Certificazione unica e dichiarazione dei redditi sono due documenti strettamente correlati, ma non sono la stessa cosa. La dichiarazione dei redditi deve essere presentata dal cittadino, mentre la certificazione unica deve essere inoltrata dal datore di lavoro. Se sei un datore di lavoro devi occuparti di consegnare il documento entro i termini previsti, mentre se sei un lavoratore dovrai al contrario sollecitare il tuo titolare: il documento sarà indispensabile per la dichiarazione dei redditi.
Quali sono gli altri obblighi previsti per la certificazione unica, chi deve consegnare il documento e come scaricarlo online?

Certificazione unica: cos’è?
La certificazione unica è un documento generalmente rilasciato dai datori di lavoro, o più in generale dai sostituti d’imposta (come aziende, enti e professionisti), ai propri dipendenti come riepilogo dei redditi percepiti e delle ritenute subite nel corso dell’anno.
Ne esistono due versioni:
- CU Ordinaria: è il modello completo che va trasmesso telematicamente all’Agenzia delle Entrate e contiene tutte le informazioni utili per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.
- CU Sintetica: è il modello ridotto che deve essere consegnato ai contribuenti . Rappresenta un riepilogo semplificato dei redditi percepiti e delle imposte versate.

Come leggere la CU: interpretazione delle sezioni chiave
La certificazione è suddivisa in diverse sezioni che riportano informazioni importanti.
Sezione | Contenuto |
---|---|
Frontespizio | Tipo comunicazione, dati sostituto d’imposta, rappresentante, firma, impegno alla trasmissione |
Quadro CT | Ricezione telematica Mod. 730-4, con indicazione di utenza telematica o delega a intermediario |
Certificazione lavoro dipendente, assimilati | Redditi, ritenute, detrazioni, previdenza INPS, assicurazione INAIL, conguagli, bonus |
Certificazione lavoro autonomo | Compensi, ritenute d’acconto, contributi previdenziali, dati per collaborazioni e professionisti |
Certificazione redditi da locazioni brevi | Redditi da locazioni, ritenute da intermediari, identificazione immobile |
Scelta dell’8, 5 e 2 per mille IRPEF | Destinazione facoltativa dell’imposta IRPEF a enti religiosi, associazioni, partiti politici |
Informativa privacy | Trattamento dati personali secondo GDPR (Reg. UE 2016/679) |
Appendici e Tabelle | Codici oneri deducibili, detraibili, categorie particolari, paesi esteri, annotazioni, conguagli |
Novità CU 2025
Nel modello CU 2025 sono state introdotte alcune novità rispetto agli anni precedenti. Ecco una sintesi dei principali aggiornamenti.
- La trasmissione dei dati relativi ai redditi di lavoro autonomo derivanti da arte o professione abituale deve avvenire entro il 31 marzo 2025.
- È stata rafforzata la sezione dedicata ai soggetti esteri, in particolare per quelli residenti in Svizzera, con compilazione dei punti 42 e 46.
- Sono state introdotte nuove disposizioni specifiche per i lavoratori sportivi
- È stata aggiunta Aggiunta una sezione per l’indennità una tantum di 100 euro
- È richiesta la specificazione dei fringe benefit nei punti 474 (standard) e 475 (per lavoratori con figli fiscalmente a carico)
- Nei campi 671-673 va indicata l’imposta sostitutiva del 15% sui compensi erogati al personale sanitario per attività aggiuntive.
Chi deve presentarla?
Solitamente coloro che sono obbligati a compilare e trasmettere la CU sono i sostituti d’imposta (datori di lavoro, enti pensionistici, committenti, ecc.). Tuttavia, se hanno erogato compensi soggetti a ritenuta sono tenuti a inviarla anche i condomìni e le amministrazioni pubbliche.
Per scendere ancora di più nel dettaglio devono inviare la certificazione unica:
- coloro che hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta.
- i soggetti che hanno versato contributi previdenziali e assistenziali e/o premi assicurativi INAIL;
- coloro che hanno corrisposto somme non soggette a ritenuta, ma comunque assoggettate a contribuzione INPS(Pubbliche Amministrazioni comprese);
- i titolari di posizione assicurativa INAIL;
- coloro che assicurano giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti con rapporto di lavoro subordinato giornalistico;
- tutte le Amministrazioni e i sostituti d’imposta iscritti alle gestioni confluite nell’INPS Gestione Dipendenti Pubblici.
Le gestioni interessate sono:
- cassa pensioni statali;
- cassa pensioni dipendenti enti locali;
- cassa pensioni insegnanti;
- cassa pensioni sanitari;
- cassa pensioni ufficiali giudiziari;
- gestione INADEL;
- gestione ENPAS;
- gestione ENPDEP (Assicurazione Sociale Vita);
- cassa Unitaria prestazioni creditizie e sociali;
- gestione ENAM.

L’invio può avvenire in due modi:
- personalmente attraverso i servizi telematici Entratel o Fisconline.
- tramite un intermediario abilitato (commercialista, consulente del lavoro, CAF).
Per inviare la certificazione unica è necessario essere utenti abilitati.
È possibile scaricare la Certificazione Unica attraverso diversi canali:
- Online, accedendo al portale INPS tramite le credenziali SPID, la CIE, la CNS;
- Tramite l’app INPS Mobile, previa autenticazione con le credenziali personali
- Tramite pec all’indirizzo: [email protected] (allegando copia di un documento d’identità valido)
- Telefonando il numero verde dedicato: 800 434320
- Rivolgendosi a un caf o a un ente di patronato.
I pensionati possono scaricare la CU anche accedendo al servizio online “Cedolino della pensione”.
Scadenze da ricordare
La CU deve essere inoltrata entro il 16 marzo 2025 (giorno che cade di domenica, pertanto il termine ultimo si sposta di un giorno, al 17 marzo 2025).
La trasmissione delle certificazioni che contengono solo redditi che derivano da prestazioni di lavoro autonomo deve invece avvenire entro il 31 marzo 2025.
Se un lavoratore riceve una CU 2025 con dati sbagliati, deve avvisare subito il sostituto di imposta per consentire la rettifica entro il 22 marzo.

- Se la trasmissione avviene entro sessanta giorni, la sanzione è ridotta a un terzo, pari a 33,33 euro per certificazione, con un tetto massimo di 20.000 euro.
- Se l’errore è corretto entro 5 giorni le sanzioni vengono annullate.
Cosa succede in caso di errori
Se si riscontrano errori è possibile trasmettere una CU sostitutiva o annullare una certificazione precedentemente inviata, inviandone una nuova con i dati corretti.
Cosa fare in caso di annullamento
- Barrare la casella “Annullamento” nel frontespizio.
- Compilare una nuova certificazione inserendo solo i dati anagrafici del contribuente.
- Impostare il campo 9 del record D con il valore “A”.
- Indicare nei campi 6 e 7 del record D il protocollo telematico attribuito alla CU da annullare.
- Non includere i record G e H.
Dopo l’annullamento, sarà possibile trasmettere una nuova certificazione corretta o integrata, purché entro i termini previsti.
Cosa fare in caso di sostituzione
- Barrare la casella “Sostituzione” nel frontespizio.
- Compilare una nuova certificazione con tutte le modifiche necessarie (compresi i dati fiscali).
- Impostare il campo 9 del record D con il valore “S”.
- Riportare nei campi 6 e 7 del record D il protocollo telematico della CU da sostituire.
- La certificazione sostitutiva sostituisce integralmente la precedente.
Se la CU originale conteneva sia redditi da lavoro dipendente che autonomo, la nuova certificazione dovrà includere entrambe le sezioni, anche se la modifica riguarda solo una parte.


La Certificazione Unica è da inviare entro il 17 marzo
La Certificazione Unica (CU) è un documento fiscale che deve essere compilato e inviato dai sostituti d’imposta per riepilogare i redditi corrisposti e le ritenute operate nel corso dell’anno.
La scadenza per l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate è fissata al 17 marzo 2025 (in quanto il 16 cade di domenica).
Rispettare i termini è indispensabile per evitare multe e sanzioni. Chi non invia la CU entro la data stabilita o invia la documentazione errata rischia una multa che va dai 100 euro ai 50 mila euro.
FAQ
Posso modificare una Certificazione Unica già inviata?
No, ma puoi annullarla o sostituirla inviando una nuova certificazione.
Posso correggere una CU se ho superato i 5 giorni dalla scadenza?
Si, ma pagherai comunque una multa. Ricordiamo che la sanzione viene ridotta a un terzo se l’invio avviene entro 60 giorni dalla scadenza.