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Assegno di inclusione: sino a 6000 euro per le famiglie più fragili

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 17 Settembre 2024
Tempo di lettura stimato: 11 minuti

Secondo quanto stabilito dall’ISTAT, oltre due milioni di famiglie italiane vivono in condizioni di povertà assoluta, ovvero possiedono un reddito che non gli permette di affrontare con serenità anche le spese minime necessarie ad avere una qualità di vita accettabile. 

Lo Stato italiano, consapevole delle difficoltà che devono affrontare le famiglie più fragili, ha istituito una serie di misure atte a sostene e supportare le fasce più deboli della popolazione.

L’ultima di queste iniziative statali è l’assegno di inclusione: uno strumento di supporto economico e sociale che mira a sostituire il vecchio reddito di cittadinanza e a favorire l’inserimento sociale delle persone più fragili.

In questo articolo potrai trovare tutte le informazioni che riguardano l’assegno di Inclusione (ADI): ti spiegheremo cos’è, quali sono i requisiti per ottenerlo, come fare domanda e quali sono le differenze con il reddito di cittadinanza e il reddito di inclusione.

L’assegno di inclusione supporta il reinserimento sociale delle famiglie svantaggiate tramite contributi e percorsi di istruzione
L’assegno di inclusione supporta il reinserimento sociale delle famiglie svantaggiate tramite contributi e percorsi di istruzione.

Cos’è l’assegno di inclusione?

L’assegno di inclusione è una misura statale istituita per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale delle persone più fragili.

Per questo motivo l’assegno di inclusione dà la possibilità alle persone che ne hanno diritto sia di ricevere un contributo economico, sia di affrontare un percorso formativo che favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro e nella società.

Da cosa è composto l’assegno di inclusione

La parte economica dell’assegno di inclusione è composta da:

  • una integrazione al reddito di base con un importo che varia tra i 480 e i 6000 euro annuali (quota A);
  • un contributo, atto a sostenere le spese di affitto del valore massimo di 3360 euro annuali (quota B).

Entrambi i contributi verranno caricati su una carta elettronica denominata “carta di inclusione elettronica” che dà ai cittadini di effettuare dei prelievi e di fare un unico bonifico bancario per il pagamento dell’affitto.

Qual è la differenza tra l’assegno di inclusione, il reddito di cittadinanza e il reddito di inclusione?

Il vecchio reddito di cittadinanza e il nuovo assegno di inclusione differiscono per quanto riguarda i requisiti di accesso, l’importo e la durata del beneficio.

Il reddito di cittadinanza infatti poteva essere richiesto da un maggior numero di cittadini, aveva un importo più alto e veniva rinnovato per 18 mesi consecutivi, mentre l’assegno di inclusione ha requisiti più stringenti, un valore inferiore e può essere rinnovato per 12 mesi consecutivi.

Il reddito di inclusione (REI), invece, è stata una misura di contrasto alla povertà che assomigliava molto all’assegno di inclusione in materia di benefici erogati, tuttavia il reddito di inclusione è stato cancellato nel 2019 e sostituito dal reddito di cittadinanza.

AspettoAssegno di InclusioneReddito di CittadinanzaReddito di Inclusione (REI)
Requisiti di AccessoPiù stringentiMeno stringentiSimili all’Assegno di Inclusione
Importo del BeneficioInferiore, varia tra 480 e 6000 euro annualiPiù altoSimile all’Assegno di Inclusione
Durata del BeneficioRinnovabile per 12 mesiRinnovabile per 18 mesiCancellato nel 2019
Obiettivo PrincipaleSostituire il Reddito di Cittadinanza, supporto a fasce fragiliSostegno a famiglie e individui in difficoltà economicaContrasto alla povertà, simile all’Assegno di Inclusione
Data di Introduzione/CancellazioneIntrodotta recentementeIn vigore prima del Assegno di InclusioneSostituito dal Reddito di Cittadinanza nel 2019
Le principali differenze tra i vari programmi.

Per quanto tempo si può ricevere l’assegno?

Il sostegno viene erogato a tutte le famiglie per 18 mesi consecutivi ai quali segue un mese di sospensione e un eventuale rinnovo di 12 mesi.

Chi ne ha diritto?

Possono ottenere l’assegno di inclusione i nuclei familiari che al loro interno includono:

  • una persona disabile;
  • un minorenne;
  • una persona con un età pari o superiore ai 60 anni;
  • persone che vivono una condizione di svantaggio e sono inserite all’interno dei programmi di cura e di assistenza dei servizi socio sanitari.

Nel dettaglio sono ritenuti soggetti in condizioni di svantaggio le persone che:

  • soffrono di disturbi mentali;
  • hanno una dipendenza patologica;
  • hanno una disabilità certificata di almeno il 46%;
  • sono vittime di tratta;
  • sono vittime di violenza di genere;
  • hanno scontato una detenzione e non posseggono una fissa dimora;
  • hanno appena compiuto 18anni e a causa di un provvedimento delle autorità vivono lontani dalla loro famiglia originaria.

I requisiti

Per ottenere l’assegno è necessario:

  • avere la cittadinanza italiana, oppure essere cittadini comunitari, oppure avere un permesso di soggiorno in corso di validità;
  • non essere sottoposti a misure cautelari personali;
  • non essere sottoposti a misure di prevenzioni;
  • non aver ricevuto sentenze di condanna durante i 10 anni che precedono l’invio della domanda;
  • essere residenti in Italia per almeno 5 anni.

Inoltre per ricevere l’assegno dovranno essere rispettati anche alcuni requisiti reddituali, pertanto il nucleo familiare dovrà avere:

  • un ISEE uguale o inferiore ai 9.360 euro;
  • un reddito familiare inferiore ai 6mila euro annui, se composto da un solo componente;
  • un reddito familiare di un valore pari o inferiore al prodotto tra la soglia base (6000 euro) e il paramento corrispondente della scala di equivalenza che è possibile analizzare nel dettaglio al seguente link

Le famiglie composte da soli membri di età uguale o superiore ai 67 anni, o con persone disabili possono beneficiare di un incremento del valore della soglia base che raggiunge i 7560 euro. 

In aggiunta, ai nuclei familiari in possesso di case, immobili e veicoli è richiesto che:

  • l’immobile adibito a prima casa con abbia un valore superiore ai 150mila euro ai fini IMU;
  • altri immobili non abbiano un valore superiore ai 30mila euro ai fini ISEE;
  • la macchina non superi la potenza di 1600 cavalli;
  • la moto non abbia una potenza superiore ai 250 cavalli;
  • imbarcazioni.

Per ottenere l’assegno all’interno del nucleo, inoltre, non dovranno essere presenti componenti che abbiano presentato le dimissioni di lavoro.

Obblighi del nucleo familiare

I componenti del nucleo familiare che beneficia dell’assegno di inclusione che sono maggiorenni, disoccupati e non impegnati in corsi di studi hanno l’obbligo di affrontare un percorso di inserimento lavorativo.  

Inoltre, coloro che beneficiano dell’assegno di inclusione e hanno un età compresa tra i diciotto e ventinove anni, se non hanno completato la scuola dell’obbligo, devono necessariamente terminare il percorso di studi obbligatori.

Gli appartenenti al nucleo familiare, inoltre, avranno l’obbligo di accettare la prima offerta lavorativa congrua proposta, pena la revoca del beneficio.

Offerta lavorativa congrua: cosa si intende?

Sono considerate offerte congrue le proposte di lavoro che prevedono, alternativamente:

  • un  contratto a tempo indeterminato;
  • un contratto a tempo determinato, il cui luogo di lavoro si trova entro 80 km dalla residenza.

Nel caso in cui nel nucleo familiare ci siano figli con meno di 14 anni, allora si ha l’obbligo di accettare le offerte il cui luogo di lavoro si trova entro gli 80 chilometri dalla residenza, o è raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici in massimo 120 minuti.

Familiari esonerato dall’obbligo di lavoro

Sono esonerati dall’obbligo di lavoro i familiari che:

  • hanno più di 60 anni;
  • sono disabili;
  • hanno patologie oncologiche;
  • hanno figli sotto i tre anni.

Attività lavorativa e ADI

Nel caso in cui il beneficiario dell’ADI dovesse iniziare una attività lavorativa, allora l’importo dell’assegno sarà cumulabile con gli altri redditi sino al raggiungimento della soglia dei 3000 euro lordi annui senza alcuna variazione sul suo valore.

Nel caso in cui, invece, l’attività lavorativa concorra al superamento della soglia, allora ci sarà una rimodulazione dell’importo dell’assegno di inclusione.

I beneficiari dell’assegno di inclusione sono obbligati a comunicare all’INPS l’avvio di una nuova attività lavorativa entro 30 giorni dal suo inizio, pena la sospensione del beneficio.

Se i beneficiari, invece, non comunicano all’INPS l’inizio della nuova attività lavorativa entro 3 mesi dal suo inizio, non avranno più diritto a ricevere l’assegno.

Quando e come presentare domanda

La domanda per richiedere l’assegno di inclusione può essere presentata tramite 3 procedure.

  1. Per via telematica: accedendo al sito dell’ INPS tramite SPID, CIE o CNS.
  2. Richiedendo il supporto degli enti di patronato.
  3. Presso i Centri di Assistenza Fiscale.

Una volta presentata la domanda, i richiedenti dovranno:

  • registrarsi sulla piattaforma di attivazione per l’inclusione sociale e lavorativa del Sistema Informativo di inclusione sociale e lavorativo (SIISL);
  • firmare il patto di attivazione digitale del nucleo familiare (PAD);
  • presentarsi, assieme al nucleo familiare, entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD presso i servizi sociali.

Nel caso in cui il nucleo familiare si dovesse rifiutare di presentarsi agli appuntamenti con i servizi sociali, la possibilità di accedere al beneficio viene revocata.

Contattare l’INPS per ricevere assistenza sull’assegno di inclusione

Per ulteriori informazioni e per ottenere assistenza è possibile contattare l’INPS:

  • accedendo al sito Urp online, in cui è possibile trovare le risposte alle domande più frequenti, aprire un ticket di assistenza e comunicare con un chatbot;
  • contattando il centralino al numero 803 164, da rete fissa, o al numero 06 164 164, da mobile.

Quando vengono erogati gli assegni?

Gli assegni verranno erogati a partire da gennaio, secondo il calendario comunicato dall’INPS. In particolare:

  • chi ha presentato la domanda entro il 7 gennaio riceverà i pagamenti a partire dal 26 gennaio;
  • chi ha presentato la domanda dopo il 7 gennaio e prima del 31 gennaio riceverà i pagamenti a partire dal 15 febbraio;
  • chi ha presentato la domanda a partire da febbraio riceverà i pagamenti a partire dal giorno 15 del mese successivo a quello in cui è stato sottoscritto il patto di attivazione digitale.

Per avere ulteriori dettagli sul periodo di decorrenza dell’assegno di inclusione puoi consultare la pagina del ministero del lavoro.

Assegno di inclusione: le pene e le sanzioni per i furbetti

Chi per ottenere l’assegno di inclusione omette informazioni rilevanti rischia da due a sei anni di reclusione.

Coloro che, invece, omettono di comunicare le variazioni di carcere rischiano da uno a 3 anni di reclusione.

Inoltre, non appena un beneficiario viene condannato per i reati appena menzionati o per un delitto non colposo, il nucleo familiare perde immediatamente l’accesso al beneficio e ha l’obbligo di restituire tutti gli assegni di cui ha indebitamente beneficiato.

Sgravi fiscali per chi assume dipendenti beneficiari dell’ ADI

I datori di lavoro che assumono cittadini disoccupati che beneficiano dell’ADI hanno la possibilità di ottenere gravi contributivi. In particolare:

  1. coloro che assumono i beneficiari dell’ADI un contratto a tempo indeterminato sono esonerati dal pagamento dei contributi obbligatori  per un anno, sino a un limite di 8000 euro;
  2. coloro che assumono i beneficiari dell’ADI con un contratto stagionale o a termine possono beneficiare, per 12 mesi, della riduzione del 50% dei contributi obbligatori.

Inoltre è previsto un aumento delle detrazioni pari al:

  • 30%, se i datori di lavoro si affidano all’intermediazione di un’agenzia del lavoro;
  • 60% se i datori di lavoro si affidano all’intermediazione di enti autorizzati e enti del terzo settore per l’assunzione di persone disabili.

Altri sostegni per le famiglie

Ricordiamo che l’assegno di inclusione può essere combinato sia con l’assegno unico che con la Naspi.

Le famiglie a basso reddito possono beneficiare di ulteriori agevolazioni come il bonus bollette.

Per scoprire quali sono tutte le misure statali istituite per supportare le famiglie con difficoltà economiche puoi leggere i nostri articoli di approfondimento.

Se invece sei un cittadino disoccupato, puoi trovare nuove opportunità di lavoro accedendo alla Rete Eures.

Il reddito di cittadinanza 2.0

L’ assegno di inclusione è la misura statale che sostituisce il vecchio Reddito di cittadinanza.

La misura può raggiungere il valore massimo di 9360 euro ed è composta da una integrazione al reddito di base e da un contributo utilizzabile per il pagamento dell’affitto mensile.

Possono accedere al beneficio solo i nuclei familiari composti da persone disoccupate, disabili, minori, anziani oltre i 60 anni.

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