Lo Stato italiano, per proteggere i lavoratori in caso di crisi aziendale e di settore, ha istituito e disciplinato gli ammortizzatori sociali, strumenti che garantiscono un reddito minimo ai lavoratori. L’intento è duplice: da una parte mitigare i danni economici e personali dei lavoratori coinvolti, dall’altro preservare la stabilità e l’equilibrio del mercato del lavoro.
Tra gli ammortizzatori sociali presenti, per non lasciare alcun vuoto di tutela, è stato istituito il Fondo di Integrazione Salariale che integra e completa i sostegni economici volti a sostenere il reddito dei lavoratori e si aggiunge ai già presenti Cassa Integrazione Guadagni e Fondi di Solidarietà Bilaterali.
In questo articolo esploreremo in dettaglio il funzionamento del Fondo di Integrazione Salariale (FIS): cos’è, i soggetti coinvolti, gli importi previsti, i requisiti per accedervi, e come presentare la domanda. Buona lettura!
- Che cos’è il Fondo di Integrazione Salariale?
- A chi è rivolto il FIS e requisiti dei lavoratori
- Quanto dura il sostegno economico del FIS?
- Come e quando fare domanda
- In caso di rifiuto è possibile effettuare ricorso?
- Quanti soldi si prendono con l’Assegno di Integrazione Salariale?
- Aspetti chiave del FIS, il Fondo di Integrazione Salariale
- FAQ
Che cos’è il Fondo di Integrazione Salariale?
Il Fondo di Integrazione Salariale fa parte del panorama dei sostegni al reddito, come la Cassa Integrazione Guadagni e i Fondi Bilaterali, volti a sostenere il reddito dei lavoratori in casi specifici di cessazione o sospensione del lavoro.
Il FIS (fondo integrazione salariale) permette ai lavoratori di ricevere una parte del reddito durante periodi di difficoltà aziendale attraverso l’erogazione di un assegno ordinario, chiamato Assegno di Integrazione Salariale. Questa forma di sostegno economico agisce quando l’attività lavorativa è ridotta, sospesa o cessata per cause non imputabili al datore di lavoro o ai lavoratori.
Che differenza c’è tra la Cassa integrazione guadagni, il Fondo di Integrazione Salariale e i Fondi di Solidarietà Bilaterali?
La Cassa Integrazione Guadagni, i Fondi di Solidarietà Bilaterali e il Fondo di Integrazione Salariale (FIS) fanno parte della vasta categoria degli ammortizzatori sociali, strumenti pensati per supportare economicamente i lavoratori in caso di riduzione involontaria della retribuzione o perdita del lavoro. Tra i principali troviamo:
- Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO);
- Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS);
- Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (CIGD);
- Fondi di Solidarietà Bilaterali;
- NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego);
- Dis-Coll (Indennità per collaboratori coordinati e continuativi);
- Contratti di Solidarietà (Difensivi ed Espansivi);
- Fondo di Integrazione Salariale (FIS).
Il Fondo di Integrazione Salariale e i Fondi di Solidarietà Bilaterale sono stati istituiti per garantire un sostegno alternativo ai settori non coperti ed esclusi dalla Cassa Integrazione Guadagni, ampliando la rete di protezione per i lavoratori.
I Fondi di Solidarietà Bilaterale, in più, si differenziano dal FIS, perché rappresentativi di tutti quei settori che hanno istituito un fondo specifico con stipula di accordo sindacale, come ad esempio il Fondo Artigianato (FSBA) o il Fondo Credito. Come il Fondi Integrazione Salariale, operano nei settori esclusi dalla CIG, però presentano delle esigenze particolari che il FIS non può soddisfare in maniera universale.
A chi è rivolto il FIS e requisiti dei lavoratori
L’assegno ordinario, la prestazione economica del fondo, è rivolto a tutti i lavoratori dipendenti delle aziende iscritte al Fondo Integrazione Salariale (FIS).
Il FIS finanzia l’erogazione dell’assegno, ragion per cui, l’azienda presso cui lavora il dipendente deve essere iscritta. Il Fondo di Integrazione Salariale è finanziato attraverso i contributi obbligatori versati sia dai datori di lavoro che dai lavoratori:
- Datori di lavoro con fino a 5 dipendenti: aliquota del 0,50% sulla retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali, ripartita tra il datore di lavoro (0,33%) e il lavoratore (0,17%);
- Datori di lavoro con più di 5 dipendenti: aliquota del 0,80% sulla retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali, ripartita tra il datore di lavoro (0,53%) e il lavoratore (0,27%);
Alcuni esempi di aziende che possono richiedere il FIS sono ristoranti, aziende del commercio, imprese dei servizi alla persona, attività di consulenza o amministrative.
Quali sono i requisiti dei lavoratori?
L’assegno di Integrazione Salariale è previsto per tutti i lavoratori con contratto subordinato, determinato o indeterminato, a tutte le tipologie di apprendisti e ai lavoratori a domicilio ad esclusione dei dirigenti.
I dipendenti devono aver maturato un’anzianità di 30 giorni da giorno di effettivo lavoro presso l’unità per la quale si richiede la prestazione.
Quanto dura il sostegno economico del FIS?
La durata del sostegno economico varia in base alla dimensione dell’azienda. Per l’appunto:
- se l’azienda ha meno di 5 dipendenti avrà una durata di 13 settimane;
- se l’azienda presenta più di 5 dipendenti avrà una durata di 26 settimane.
L’assegno può essere fruibile per biennio mobile, ovvero si può beneficiare dell’assegno per un massimo di 13 o 26 settimane in totale per periodo massimo di due anni;
Lo sapevi che dal 1° gennaio 2025 è prevista una riduzione dell’aliquota contributiva del 40% per tutte le piccole imprese (fino a 5 dipendenti) che non hanno utilizzato il Fondo di Integrazione Salariale per almeno 2 anni (24 mesi)?
Come e quando fare domanda
La domanda per l’assegno integrativo erogata dal FIS (fondo integrazione salariale) va presentata direttamente dal datore di lavoro, quindi, non è di competenza del lavoratore.
In generale, la domanda non può essere presentata prima di 30 giorni né dopo 15 giorni dall’inizio della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Se la domanda viene presentata oltre i 15 giorni, non si perde il diritto all’assegno, ma la prestazione decorrerà dalla data di presentazione della domanda stessa.
Prima di presentare la domanda il datore di lavoro deve accertarsi di rispettare tutti i requisiti e possedere la documentazione prevista, in sintesi dovrà:
- accertare la corrispondenza dei requisiti per accedere all’AIS sia da parte dell’azienda stessa che dei lavoratori;
- raccogliere tutta la documentazione che attesta: numero di lavoratori coinvolti, le motivazioni della sospensione o riduzione del lavoro; contratti collettivi applicati e documentazione contabile;
- Le motivazioni della sospensione, il periodo richiesto e la situazione aziendale. In applicazione dell’articolo 30 del Decreto Legislativo 2015 che specifica le causali per le quali è possibile richiedere l’assegno integrativo:
- Riorganizzazione aziendale: interventi per migliorare efficienza e competitività aziendale o per riconversioni produttive;
- Crisi aziendale: difficoltà economiche strutturali che richiedono misure di risanamento;
- Contratti di solidarietà: accordi per ridurre l’orario di lavoro e prevenire licenziamenti, con integrazione salariale.
La domanda va presentata esclusivamente online all’INPS tramite il servizio dedicato accedendo con apposite credenziali SPID, Carta d’identità elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
In caso di rifiuto è possibile effettuare ricorso?
Qualora la domanda venga respinta, è possibile presentare due tipi di ricorso:
- Ricorso amministrativo: da presentare entro 30 giorni dalla notifica decisionale al Comitato Amministratore del Fondo di Integrazione Salariale;
- Ricorso giudiziario: da presentare entro 60 giorni dalla notifica decisionale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR).
Quanti soldi si prendono con l’Assegno di Integrazione Salariale?
Il lavoratore beneficiario dell’assegno di integrazione riceverà l’80% della retribuzione globale in busta paga che gli spetterebbe per le ore non lavorate, comprese le ore zero e il limite dell’orario contrattuale. L’INPS erogherà l’assegno direttamente all’azienda che a sua volta lo distribuisce ai lavoratori.
Ogni anno viene stabilito l’importo massimo erogabile per l’assegno tenendo in conto dell’indice Istat dei prezzi al consumo per impiegati e famiglie di operai.
Per il 2024 l’importo massimo è fissato a 1.392,89 euro lordi. Inoltre, secondo la normativa vigente, è applicata una riduzione del 5,84% sull’importo lordo dell’assegno.
Esempio pratico
Immaginiamo un lavoratore con retribuzione mensile di 1.800 euro che subisce una sospensione totale dell’attività lavorativa, l’importo dell’assegno sarà calcolato come segue:
- 80% di 1.800 euro = 1.440 euro
- Poiché 1.440 euro supera il massimale di 1.392,89 euro, l’importo dell’assegno sarà limitato a quest’ultimo valore.
Applicando la riduzione del 5,84%: 1.392,89 euro – (1.392,89 euro * 5,84%) ≈ 1.311,56 euro netti.
Aspetti chiave del FIS, il Fondo di Integrazione Salariale
Il Fondo di Integrazione Salariale fa parte degli ammortizzatori sociali volti a sostenere il reddito dei lavoratori che hanno subito una contrazione o cessazione del lavoro per cause imprevedibili e a loro non imputabili.
Le aziende partecipanti al fondo, lavorano in quei settori non coperti dalla Cassa Integrazione Guadagni e dai Fondi di solidarietà Bilaterali. Il FIS è finanziato grazie ai contributi versati e ripartiti tra il datore di lavoro e i dipendenti. In particolari circostanze, come crisi aziendali o settoriali e riorganizzazioni aziendali, le imprese del fondo potranno presentare domanda esclusivamente online all’Inps tramite i servizi telematici dedicati.
FAQ
Che cos’è e come accedere al Fondo di Integrazione Salariale?
Il Fondo di Integrazione Salariale è una misura a tutela dei lavoratori che hanno subito delle riduzioni o cessazioni dell’attività lavorativa. Accedono al FIS le imprese che operano in settori non coperti da altre forme di tutela come la Cassa Integrazione Guadagni e i Fondi Bilaterali.
Per quanto dura il contributo economico del FIS?
Un massimo di 13 settimane per le imprese con meno di 5 dipendenti e di 26 settimane per le imprese con più di 5 dipendenti. Periodi fruibili per biennio mobile, ovvero per periodo massimo di due anni.
Come presentare la domanda per il Fondo di Integrazione Salariale?
Esclusivamente online all’INPS accedendo al servizio dedicato. Le motivazioni per il quale si richiede sono presenti in dettaglio nel Decreto Legislativo che disciplina i Trattamenti di Integrazione Salariale.
Quanti soldi ricevono i lavoratori coinvolti con l’Assegno di Integrazione?
I lavoratori coinvolti riceveranno l’80% della retribuzione lorda fino ad un massimo di 1392,89 euro stabilito per il 2024. Si applica all’importo erogabile, inoltre, una riduzione percentuale del 5,84%.