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Reddito di libertà: cos’è e come fare per richiederlo

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 17 Settembre 2024
Tempo di lettura stimato: 5 minuti

Le donne vittime di violenza hanno la possibilità di chiedere il reddito di libertà: un sussidio statale che può aiutarle a riscattarsi.Lo stato italiano, attraverso il reddito di libertà, vuole dare l’opportunità a tutte le donne vulnerabili che sono seguite dai centri antiviolenza di raggiungere l’indipendenza economica e la piena autonomia.

Cosa fare per ottenere il reddito di libertà

Cos’è il reddito di Libertà?

Il reddito di libertà è un sussidio di circa 400 euro che viene erogato ogni mese (per un anno al massimo) a tutte le donne vittime di violenza.

Per ottenere il sussidio, le donne che si trovano in una condizione di fragilità devono presentare una domanda al comune di residenza che sarà responsabile di trasmetterla all’ INPS.

La richiesta di questo sostegno economico non esclude la possibilità di ottenere altri aiuti finanziari forniti dall’ Inps come:

A cosa serve il reddito di libertà?

Il reddito di libertà è stato pensato per supportare le donne fragili nel raggiungimento dell’indipendenza. In concreto, il sussidio di 400 euro, può essere utilizzato per sostenere le spese relative a:

  • l’abitazione;
  • l’istruzione dei figli minorenni;
  • il raggiungimento dell’autonomia.

Quali sono i requisiti per ottenere il reddito di libertà?

Il reddito di libertà può essere richiesto dalle donne che:

  • sono seguite dai centri antiviolenza;
  • non hanno figli maggiorenni;
  • sono state vittime di violenza;
  • risiedono in Italia;
  • sono cittadine italiane, o comunitarie, o extracomunitarie con regolare permesso di soggiorno;
  • non hanno un’indipendenza economica.

Quali sono i documenti che devono essere presentati?

Quando una donna necessita di richiedere il Reddito di Libertà, deve presentarsi negli uffici del comune di residenza con i seguenti documenti:

Cos’è il Modello di domanda del Reddito di libertà

Il modello di domanda del Reddito di libertà è modulo necessario per richiedere il sussidio, il documento deve essere compilato attentamente in ogni sua parte e consegnato agli uffici comunali assieme agli altri documenti. All’interno del modulo, oltre a inserire i propri dati personali, è necessario dichiarare se si percepiscono altri sussidi.

Due parti del documento devono essere compilate dai rappresentanti del centro antiviolenza e dei servizi sociali, essi dovranno rispettivamente attestare la frequentazione di un percorso di indipendenza da parte della donna e il suo stato di fragilità.

Come fare domanda?

La domanda può essere presentata all’ INPS dalle donne vittime di violenza, attraverso la mediazione e l’intervento del comune di residenza.

Le donne che desiderano ottenere il contributo, dovranno quindi recarsi presso gli uffici comunali e presentare il modulo di richiesta firmato e perfettamente compilato in ogni sua parte. Gli impiegati degli sportelli comunali potranno richiedere alle donne che presentano la domanda di mostrare la carta d’identità o il permesso di soggiorno.

Qualora non fosse possibile recarsi al comune, le donne interessate potranno consegnare la richiesta per il reddito di libertà anche attraverso un avvocato o un delegato.

Se la domanda dovesse essere compilata correttamente, allora sarà responsabilità degli operatori comunali inviarla all’INPS attraverso l’apposita piattaforma. A questo punto l’ INPS si occuperà di esaminare la richiesta e d’inviare l’esito alla interessata attraverso i dati di contatto che sono stati inseriti all’ interno della domanda (numero di telefono o indirizzo email).

Se la domanda non dovesse essere accettata a causa della mancanza di fondi, allora la richiesta del reddito di libertà potrà essere oggetto di riesame entro la data del 31 dicembre. A fine anno, tutte le domande che non sono state accolte saranno considerate scartate in modo definitivo.

Revoca del sussidio

Il sussidio può essere revocato nel momento in cui i uno dei requisiti richiesti dovesse venire a mancare. 

Uno dei casi in cui il reddito di libertà viene revocato e la domanda annullata è quello in cui la donna decide d’interrompere il suo percorso all’interno del centro antiviolenza.

Quando un sussidio viene revocato, l’INPS si occupa di riesaminare le domande precedentemente respinte per mancanza di fondi e di reindirizzare l’importo a un’altra donna che vive una situazione di fragilità.

Il reddito di libertà in sintesi

Il reddito di libertà è un sussidio speciale istituito dallo stato italiano ed erogato dalle Regioni e dalle Province per tutelare e sostenere le donne vittime di violenza. Le donne possono richiedere il contributo presentando una domanda presso gli uffici comunali che, a loro volta, si occuperanno d’inoltrarla telematicamente all’ Inps.

Il contributo di 400 euro viene liquidato mensilmente per un massimo di 12 mesi.

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