L’Opzione Donna è una forma speciale di pensione anticipata che consente alle lavoratrici di lasciare il lavoro prima dell’età ordinaria, dedicando più tempo a sé stesse, alla famiglia o al lavoro di cura. La misura è stata prorogata anche per il 2025, con gli stessi requisiti già in vigore nel 2024. Per questo è importante restare aggiornati su requisiti, simulazioni di calcolo e sulle ultime circolari INPS, che chiariscono regole e novità.

Cos’è la pensione anticipata opzione donna
L’opzione donna è una forma speciale di pensione anticipata che permette alle lavoratrici donne che possiedono determinati requisiti di ottenere la pensione prima dell’età prevista.
L’intento principale dell’opzione donna è quello di offrire una scelta in più alle lavoratrici che affrontano situazioni complesso, consentendo loro di anticipare il pensionamento in cambio di una riduzione dell’importo dell’assegno pensionistico.
Chi può accedere all’opzione donna: requisiti principali
Per poter presentare la domanda, la lavoratrice deve trovarsi obbligatoriamente in una delle seguenti situazioni:
- assistere da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ruolo di caregiver);
- avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalla commissione per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o pari al 74%;
- essere una lavoratrice licenziata o dipendente da imprese che stanno affrontando una crisi aziendale.
Oltre a vivere una delle seguenti condizioni, le lavoratrici dovranno avere:
- almeno 61 anni;
- versato almeno 35 anni di contributi.
- – 1 anno per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni:
- con un figlio: si può accedere a 60 anni;
- con due o più figli: si può accedere a 59 anni;
- riduzione di 2 anni:
- lavoratrici licenziate o impiegate in aziende con tavolo di crisi: accesso a 59 anni indipendentemente dal numero di figli.
Come presentare la richiesta per l’Opzione Donna?
La domanda deve essere inoltrata telematicamente tramite il sito dell’INPS, accedendo con le credenziali SPID, la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi al servizio dedicato “Pensione Opzione donna“. Se hai bisogno di supporto nella compilazione puoi anche richiedere il supporto di un ente di patronato.
L’INPS, con la circolare n. 53 del 5 marzo 2025, ha chiarito che non è più obbligatorio presentare la domanda entro il 31 dicembre dell’anno di maturazione dei requisiti. Grazie al principio di cristallizzazione del diritto, chi ha raggiunto i requisiti anagrafici e contributivi entro il 31 dicembre 2024 mantiene la possibilità di accedere all’Opzione Donna anche negli anni successivi, senza perdere il beneficio.
Quando si riceve la pensione con opzione donna? Le finestre mobili
È possibile conseguire la pensione Opzione donna decorsi:
- 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso la lavoratrice sia assunta come dipendente;
- 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso la donna che ha fatto richiesta del pensionamento anticipato sia una lavoratrice autonoma.
Per ricevere l’opzione donna non devi smettere di lavorare, ma solo se sei una lavoratrice autonoma. Per le lavoratrici dipendenti è obbligatorio aver concluso qualsiasi rapporto di lavoro.
Calcolo pensione opzione donna: come si effettua ed esempio concreto
Il valore della pensione donna è calcolato interamente con il sistema contributivo che si basa su due fattori principali.
- La contribuzione accreditata (in questa pagina puoi visualizzare quanti contributi hai accreditato).
- Età pensionabile, che viene associata a un coefficiente di trasformazione che converte il monte dei contributi in assegno di pensione.
Questo approccio è molto diverso dal sistema retributivo-misto, che al contrario si basa, oltre che sui contributi accumulati anche sugli ultimi redditi percepiti o sulle retribuzioni.
Con questa misura il calcolo è interamente contributivo, quindi l’importo della pensione risulta più basso rispetto alla pensione ordinaria.
👉 Esempio:
- Lavoratrice con 35 anni di contributi e stipendio medio 28.000 €
- Pensione ordinaria (mista): ~ 1.500 € netti/mese
- Opzione Donna (contributivo): ~ 1.050 – 1.150 € netti/mese
- Differenza: –25/30%
Vuoi un dato preciso? Sul sito INPS è disponibile il servizio “Simulazione pensionistica” per calcolare la tua situazione personale.
Vantaggi e svantaggi dell’Opzione Donna
Analizziamo in breve alcuni vantaggi e svantaggi da considerare prima di anticipare la pensione con l’Opzione Donna.
- Pensione anticipata di alcuni anni rispetto alla ordinaria
- Maggiore flessibilità nella gestione di famiglia, cura e tempo personale
- Strumento utile in situazioni delicate (invalidità, caregiving, crisi aziendale)
⚠️ Svantaggi dell’Opzione Donna
- Calcolo solo contributivo → assegno più basso (–25/30% rispetto all’ordinaria)
- Non vengono valorizzate le ultime retribuzioni, ma solo i contributi effettivi
- Finestre di attesa che posticipano l’effettiva erogazione della pensione:
- 18 mesi per autonome;
- 12 mesi per lavoratrici dipendenti.
Quali sono alternative per chi non soddisfa i requisiti?
Per le donne che non soddisfano i requisiti dell’opzione donna, esistono altre possibilità di pensionamento:
- Quota 103
- Requisiti: 62 anni di età e 41 anni di contributi
- Calcolo: misto (retributivo e contributivo)
- Importo più alto rispetto a Opzione Donna
- Pensione anticipata ordinaria
- Requisiti:
- 41 anni e 10 mesi di contributi (donne)
- 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini)
- Nessun requisito anagrafico minimo
- Requisiti:
- Pensione di vecchiaia
- Requisiti: 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi
- Altri sostegni (in casi particolari)
- APE Sociale (per disoccupate, caregiver, lavori gravosi, invalidità ≥ 74%)
- Misure assistenziali o supporti sociali per chi non ha contribuzione sufficiente
L’Opzione Donna consente l’uscita anticipata dal lavoro, ma chi preferisce rimandare il pensionamento può beneficiare del Bonus Giorgetti, che garantisce un aumento dello stipendio netto del 10% grazie a uno sgravio contributivo. Se ti interessa, approfondisci l’incentivo leggendo il nostro articolo!
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Le donne possono andare in pensione a 61 anni
Grazie all’Opzione Donna, le lavoratrici possono accedere alla pensione anticipata a partire dai 61 anni (con possibili riduzioni fino a 59 anni in base ai figli o in caso di crisi aziendale). Questa possibilità non è aperta a tutte, ma solo a chi rientra in determinate categorie: caregiver, donne con invalidità almeno al 74%, oppure lavoratrici licenziate o impiegate in aziende in crisi. La domanda si presenta online tramite il sito INPS, e la pensione decorre dopo una finestra di attesa di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome.
FAQ
Con opzione donna si ha diritto alla tredicesima?
Sì, le lavoratrici che accedono alla pensione con opzione donna hanno diritto alla tredicesima.
Con opzione donna si ha diritto alla quattordicesima?
No, con opzione donna non si ha diritto alla quattordicesima.
Con opzione donna si può continuare a lavorare?
Dipende dal tipo di lavoro. Le lavoratrici autonome possono continuare a lavorare e percepire la pensione, mentre le lavoratrici dipendenti devono cessare l’attività lavorativa.