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La pensione di vecchiaia: quando e come ottenerla 

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 17 Settembre 2024
Tempo di lettura stimato: 6 minuti

A che età si può presentare la domanda per la pensione di vecchiaia? Nel 2023 a 67 anni con almeno 20 anni di contributi versati, ma in futuro l’età pensionabile potrebbe aumentare. Il sistema pensionistico in Italia, infatti, soprattutto dopo la legge Fornero, si regge sulla diretta proporzionalità tra l’aumento della speranza di vita e l’aumento dell’età pensionabile. Per questo motivo, i requisiti per richiedere la pensione di vecchiaia, porrebbero variare.

In questo articolo cercheremo di chiarire il funzionamento del sistema pensionistico in Italia, approfondendo in particolare il tema della pensione di vecchiaia e spiegando con precisione la differenza con le altre tipologie di pensione.

Se invece vuoi avere maggiori informazioni su come integrare la tua pensione attraverso i fondi pensionistici privati, ti rimandiamo al nostro articolo di approfondimento su come pianificare la pensione.

Pensione di vecchiaia: ecco come funziona

Il ruolo della pensione di vecchiaia nel sistema pensionistico italiano

Sino a qualche anno fa, in Italia, il sistema pensionistico prevedeva l’accesso alla pensione di anzianità a chiunque fosse in possesso di determinati requisiti contributivi; di conseguenza, chiunque avesse versato almeno 40 anni di contributi, poteva andare in pensione nonostante l’età.

Questo meccanismo, a causa del progressivo aumento della speranza di vita e quindi dell’età dei pensionati, minacciava di mettere in crisi il sistema pensionistico italiano che funziona sul principio della ripartizione, ossia quel principio secondo cui le pensioni dei pensionati siano pagate attraverso i contributi dei lavoratori.

Per questo motivo, con la legge Fornero è stata introdotta la pensione di vecchiaia, attraverso la quale è possibile andare in pensione non prima dei 67 anni.

Se ti stai chiedendo: “quando posso andare in pensione prima?”, sappi che, in Italia, è possibile ottenere la pensione prima dei 67 anni solo attraverso la pensione anticipata: una particolare tipologia di pensione che si basa sul sistema contributivo.

Per conoscerne tutti i dettagli puoi leggere il nostro articolo dedicato alla pensione anticipata.

Cos’è la pensione di vecchiaia

La pensione di vecchiaia è un sussidio economico che viene versato dallo Stato, in sostituzione allo stipendio, a tutti gli ex lavoratori che presentano i requisiti previsti dalla legge. Secondo la regola generale, per poter richiedere la pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni e aver versato almeno 20 anni di contributi.

Tuttavia, per chi non possiede i requisiti mimini contributivi è possibile comunque richiedere la pensione a 71 anni di età con 5 anni di contributi versati.

Tutte le differenze con la pensione di anzianità

La pensione di anzianità è un trattamento pensionistico a cui era possibile accedere sino a qualche anno fa e che si basava su un principio esclusivamente contributivo: tutti i cittadini potevano beneficiare della pensione inps se avevano versato almeno 40 anni di contributi.

La pensione di anzianità è stata eliminata con la legge Fornero e sostituita dalla pensione anticipata.

La pensione di vecchiaia si differenzia dalla pensione di anzianità perché presenta dei requisiti anagrafici molto rigidi e dei requisiti contributivi, al contrario, molto più semplici da raggiungere.

Chi può andare in pensione con la pensione di vecchiaia

Chi vuole beneficiare della pensione di vecchiaia deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • deve aver versato 20 anni di contributi
  • deve aver compiuto 67 anni d’età;
  • il valore della sua pensione dovrà essere 1, 5 volte superiore all’assegno sociale; corrispondente circa a 690,42 euro.

Per valutare l’ammontare della pensione futura e non avere sorprese durante la presentazione della domanda, è possibile calcolare il valore della pensione attraverso la piattaforma messa a disposizione dall’inps

Anche i cittadini comunitari e i cittadini extracomunitari possono richiedere la pensione a patto che, proprio come i cittadini italiani, siano in possesso dei requisiti sopracitati.

Gli stranieri che hanno iniziato a lavorare in Italia a partire dal 1996 hanno un’altra possibilità per accedere alla pensione di vecchiaia: possono beneficiare del trattamento pensionistico anche se in possesso solo dei requisiti contributivi, a patto che optino per il rimpatrio.

Nel caso in cui i cittadini e le cittadine a 67 anni non avessero raggiunto i requisiti contributivi, o l’ammontare della loro pensione risultasse insufficiente per presentare la domanda, potranno comunque accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 71 anni con almeno 5 anni di contributi versati.

Una volta raggiunti i 71 anni di età, il requisito legato al valore della pensione decade, e se il valore della pensione percepita non dovesse essere sufficiente a garantire una vita dignitosa, i cittadini potranno beneficiare dell’integrazione al minimo.

Tutte queste regole valgono sia per i lavoratori dipendenti che per i lavoratori autonomi che, però, non avendo un datore di lavoro, saranno loro stessi a dover versare i contributi attraverso il pagamento di un modello F24.

Come presentare domanda 

La domanda per la pensione di vecchiaia può essere presentata in via telematica attraverso la pagina dedicata sul sito dell’inps.

Dopo aver cliccato sul link, per presentare la domanda, sarà necessario effettuare il login attraverso le credenziali SPID; la carta di identità elettronica o la tessera nazionale dei servizi.

Sulla piattaforma sarà possibile controllare anche lo stato di avanzamento della domanda di pensionamento inps everificarne l’accettazione. Chi non avesse la possibilità di presentare la domanda telematicamente può farlo attraverso gli enti di patronato o il centralino.

Chi raggiunge i requisiti è obbligato ad andare in pensione

Il raggiungimento dell’età pensionabile, per i lavoratori privati, non implica necessariamente la fine dell’attività lavorativa. Sino ai 71 anni, età in cui scatta il “pensionamento forzato”, il cittadino che lavora nel settore privato, potrà continuare la sua attività lavorativa.

La situazione cambia però per i lavoratori del settore pubblico, in questo caso infatti, al compimento dei 67 anni di età, scatta il termine del rapporto lavorativo, a eccezione che il cittadino non abbia raggiunto il requisito contributivo.

Una volta percepito il pensionamento, ogni cittadino non potrà svolgere nessun tipo di lavoro subordinato ma, se in possesso di partita iva, potrà comunque continuare a svolgere la sua attività lavorativa autonoma.

La pensione di vecchiaia in breve

La pensione di vecchiaia è un sussidio economico che viene concesso a tutti gli ex lavoratori che hanno soddisfatto i requisiti previsti dalla legge. Per richiedere la pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni, aver versato almeno 20 anni di contributi e percepire una pensione dal valore superiore di 1,5 volte rispetto all’assegno sociale.

In caso non si possedessero questi requisiti, sarà comunque possibile accedere al pensionamento a 71 anni con 5 anni di contributi versati.

Per controllare a quanto ammonterà l’assegno della pensione è possibile consultare l’apposita piattaforma messa a disposizione dall’inps, e se il valore non dovesse essere soddisfacente è possibile pensare all’attivazione di un piano pensionistico privato da integrare alla pensione di vecchiaia.

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Eleonora Orrù

Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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