Una volta esaminata la domanda, in caso di esito positivo, si passa all’erogazione ufficiale della pensione.

Come fare domanda per i lavoratori precoci

La domanda può essere presentata telematicamente sul sito dell’Inps, accedendo al portale tramite SPID, CNS, o CIE.

In alternativa, si può fare richiesta chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile, o rivolgendosi ai CAF e agli enti di patronato.

Come viene calcolata la pensione per i lavoratori precoci

Il calcolo della pensione per i lavoratori precoci segue le stesse regole del sistema contributivo o del sistema misto, a seconda dell’anno in cui i cittadini hanno iniziato la loro carriera lavorativa.

  • Il sistema contributivo si applica a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995.
  • Il sistema misto si applica per chi ha iniziato a lavorare prima del 1995.

I lavoratori non subiscono alcuna decurtazione dell’assegno a causa della conclusione anticipata della propria carriera.

Per avere un’idea di quanto sarà l’importo del tuo assegno pensionistico puoi utilizzare il simulatore della pensione fornito dall’INPS.

Quando viene pagata la pensione per i lavoratori precoci?

A partire dal 2019 i lavoratori precoci possono ricevere la loro indennità dopo una finestra temporale di 3 mesi che si apre una volta maturati i requisiti per il pensionamento.

Se questi lavoratori accumulano periodi assicurativi secondo la legge 228/2012, il diritto alla pensione inizia dal primo giorno del mese successivo all’apertura della finestra.

Cosa cambia nel 2024 per i lavoratori precoci?

Nel 2024, ci sono alcune modifiche rispetto al 2023 per i lavoratori precoci in Italia, principalmente riguardanti l’accesso alla pensione anticipata e i requisiti contributivi.

I lavoratori precoci possono ancora accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi (Quota 41), a condizione di appartenere a categorie specifiche, come disoccupati, caregiver, invalidi o soggetti a mansioni usuranti.

Tuttavia, nel 2024, potrebbero esserci restrizioni più rigide sull’accesso a Quota 41, poiché il governo valuta l’introduzione di misure che rendano più selettivo il requisito per limitare la spesa previdenziale.

Cumulabilità della pensione per lavoratori precoci con altre agevolazioni statali

La pensione per lavoratori precoci non è cumulabile con redditi provenienti da attività lavorativa, ma è compatibile con le altre agevolazioni statali che sostengono economicamente i nuclei familiari con un ISEE ridotto come per esempio il Bonus bollette.

I cittadini detentori della pensione per lavoratori precoci hanno diritto anche a ottenere le maggiorazioni di status previste dall’articolo 80, comma 3, della legge 23 dicembre 2000, n. 388:

  • la maggiorazione per coniuge a carico;
  • la maggiorazione per figli a carico;
  • la maggiorazione per invalidità;
  • la maggiorazione per età.

A chi rivolgersi in caso di bisogno?

Se hai bisogno di assistenza per presentare la domanda o per ottenere maggiori informazioni, puoi rivolgerti direttamente all’INPS chiamando il numero

  •  803164, da telefono fisso numero gratuito;
  •  06164164, da cellulare.

In alternativa è possibile anche utilizzare il portale INPS risponde o richiedere il supporto di un ente di Patronato.

La pensione anticipata per chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni

La pensione per i lavoratori precoci è un’indennità destinata ai lavoratori che hanno iniziato a lavorare e versare contributi prima dei 19 anni e che svolgono lavori particolarmente usuranti.

A questa speciale categorie di persone, data la gravosità dei lavori svolti, infatti, viene offerta la possibilità di ritirarsi dal lavoro con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica, per tutelare la loro salute. 


Per ottenere la pensione anticipata per lavoratori precoci è necessario presentare la domanda all’INPS.

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Eleonora Orrù

Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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