Le donne vittime di violenza hanno la possibilità di chiedere il reddito di libertà: un sussidio statale che può aiutarle a riscattarsi. Lo stato italiano, attraverso il reddito di libertà, vuole dare l’opportunità a tutte le donne vulnerabili che sono seguite dai centri antiviolenza di raggiungere l’indipendenza economica e la piena autonomia.
Una buona notizia: la legge di bilancio 2024 ha reso strutturale il reddito di libertà. L’aiuto statale rimarrà attiva nel lungo periodo con un permanente aumento e rifinanziamento dei fondi. Ogni anno, per l’appunto, verranno monitorate le risorse disponibili al fine di assicurare che i fondi siano sufficienti a coprire tutte le richieste pervenute e approvate.

Cos’è il reddito di Libertà erogato dall’Inps?
Il reddito di libertà è un sussidio di 500 euro che viene erogato ogni mese (per un anno al massimo) a tutte le donne vittime di violenza.
Per ottenere il sussidio, le donne che si trovano in una condizione di fragilità devono presentare una domanda al comune di residenza che sarà responsabile di trasmetterla all’INPS.
La richiesta di questo sostegno economico non esclude la possibilità di ottenere altri aiuti finanziari forniti dall’ Inps come:
- il reddito di cittadinanza, sostituito dall’Assegno Unico;
- la Naspi;
- Assegno di inclusione;
- l’assegno al nucleo familiare (ANF);
- la cassa integrazione guadagni;
- il Rem.
A cosa serve il reddito di libertà?
Il reddito di libertà è stato pensato per supportare le donne fragili nel raggiungimento dell’indipendenza. In concreto, il sussidio di 500 euro, può essere utilizzato per sostenere le spese relative a:
- l’abitazione;
- l’istruzione dei figli minorenni;
- il raggiungimento dell’autonomia.
Quali sono i requisiti per ottenere il reddito di libertà INPS?
Il reddito di libertà può essere richiesto dalle donne che:
- sono seguite dai centri antiviolenza;
- non hanno figli maggiorenni;
- sono state vittime di violenza;
- risiedono in Italia;
- sono cittadine italiane, o comunitarie, o extracomunitarie con regolare permesso di soggiorno;
- versano in una condizione straordinaria o urgente di povertà, dichiarata dal servizio sociale territoriale;
- non hanno un’indipendenza economica.
Quali sono i documenti che devono essere presentati?
Quando una donna necessita di richiedere il Reddito di Libertà, deve presentarsi negli uffici del comune di residenza con i seguenti documenti:
- il Modello SR208 di domanda del Reddito di libertà perfettamente compilato;
- il certificato emesso dai servizi sociali che attesta la condizione di povertà;
- un foglio che certifica la frequentazione di un centro anti violenza;
- un documento di identità;
- il permesso di soggiorno (se la donna è extracomunitaria).
Cos’è il Modello di domanda del Reddito di libertà?
Il modello di domanda del Reddito di libertà è modulo necessario per richiedere il sussidio, il documento deve essere compilato attentamente in ogni sua parte e consegnato agli uffici comunali assieme agli altri documenti. All’interno del modulo, oltre a inserire i propri dati personali, è necessario dichiarare se si percepiscono altri sussidi.
Due parti del documento devono essere compilate dai rappresentanti del centro antiviolenza e dei servizi sociali, essi dovranno rispettivamente attestare la frequentazione di un percorso di indipendenza da parte della donna e il suo stato di fragilità.
Come fare domanda online per il reddito di libertà nel 2025?
La domanda online può essere presentata all’INPS dalle donne vittime di violenza, attraverso la mediazione e l’intervento del comune di residenza.
Ecco passo dopo passo tutta la procedura per la richiesta del reddito di libertà:
🏛️ presentare la domanda presso il Comune: le richiedenti dovranno recarsi agli uffici comunali con il modulo di richiesta compilato e firmato in ogni sua parte;
🪪 verificare l’identità: gli impiegati comunali potranno richiedere un documento valido (carta d’identità o Permesso di soggiorno);
👤 deleghe per la presentazione: qualora non fosse possibile presentarsi di persona, è ammessa la consegna della domanda tramite un avvocato o un delegato;
📤 invio all’INPS: se la domanda è correttamente compilata, sarà cura del personale comunale trasmetterla all’INPS attraverso l’apposita piattaforma online;
📩 comunicazione dell’esito: l’INPS valuterà la richiesta e invierà l’esito utilizzando i dati di contatto indicati nel modulo (numero di telefono e indirizzo email).
Cosa fare se non è stata accolta la domanda per budget insufficiente?
Con il decreto interministeriale del 2 dicembre 2024, entrato in vigore il 4 marzo 2025, è stato introdotto un regime transitorio dedicato alle donne la cui domanda per il Reddito di Libertà non era stata accolta a causa dell’insufficienza di budget.
In base a questo regime, le domande precedentemente escluse possono essere ripresentate all’INPS dal 5 marzo al 18 aprile 2025, sempre tramite i Comuni.

Sarà compito dei Comuni, attraverso il servizio online disponibile nella sezione “Trasmissione domande, istruzioni e software delle prestazioni sociali”, visualizzare l’elenco delle domande non accolte, verificare i requisiti e procedere alla loro ripresentazione. Una volta ripresentata la domanda, il Comune rilascerà alla richiedente una copia del documento.
Questo nuovo regine è un’ottima notizia per tutte quelle donne che non sono riuscite ad ottenere il beneficio per mancanza di fondi. E’ fondamentale, però, agire entro i termini stabiliti: dal 5 marzo al 18 aprile 2025 potrai sollecitare il tuo comune affinché ripresenti la domanda per il reddito di libertà.
Quando può essere revocato il beneficio?
Il sussidio può essere revocato nel momento in cui i uno dei requisiti richiesti dovesse venire a mancare.
Uno dei casi in cui il reddito di libertà viene revocato e la domanda annullata è quello in cui la donna decide d’interrompere il suo percorso all’interno del centro antiviolenza.
Quando un sussidio viene revocato, l’INPS si occupa di riesaminare le domande precedentemente respinte per mancanza di fondi e di reindirizzare l’importo a un’altra donna che vive una situazione di fragilità.
Il reddito di libertà e la sua importanza per le donne vittime di violenza
Il reddito di libertà è un sussidio speciale istituito dallo stato italiano ed erogato dalle Regioni e dalle Province per tutelare e sostenere le donne vittime di violenza. Le donne possono richiedere il contributo presentando una domanda presso gli uffici comunali che, a loro volta, si occuperanno d’inoltrarla telematicamente all’ Inps. Il contributo di 500 euro viene pagato ogni mese direttamente dall’INPS sul conto corrente intestato alla richiedente, per un massimo di 12 mesi. Il reddito di libertà è stato reso strutturale dal 2024, confermandosi come uno strumento imprescindibile e indispensabile per aiutare a riscattare tutte quelle donne che sfortunatamente sono state vittime di abusi e violenze.