Sempre più spesso si sente parlare dell’aumento dell’inflazione e del costo della vita, questi problemi hanno destato non poche preoccupazioni agli italiani che devono far fronte alle spese con uno stipendio medio che, negli anni, è sempre rimasto costante. Per consentire ai cittadini di avere un maggiore potere d’acquisto, nonostante i rincari, e garantire un adeguamento degli stipendi al costo della vita calcolato dall’Istat, lo Stato, con il decreto lavoro, ha stabilito un aumento degli stipendi che va dal 6% al 7% in base al RAL annuale.
In questo articolo ti spiegheremo dettagliatamente quali sono gli aumenti degli stipendi previsti per il 2023 dal decreto lavoro, chi può beneficiarne e da quando si potrà ricevere l’aumento in busta paga.
Perché gli stipendi aumenteranno nel 2023?
Gli stipendi nel 2023 aumentano grazie al taglio del cuneo fiscale approvato con la legge di bilancio e prorogato sino a dicembre grazie al decreto lavoro.
Con l’espressione cuneo fiscale si intende la differenza tra lo stipendio netto percepito dal lavoratore e lo stipendio lordo corrisposto dal datore di lavoro che è formata dall’ insieme di tasse e contributi che vengono trattenuti in busta paga.
Il taglio del cuneo fiscale prevedeva un taglio delle trattenute in busta paga relative ai contributi che varia dal 2% al 3% in base al reddito annuale del lavoratore sino a giugno 2024, garantendo l’aumento dello stipendio netto mensile.
Il nuovo decreto Lavoro, approvato il 1 maggio, oltre alla proroga del taglio del cuneo fiscale fino alla fine dell’anno, ha anche stabilito un aumento delle percentuali del taglio che a partire da Luglio varieranno tra il 6%e il 7%.
Nel dettaglio i redditi fino a 25000 euro potranno beneficiare di un taglio del 7% delle trattenute, mentre i redditi sino a 35 000 euro beneficeranno del taglio del 6%.
Chi potrà beneficiarne dell’aumento degli stipendi?
I lavoratori dipendenti a tempo determinato o indeterminato, privati o pubblici, possono beneficiare del taglio dei contributi INPS.
Questo significa che usufruiranno del taglio delle trattenute anche tutti coloro che hanno iniziato un apprendistato e i lavoratori agricoli; gli unici lavoratori esclusi dal beneficio i lavoratori domestici.
Per ottenere il beneficio è fondamentale percepire una retribuzione e avere un contratto di lavoro, pertanto il requisito verrà verificato ogni mese da parte del datore di lavoro.
Quando aumenteranno esattamente gli stipendi?
Gli stipendi, già aumentati a partire da gennaio grazie al taglio del cuneo fiscale, beneficeranno di un ulteriore aumento a partire dallo stipendio di luglio.
A meno che il governo non deciderà di confermare l’agevolazione nel 2024, gli stipendi a partire da gennaio 2024 non beneficeranno più del taglio delle trattenute.
A quanto ammonta l’aumento degli stipendi
Come abbiamo detto, gli stipendi aumenteranno grazie a un taglio dei contributi INPS che va dal 6 al 7%, ma cosa significa in pratica?
In pratica, grazie all’aumento del taglio del cuneo fiscale approvato dal decreto lavoro, gli stipendi potranno aumentare di circa 100 euro (comprendendo anche l’aumento già ottenuto grazie alla legge di bilancio).
Per esempio, secondo le simulazioni effettuate dallo studio De Fusco Labour & Legal per Il Sole 24 Ore, chi ha un RAL annuo di circa 10 mila euro, che equivalgono circa a 750 euro mensili, potrà beneficiare di un aumento di circa 19 euro previsto dalla legge di bilancio, a cui si sommano altri 25 euro grazie all’approvazione del decreto lavoro. In totale i lavoratori riceveranno un aumento di 45 euro.
Ecco una simulazione pratica per calcolare l’aumento dello stipendio:
- i lavoratori con un RAL di 15mila euro annui riceveranno un aumento di 67 euro
- i lavoratori con un RAL di 20 mila euro riceveranno un aumento di 77 euro
- i lavoratori con un RAL di 25 mila euro annui riceveranno un aumento di 96 euro
- i lavoratori con un RAL di 30 mila euro annui riceveranno un aumento di 91 euro
- i lavoratori con un RAL di 35 mila euro annui riceveranno un aumento di 98,5 euro
Aumento del taglio del cuneo fiscale sino al 7%
Il decreto lavoro approvato a maggio 2023 e in vigore a partire da luglio determina un aumento delle percentuali del taglio del cuneo fiscale che porta una riduzione delle trattenute in busta paga del 6% o del 7% a seconda della fascia di reddito a cui si appartiene.
Gli aumenti dello stipendio saranno di circa 100 euro e si potranno ricevere da luglio sino a dicembre 2023 salvo ulteriori proroghe.