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Posticipare pensione conviene? Pro e contro Bonus Giorgetti

Da Michele Vitarelli • Pubblicato il 29 Agosto 2025 • Tempo di lettura stimato: 7 minuti

Il Bonus Giorgetti parte dal 1° settembre 2025 ed è un incentivo rivolto ai lavoratori che scelgono di posticipare il pensionamento pur avendo già maturato i requisiti per l’uscita anticipata. Il meccanismo si basa su uno sgravio contributivo che consente di aumentare lo stipendio netto di circa il 10%, riducendo i versamenti previdenziali. Questa misura offre un vantaggio economico immediato, ma comporta anche una riduzione dell’importo della pensione futura.

Continuare a lavorare per beneficiare dell’aumento netto dello stipendio grazie al Bonus Giorgetti
Continuare a lavorare per beneficiare dell’aumento netto dello stipendio grazie al Bonus Giorgetti

Che cos’è il Bonus Giorgetti?

Il bonus Giorgetti, è un’agevolazione contributiva rivolta ai lavoratori che, pur avendo raggiunto i requisiti per Quota 103 o la pensione anticipata ordinaria nel 2025, scelgono di continuare a lavorare. 

L’esonero, pari al 9,19% dei contributi previdenziali, consente di non versare una parte di contributi all’Ente di previdenza, ma di riceverla direttamente nella retribuzione netta del lavoratore, aumentando quindi il salario percepito.

note
🔄Perché cambiano i nomi? Dal Bonus Maroni al Bonus Giorgetti

Fino al 2024 l’incentivo per posticipare la pensione era noto come Bonus Maroni, nome del ministro che lo introdusse nel 2004 e rilanciò con la Legge di Bilancio 2023. Da giugno 2025, con la circolare INPS n. 102 del 16 giugno 2025, l’incentivo cambia nome in Bonus Giorgetti, riferendosi al ministro Giorgetti che ha esteso e riformulato il meccanismo nella Legge di Bilancio 2025.

Piccolo appunto per fare chiarezza: sebbene comunemente venga chiamato “Bonus Giorgetti” o “Bonus Maroni”, l’INPS si riferisce alla misura con il nome tecnico di “Incentivo al posticipo del pensionamento”.

Le novità introdotte nel 2025

Con la legge di bilancio 2025, sono stati introdotte due importanti novità rispetto al Bonus Maroni 2024:

  • estensione della platea dei beneficiari: a partire dal 2025, l’incentivo è stato esteso non solo a chi ha raggiunto i requisiti per la Quota 103 ma anche a coloro che hanno raggiunto i requisiti per la pensione anticipata ordinaria;
  • defiscalizzazione del bonus: l’importo aggiuntivo ricevuto in busta paga grazie al contributo Giorgetti è esentasse, ovvero non soggetto alla tassazione IRPEF. Questo significa che i lavoratori che scelgono di posticipare il pensionamento riceveranno un aumento netto dello stipendio senza alcuna decurtazione fiscale. 

A chi spetta il Bonus Giorgetti nel 2025? 

L’incentivo spetta ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che scelgono di continuare a lavorare anche dopo aver maturato, entro il 31 Dicembre 2025, i requisiti per accedere alla: 

Per ottenere il bonus, è necessario che il lavoratore:

Bonus Giorgetti 2025: come richiederlo?

Per poter accedere al beneficio il lavoratore deve comunicare all’INPS la sua volontà di aderire. La domanda potrà essere presentata attraverso i seguenti canali:

note
Una volta ricevuta la domanda, l’INPS verifica il possesso dei requisiti pensionistici e, entro 30 giorni, comunicherà l’esito sia al lavoratore che al datore di lavoro. Il datore di lavoro procederà ad aggiungere in busta paga la quota dei contributi a carico del lavoratore non versati all’INPS, incrementando così lo stipendio netto del dipendente.
note
📌 Quando arriva il Bonus in busta paga nel 2025?

I lavoratori del settore privato che hanno già presentato la domanda all’INPS vedranno lo sgravio direttamente nella busta paga di settembre. Per i dipendenti del settore pubblico, invece, l’accredito è previsto con qualche mese di ritardo, e arriverà solo a novembre.

A quanto ammonta e come funziona l’incentivo?

Nel 2025, il bonus continua a funzionare tramite uno sgravio contributivo, riducendo i contributi previdenziali a carico del lavoratore versati per l’assicurazione generale obbligatoria IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) e per eventuali forme previdenziali sostitutive, pari al 9,19% dello stipendio. Questo comporta uno stipendio netto più alto per tutta la durata dell’incentivo.

Per il datore di lavoro, invece, nulla cambia e continuerà a versare all’INPS la propria quota contributiva (di norma il 23,81%). Inoltre, dal 2025, le somme ricevute dal lavoratore grazie a questo incentivo non saranno soggette a tassazione né a contribuzione previdenziale.

Esempio di calcolo dell’agevolazione Giorgetti ed effettivo guadagno

1. Dati di partenza

    Supponiamo un lavoratore con uno stipendio lordo mensile di €2.500.

    • Aliquota contributiva del lavoratore (9,19%) = €229,75
    • Bonus Giorgetti annuo lordo = €229,75 × 12 = €2.757
    • Bonus totale in 5 anni = €13.785,00

    Questi soldi vengono ricevuti in più in busta paga senza subire tassazione IRPEF. Il lavoratore ottiene un guadagno immediato tradotto in un aumento netto dello stipendio durante il periodo lavorativo.

    2. Impatto sulla pensione futura

    Il lavoratore, quindi, riceve più soldi subito, ma avrà una pensione più bassa in futuro.

    • Contributi non versati all’INPS ogni anno = €2.757,00
    • Totale contributi persi in 5 anni = €13.785,00

    Supponiamo una riduzione della pensione mensile prevista come segue: 

    • Pensione iniziale stimata = €1.500,00
    • Riduzione della pensione dopo 5 anni di ricezione del contributo= -€112,50
    • Pensione finale stimata = €1.387,50

    3. Vantaggio fiscale del Bonus Giorgetti

    Uno dei principali benefici dell’incentivo è l’esenzione fiscale sui contributi ricevuti.

    • Tasse risparmiate sul reddito da lavoro = €3.446,25
    • Tasse risparmiate sulla pensione futura = €2.757,00

    Vantaggio fiscale totale = €6.203,25

    note
    Questi soldi non sono mai stati tassati, né come reddito né come pensione. 

    Bonus Giorgetti: a chi conviene e quando?

    La convenienza dell’agevolazione e di continuare a lavorare durante questo periodo dipende da diversi fattori personali e va valutata attentamente. In generale, possiamo sintetizzare vantaggi e svantaggi come segue:

    VantaggiSvantaggi
    Aumento netto dello stipendioRiduzione dell’importo della pensione futura
    Risparmio fiscale, poiché il Bonus Giorgetti non è tassatoIl vantaggio fiscale potrebbe non compensare del tutto la perdita sulla pensione
    Disponibilità immediata di denaro extra, che può essere utilizzato o investitoIn caso di pensione già bassa, potrebbe non essere conveniente rinunciare al pensionamento immediato

    In generale, il Bonus Giorgetti è particolarmente vantaggioso per chi ha già maturato una pensione adeguata o preferisce disporre di maggiore liquidità subito. Al contrario, per chi ha pochi anni di contributi e rischia di percepire un assegno pensionistico troppo basso, potrebbe non essere la scelta più conveniente.

    note
    Per una decisione più consapevole, è sempre consigliabile consultare un esperto del settore, in modo da analizzare nel dettaglio la propria situazione personale e scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

    Tra aumento dello stipendio e riduzione della pensione futura

    L’incentivo Giorgetti, è destinato ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che hanno maturato i requisiti per Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) o per la pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini) ma scelgono di continuare a lavorare. Il bonus consiste in un esonero contributivo del 9,19%, che aumenta lo stipendio netto, ma comporta una riduzione della pensione futura. Per accedere all’incentivo il lavoratore deve presentare autonomamente domanda tramite l’INPS o patronato.

    FAQ

    Cosa si intende per Bonus Giorgetti?

    È un incentivo per chi, avendo i requisiti per Quota 103 o pensione anticipata nel 2025, continua a lavorare. Il bonus consiste nell’esonero del 9,19% dei contributi previdenziali, ricevuti in busta paga, aumentando lo stipendio netto.

    Chi può richiederlo nel 2025?

    Tutti i dipendenti pubblici e privati con requisiti per la Quota 103 (62 anni e 41 anni di contributi entro il 31/12/2025) o per la pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini) che decidono di continuare a lavorare. 

    Si può smettere di lavorare dopo aver ottenuto il bonus?

    Sì, ma l’incentivo per il posticipo della pensione si interrompe. L’agevolazione è valida solo finché si resta al lavoro. L’incentivo cessa automaticamente nel momento in cui si accede a una pensione diretta, si revoca la rinuncia alla pensione (una sola volta concessa) o al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

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    Michele Vitarelli
    Grande appassionato di scrittura e di politiche sociali, grazie alla collaborazione con il Team Procedureamministrative posso finalmente trasformare la mia passione per la scrittura in un impegno concreto. Credo fortemente che divulgare informazioni in modo semplice e accessibile contribuisca a rendere la società più giusta e equa.

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