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Permessi per allattamento: la riduzione dell’orario lavorativo per madri e padri

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 17 Settembre 2024
Tempo di lettura stimato: 7 minuti

Si sa, prima della nascita del bambino e nei suoi primi mesi di vita le mamme possono usufruire della maternità, ma dopo, cosa succede? Quali sono le tutele previste per le mamme che, pur dovendo tornare a lavorare, devono prendersi cura di un bambino neonato?

Dopo aver concluso la maternità ed essere tornate a lavoro le mamme non devono scegliere tra la loro carriera e la cura del proprio bambino: hanno la possibilità di richiedere i permessi per allattamento e ridurre il proprio orario lavorativo.

In questo articolo ti parleremo di come funzionano i permessi per allattamento e di quali sono le circostanze in cui possono usufruirne anche i papà.

Una madre nutre il suo bambino, rappresentando il concetto del permessi per allattamento
Grazie al congedo per allattamento i genitori possono prendere fino a due ore di permesso.

Cosa sono i permessi per allattamento?

I permessi per allattamento, conosciuti anche come indennità per riposi giornalieri per padri e madri dipendenti, sono dei permessi che permettono in genere alle mamme, ma in alcuni casi anche ai papà, di ridurre l’orario lavorativo per prendersi cura del bambino durante il suo primo anno di vita.

ROL e permessi per allattamento: qual è la differenza?

La differenza tra i permessi per allattamento e i comuni ROL sono proprio i requisiti necessari per ottenere le ore di permesso.

Per poter usufruire dei permessi per allattamento, infatti, è necessario essere neogenitori, ovvero di essere il padre o la madre di un bambino con meno di un anno.

I permessi ROL, invece, possono essere richiesti dalla maggior parte dei lavoratori. Per ottenere maggiori informazioni su questa tipologia di permesso ti rimandiamo al nostro articolo di approfondimento.

Permessi per allattamento e congedo parentale sono la stessa cosa?

No, i permessi per allattamento e il congedo parentale sono due benefici differenti: il congedo parentale, infatti, può essere fruito sia su base oraria che su base giornaliera, non è mai retribuito al 100%, può avere la durata massima di 11 mesi, può essere fruito sino ai 12 anni di età del bambino.

I genitori, in momenti separati, possono richiedere sia il permesso per allattamento che il congedo parentale.

Congedo parentalePermesso per allattamento
DurataSino ai 12 anni del bambinoSino al termine del primo anno di vita del bambino
RetribuzioneVariabile: dal 30% all’ 80% dello stipendioPari al 100% dello stipendio
Modalità di fruzioneGIornaliero o orarioSolamente orario

Qual è la durata dei permessi per allattamento?

I permessi per allattamento sono concessi giornalmente, ciò significa che chi ne ha diritto può usufruire della riduzione dell’orario lavorativo su base giornaliera sino al compimento dell’anno del bambino.

Grazie ai permessi per allattamento l’orario lavorativo viene ridotto di:

  • due ore, se il contratto prevede almeno 6 ore di lavoro;
  • un’ora, se il contratto prevede meno di 6 ore di lavoro.

Queste disposizioni generali subiscono una variazione:

  • nel caso di parto plurimo e gemellare o nel caso in cui venga adottato o preso in affidamento più di un bambino, allora la durata dei permessi viene raddoppiata.
  • nel caso in cui i genitori lascino il proprio bambino presso l’asilo nido o un’altra struttura idonea messi a disposizione dal datore di lavoro.

Nel primo caso la durata del permesso viene raddoppiata, nel secondo caso invece viene dimezzata.

A quanto ammonta l’indennità dei permessi di allattamento?

I permessi per allattamento non vengono corrisposti dal datore di lavoro pertanto non sono retribuiti ma, chi li riceve ottiene una indennità da parte dell’INPS.

I genitori che, quindi, usufruiscono dei periodi di permesso nel primo anno di vita del figlio otterranno una indennità che sarà comunque pari al loro stipendio.

In poche parole l’indennità corrisposta dall’INPS corrisponde al 100% della retribuzione.

Chi può richiedere la riduzione oraria per allattamento?

Possono richiedere il permesso per allattamento i genitori di uno o più bambini che non hanno ancora compiuto un anno di vita. Nel dettaglio possono chiedere i permessi per allattamento:

  • i genitori affidatari;
  • i genitori adottivi;
  • i genitori naturali.

Possono usufruire del permesso entrambi i genitori, indistintamente, ma non contemporaneamente, ovvero nello stesso periodo; pertanto se la madre richiederà il permesso per allattamento, lo stesso permesso non potrà essere richiesto dal padre e viceversa.


Tuttavia, nel caso di parto plurimo o nel caso in cui i genitori abbiano due figli con meno di un anno, allora sia il padre che la madre possono ottenere il permesso contemporaneamente facendo richiesta separatamente per i singoli figli.

Permessi per allattamento padre: è sempre possibile richiederli?

Come abbiamo anticipato, sia il padre che la madre hanno diritto a ottenere i permessi per allattamento ma non possono usufruirne nello stesso momento.

Pertanto il padre può richiedere il permesso per allattamento se:

  • la madre sceglie di non usufruirne e di lasciare questo beneficio al padre;
  • la madre non ha diritto a ricevere il beneficio, pertanto è una lavoratrice autonoma, una casalinga o è disoccupata.

Ovviamente, il padre ha diritto di usufruire del permesso anche nel caso in cui ottenga l’affidamento esclusivo del figlio, oppure se la madre del neonato:

  • è deceduta;
  • ha una grave infermità;
  • ha abbandonato il figlio.

Beneficiari: i requisiti da rispettare

Per ottenere il permesso i genitori devono avere un contratto di lavoro da dipendente, ciò significa che la madre e il padre possono usufruire del permesso anche durante l’apprendistato, ma non possono richiedere i permessi se sono in prova o se lavorano come liberi professionisti.

I genitori, inoltre potranno ottenere il permesso solo durante il periodo di tempo che intercorre tra la fine della maternità (facoltativa o obbligatoria) e il primo compleanno del bambino.

Come fare domanda

La procedura per presentare la domanda per i permessi di lavoro per allattamento è diversa a seconda che a fare richiesta per ottenere il beneficio sia il padre o la madre del bambino neonato.

In entrambi i casi la domanda dovrà essere accompagnata da:

La procedura per le mamme

Per richiedere il permesso le mamme dovranno semplicemente presentare la richiesta al datore di lavoro.

Solo alcune categorie di lavoratrici, ovvero le lavoratrici agricole, le lavoratrici dello spettacolo, dovranno presentare la domanda all’INPS.

La procedura per i papà

I papà dovranno presentare la domanda sia al datore di lavoro che all’INPS. La domanda all’INPS può essere presentata 

  • telematicamente accedendo il portale tramite SPID, CIE o CNS.
  • contattando il numero 803164 da rete fissa, o il numero 06164164 da cellulare;
  • rivolgendosi a un ente di patronato.

In questo caso la domanda dovrà essere accompagnata anche da:

  • la dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesta la rinuncia della madre ai permessi per allattamento (se il richiedente è il padre);
  • l’autocertificazione che attesta la situazione lavorativa della madre (se il richiedente è il padre).

Quanto tempo occorre per ottenere i permessi?

Il tempo necessario per espletare tutta la pratica è di circa 55 giorni: entro 2 mesi, ossia il tempo necessario per accertare tutti i requisiti, i genitori potranno ricevere la riduzione dell’oraroi lavorativo.

Permessi di lavoro e altri supporti per i genitori

Essere genitori può essere impegnativo: per questo motivo lo Stato ha ideato una serie di misure mirate a supportare le famiglie con uno o più bambini.

I genitori hanno accesso a:

Sino a 2 ore di permesso al giorno per i neo genitori

I genitori con bambini che non hanno ancora compiuto il primo anno di età hanno la possibilità di ridurre il loro orario lavorativo di 2 ore per prendersi cura del proprio figlio.

In genere il permesso per allattamento viene concesso alle madri ma, nel caso in cui la madre non desideri o non abbia l’opportunità di accedere al beneficio, possono essere richiesti anche dal papà.

In caso di parto plurimo o nel caso in cui vengano adottati più bambini, il beneficio viene raddoppiato e i genitori hanno diritto a una riduzionee dell’orario lavorativo di 4 ore.

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Eleonora Orrù

Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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