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La certificazione della parità di genere per favorire l’uguaglianza

Da Michele Vitarelli • Pubblicato il 25 Ottobre 2024 • Tempo di lettura stimato: 8 minuti

Secondo il Global Gender Gap Index 2024, l’indice che valuta il livello di parità di genere a livello mondiale, pubblicato dal World Economic Forum, l’Italia si presenta solo all’87 esimo posto nella classifica generale su 146 paesi. Con l’obiettivo di ribaltare questo risultato e promuovere una società sempre più inclusiva, lo Stato Italiano, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha dirottato investimenti per garantire riforme e politiche volte al miglioramento delle pari opportunità. Tra le varie iniziative, spicca l’istituzione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere.

Scopriamo insieme cos’è e l’importanza che riveste, come procedere con la domanda, i documenti necessari e tutti i vantaggi che ne derivano dall’ottenimento della certificazione.

Grazie alla certificazione della parità di genere si valorizzano le imprese che creano contesti di lavoro inclusivi e favorevoli all’uguaglianza di genere.
Grazie alla certificazione della parità di genere si incentivano le imprese a sfavorire le disuguaglianze.

Che cos’è la certificazione della parità di genere? 

La certificazione di parità di genere è prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e rappresenta un riconoscimento ufficiale che attesta l’impegno di un’azienda nel garantire, nei suoi processi e politiche, l’uguaglianza di genere.

L’obiettivo della certificazione è di accompagnare e incentivare le aziende a promuovere politiche a sostegno della diminuzione del gender pay gap, al miglioramento delle opportunità e condizioni lavorative per le donne e  alla creazione di un ambiente di lavoro sano, paritario e il più inclusivo possibile. 

Certificazione della parità di genere: chi la rilascia?

La certificazione non è obbligatoria ed è richiesta dall’impresa su base volontaria. L’impresa interessata deve presentare domanda a uno degli enti accreditati da Accredia, l’Ente italiano di accreditamento, consultabili in questa lista.

L’impresa dovrà fornire una documentazione che rispecchi i requisiti in conformità alla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022

Quali sono i vantaggi economici e contributivi per le aziende certificate UNI/PdR 125?

Lo Stato prevede per ogni impresa che ottiene la certificazione i seguenti vantaggi economici e fiscali: 

  • Bonus contributivi sul versamento dei contributi previdenziali complessivi: esonero calcolato su base mensile e in misura non superiore all’1% del dovuto, con un limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna azienda;
  • vantaggi competitivi nell’accedere a bandi di gara pubblici e a progetti cofinanziati a livello nazionale ed europeo;
  • Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) offre specifici finanziamenti alle imprese certificate per progetti legati allo sviluppo, alla digitalizzazione, e alla sostenibilità; 
  • Le aziende che ottengono la certificazione possono accedere a contributi per la formazione del personale riguardante tematiche di inclusione, diversità e leadership femminile.

Quali sono i vantaggi della certificazione?

Ottenere la certificazione per la parità di genere non solo rappresenta un atto di responsabilità sociale ma offre trasversalmente una serie di benefici e vantaggi che vanno oltre il puro aspetto economico: 

  • creare un ambiente inclusivo e partecipativo può migliorare la produttività e la motivazione dei dipendenti, generando degli impatti positivi sui risultati dell’azienda e favorendo una cultura aziendale innovativa e collaborativa;
  • ambiente di lavoro rispettoso e riduzione delle discriminazioni generando una maggiore soddisfazione dei dipendenti e riduzioni nel ricambio del personale (turnover);
  • ambienti sani e paritari possono attrarre i talenti, soprattutto giovani e donne, oggigiorno sempre più sensibili alla tematica della parità di genere;
  • le imprese coinvolte attivamente in politiche egualitarie e con una forte cultura volta al miglioramento delle differenze di genere, aumentano la loro reputazione e notorietà agli occhi degli investitori, dei clienti e dei dipendenti stessi;
  • L’ottenimento della certificazione potrebbe avere vantaggi normativi, in quanto aiuta l’azienda a rispettare le normative di parità di genere. 

Come si ottiene e quali sono i requisiti per la certificazione di genere?

Primo step: l’autovalutazione 

L’impresa dovrà compilare un questionario o meglio, dovrà dotarsi di un sistema di gestione specifico per la parità di genere per misurare la concordanza rispetto agli standard di parità di genere. La prassi identifica 6 aree di valutazione:

  1. Cultura e strategia: valori, finalità e visione aziendale devono essere coerenti con i principi alla base della parità di genere e all’inclusività;
  2. Governance: il modello di governance deve creare processi, modelli, strutture organizzative favorevoli alla riduzione delle disuguaglianze di genere; 
  3. Processi HR: misurare il grado di maturità dei principali processi in ambito HR, basati su principi di inclusione e rispetto delle diversità;
  4. Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda: accesso neutrale dei generi ai percorsi di carriera e di crescita interni e la relativa accelerazione;
  5. Equità remunerativa per genere;
  6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro: presenza di politiche a sostegno della genitorialità e supporto alla presenza di donne con figli e figlie in età prescolare.


Per ogni Area – contraddistinta da un peso percentuale, per un totale pari a 100 – vengono descritti in maniera dettagliata gli indicatori specifici KPI qualitativi e quantitativi utili al calcolo del punteggio. 

Data la complessità e ricercatezza del procedimento di valutazione, sono previste delle semplificazioni per le micro e piccole imprese, stabilendo dei set di indicatori coerenti con la dimensione dell’organizzazione. 

Secondo step: verifica dell’ente accreditato 

Un team di esperti dell’ente accreditato effettua una visita per analizzare e constatare la veridicità dei dati e delle informazioni fornite dall’impresa. 

Nel caso in cui si attesti che l’impresa opera in conformità delle linee guida per la parità di genere e ottiene un punteggio complessivo almeno pari al 60%, la Certificazione della Parità di genere verrà rilasciata dallo stesso Ente accreditato e avrà valenza di tre anni. 

Cosa succede dopo l’ottenimento della certificazione? 

L’ente accreditato eseguirà ogni anno un audit annuale e verificherà che le politiche, pratiche e processi di parità di genere siano applicati in maniera continua e migliorativa. Il monitoraggio dei progressi aziendali assicura interventi volti sia a migliorare che a correggere eventuali non conformità utili a mantenere la certificazione di genere. 

Quanto costa l’intero processo di certificazione?

Il processo non ha un costo standardizzato, ma varia in base all’Ente di certificazione scelto e dalle specificità di ogni impresa le cui modalità e tempistiche possono differire. Molto spesso, le aziende non sono in grado di procedere autonomamente alla realizzazione di tutto il processo – dall’ottenimento fino alla valutazione e monitoraggio – si fanno affiancare da società di consulenza, portando inevitabilmente un costo aggiuntivo al processo. 

Comprendendo le difficoltà gestionali, operative ed economiche che le imprese devono fronteggiare per ottenere la certificazione, Il PNRR supporta e accompagna le micro, piccole e medie imprese in questo processo attraverso dei contributi a sostegno dei costi di certificazione e offrendo servizi di consulenze e assistenza tecnica

Alla seguente pagina ufficiale, sempre in fase di aggiornamento, è possibile consultare i contributi previsti e come ottenerli. 

Supporto e assistenza

Per ottenere maggiori informazioni, richiedere assistenza e farsi indirizzare nella procedura, consigliamo di contattare: 

  • L’ente ufficiale di certificazione Accredia ai seguenti contatti;
  • Il Ministero delle Pari Opportunità, ai seguenti contatti;
  • Contattare direttamente uno degli Enti certificati per l’accredito

Altri sostegni a favore dell’uguaglianza di genere 

Numerosi sono gli aiuti e le forme di sostegno messe in pratica dallo stato italiano per favorire la parità di genere. Puoi informarti su alcuni di questi grazie ai nostri articoli:

La certificazione della parità di genere e la sua rilevanza per un sistema più paritario

La certificazione della parità di genere può essere richiesta da qualsiasi impresa volontariamente. Consultando la lista degli enti certificati da Accredia è possibile richiedere la domanda per l’ottenimento della certificazione. L’organizzazione dovrà rispettare i requisiti minimi e gli standard di parità di genere stabili della prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022. Una volta ottenuta la certificazione, ogni anno l’ente accreditato effettuerà un audit annuale per monitorare se i processi e le politiche attuate sulla parità di genere sono rispettati in maniera continuativa e migliorativa. 

Ottenere la certificazione, che ha valenza di tre anni, è un incentivo che spinge le imprese ad assicurare una maggiore partecipazione delle donne, la riduzione del gender pay gap e soprattutto aiuta alla creazione di una società sempre più inclusiva, trasparente e paritaria. 

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Michele Vitarelli

Grande appassionato di scrittura e di politiche sociali, grazie alla collaborazione con il Team Procedureamministrative posso finalmente trasformare la mia passione per la scrittura in un impegno concreto. Credo fortemente che divulgare informazioni in modo semplice e accessibile contribuisca a rendere la società più giusta e equa.

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