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Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF): serve per forza?

Da Eleonora Orrù • Pubblicato il 20 Giugno 2025 • Tempo di lettura stimato: 6 minuti

Se hai un’azienda e vuoi partecipare a gare d’appalto o firmare contratti con enti pubblici, c’è un documento che non può mancare: il Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF). Si tratta di un certificato che serve a dimostrare che, come imprenditore, sei in regola con gli obblighi fiscali.

In questo articolo ti spieghiamo in modo chiaro e pratico cos’è il DURF, a chi serve, come si richiede, quali sono i requisiti da rispettare e cosa comporta non averlo.

Il Durf è il documento indispensabile per dimostrare la regolarità fiscale.
Il Durf è il documento indispensabile per dimostrare la regolarità fiscale.

Cos’è il DURF e a cosa serve

Il DURF è un certificato rilasciato dall’Agenzia delle Entrate che attesta la regolarità fiscale di un’impresa. In pratica, serve a confermare che:

  • hai pagato regolarmente le imposte (come IVA, IRES, IRPEF…);
  • hai presentato correttamente e nei tempi previsti tutte le dichiarazioni fiscali (modello Unico, dichiarazioni IVA, ecc.);
  • hai rispettato gli obblighi contributivi previsti dalla legge.

È un documento particolarmente importante per tutte le aziende che lavorano con la Pubblica Amministrazione: viene richiesto in fase di partecipazione a gare d’appalto, per firmare contratti e, in alcuni casi, anche in ambito privato.

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Ha una validità di quattro mesi: dopo questo periodo, se l’azienda vuole partecipare ad altre gare o firmare nuovi contratti, dovrà richiederne uno nuovo.
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DURF e DURC: attenzione a non confonderli

È facile fare confusione tra DURF e DURC, perché i nomi sono molto simili. Ma in realtà si tratta di due documenti diversi, rilasciati da enti differenti e con scopi distinti.

  • Il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) riguarda la regolarità nei versamenti dei contributi previdenziali, assicurativi e assistenziali (verso INPS, INAIL e Casse Edili). Serve per gare pubbliche, agevolazioni fiscali o lavori nel settore dell’edilizia.
  • Il DURF, invece, riguarda la regolarità fiscale. Lo rilascia l’Agenzia delle Entrate e certifica che l’impresa è in regola con tasse, dichiarazioni e obblighi fiscali.

Due certificati diversi, ma entrambi fondamentali per chi vuole lavorare con la PA.

Cosa contiene il DURF?

Il DURF ha l’obiettivo di certificare la tua posizione fiscale, per questo contiene:

  • i dati identificativi dell’impresa (ragione sociale, partita IVA, codice fiscale, sede legale, ecc.);
  • lo stato fiscale aggiornato dell’azienda, ovvero la conferma che tutte le dichiarazioni fiscali sono state presentate correttamente e che le imposte dovute sono state versate;
  • l’eventuale presenza di debiti fiscali superiori a 5.000 euro, che possono compromettere la regolarità.

Chi può richiederlo e quali sono i requisiti

Il DURF può essere richiesto da tutte le imprese che vogliono partecipare a gare pubbliche o firmare contratti con enti statali, ma per ottenerlo è necessario rispettare alcuni requisiti precisi: 

  • Essere attivi da almeno tre anni: serve a dimostrare che l’azienda ha una certa stabilità e una storia fiscale consolidata.
  • Essere in regola con gli obblighi dichiarativi: quindi avere presentato tutte le dichiarazioni fiscali e aver pagato le imposte dovute.
  • Aver versato almeno il 10% dei ricavi o compensi dichiarati nell’ultimo periodo d’imposta.
  • Non avere debiti fiscali o contributivi superiori a 50.000 euro non regolarizzati, come cartelle esattoriali o avvisi di addebito scaduti.
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Se anche solo uno di questi requisiti non è rispettato, la richiesta del DURF verrà respinta.

Come si richiede il DURF: guida pratica

Il processo per ottenere il DURF è abbastanza semplice, ma va seguito con attenzione per evitare intoppi.
Ecco come fare, passo dopo passo:

  1. Compila il modulo di richiesta disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
  2. Presenta la domanda di persona presso l’Ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate competente; oppure online, accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, se hai SPID o CIE, o CNS.
  3. Attendi l’esito: se tutto è in regola, l’Agenzia delle Entrate rilascerà il DURF entro 30 giorni dalla presentazione.

Quali documenti servono per fare richiesta

Per ottenere il DURF ti serviranno pochi ma essenziali documenti:

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Cosa succede se non si presenta il DURF?

Ignorare il DURF o non presentarlo quando richiesto può avere conseguenze gravi per l’impresa. In particolare, l’assenza di questo documento fiscale può portare all’esclusione dalle gare d’appalto, rendendo impossibile la partecipazione a procedure pubbliche e la firma di contratti con enti statali. Inoltre, il mancato rispetto degli obblighi legati al DURF può comportare sanzioni amministrative, con impatti negativi sia a livello economico che reputazionale per l’azienda.

Essere in regola con il DURF, oltre che un obbligo, è anche un segno di trasparenza e affidabilità.

DURF, il documento da aggiornare ogni 4 mesi

Il DURF è un documento chiave per tutte le imprese che vogliono lavorare con la Pubblica Amministrazione. Certifica che l’azienda è in regola con le tasse, le dichiarazioni e i contributi: un requisito fondamentale per muoversi con serenità nel mondo degli appalti pubblici.

Se vuoi evitare brutte sorprese o esclusioni, il consiglio è semplice: verifica periodicamente la tua posizione fiscale e assicurati di avere il DURF aggiornato ogni 4 mesi.

FAQ

Quanto tempo ci vuole per ottenere il DURF?

Se la documentazione è completa e tutto è in regola, l’Agenzia delle Entrate rilascia il DURF entro 30 giorni dalla richiesta. Ma meglio non ridursi all’ultimo momento: preparare tutto con un po’ di anticipo ti evita stress e brutte sorprese.

Cosa succede se non ho il DURF?

Senza DURF non puoi partecipare a gare d’appalto pubbliche né firmare contratti con enti statali. Inoltre, la mancata regolarità fiscale può portare a sanzioni e problemi seri con il Fisco. Insomma, è un documento da tenere sempre sotto controllo.

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Eleonora Orrù
Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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