La dichiarazione di successione è il documento con cui gli eredi comunicano all’Agenzia delle Entrate il passaggio di proprietà dei beni ereditari e calcolano le imposte dovute. Dal 1° gennaio 2025, con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, sono state introdotte importanti novità: i contribuenti devono autoliquidare l’imposta sulla base dei dati inseriti e potranno utilizzare strumenti online semplificativi, come la dichiarazione precompilata e il servizio che determina automaticamente le imposte da pagare.

Dichiarazione di successione: cos’è?
La dichiarazione di successione, conosciuta anche come certificato di successione, è il documento con cui gli eredi comunicano all’Agenzia delle Entrate il trasferimento dei beni appartenuti al defunto.
La sua presentazione serve non solo a determinare l’importo delle imposte dovute per il passaggio di proprietà, ma anche a richiedere le volture catastali, cioè l’aggiornamento degli intestatari degli immobili ereditati.
La dichiarazione di integrativa è successiva a quella principale e serve a integrare o correggere dati già inviati. È necessaria, ad esempio, se dopo la prima dichiarazione vengono scoperti altri beni (conti correnti, titoli, immobili) o passività del defunto non inserite. Va presentata con le stesse modalità telematiche e comporta il ricalcolo delle imposte dovute.
Invece, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio in successione è un’autocertificazione con valore legale, usata quando non c’è testamento oppure nei casi di successione legittima. Serve a dichiarare chi sono gli eredi e i loro rapporti di parentela, così da poter procedere con la pratica senza ricorrere a un atto notarile.
Quando e chi deve presentare la dichiarazione?
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro un anno dal decesso del cittadino, ovvero entro 12 mesi dall’apertura della successione. I soggetti tenuti a presentare la dichiarazione di successione sono:
- gli eredi;
- i legatari e i loro rappresentanti;
- gli immessi nel possesso dei beni;
- gli amministratori dell’eredità;
- i curatori dell’eredità;
- gli esecutori testamentari.


Sono esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione di successione:
- il coniuge e i parenti in linea retta, se il patrimonio ereditario attivo non supera i 100.000 € e non comprende immobili o diritti reali immobiliari;
- tutti coloro che hanno rinunciato all’eredità: in questo caso gli eredi devono spedire la dichiarazione di rinuncia tramite raccomandata.
Come si presenta la dichiarazione di successione?
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dall’apertura della successione, che coincide di norma con la data del decesso del contribuente.
La trasmissione può avvenire in diversi modi:
- Applicativo online dell’Agenzia delle Entrate: accessibile dall’area riservata del portale con credenziali SPID, Carta d’identità elettronica (CIE) o Carta nazionale dei servizi (CNS). Si tratta della modalità più semplice e diretta, che consente anche di effettuare le volture catastali contestualmente.
- Software da installare sul PC: l’Agenzia mette a disposizione il programma “Dichiarazione di successione e domanda di volture catastali”. Prima di procedere all’installazione è consigliabile consultare il sito per istruzioni e requisiti tecnici.
- Intermediari abilitati: professionisti, CAF o altri soggetti autorizzati possono occuparsi della compilazione e trasmissione della dichiarazione.
- Uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate: il contribuente può comunque rivolgersi direttamente a uno sportello per la presentazione.

Il documento contiene:
- tutte le informazioni che permettono l’identificazione del defunto, dei suoi eredi, dei chiamati e dei legatari;
- tutti i beni che compongono il patrimonio attivo che viene consegnato in eredità;
- eventuali debiti;
- il valore complessivo;
- le riduzioni e le detrazioni fiscali.
👉 Sapevi che dal 2025 è disponibile la dichiarazione di successione precompilata (web)? Grazie a questo nuovo servizio dell’Agenzia delle Entrate, il contribuente trova già inseriti molti dei dati anagrafici e patrimoniali in possesso dell’Amministrazione, semplificando così la compilazione e riducendo il rischio di errori.
Quali documenti bisogna presentare per la dichiarazione di successione?
I documenti da allegare assieme alla dichiarazione sono:
- certificato di morte;
- autocertificazione sullo stato di famiglia;
- fotocopia della carta di identità di ogni erede;
- fotocopia della tessera sanitaria o del codice fiscale di tutti gli eredi e del defunto;
- atti di proprietà degli immobili intestati o cointestati al cittadino defunto;
- atti di donazione stipulati dal defunto quando era in vita;
- documenti tecnici sugli immobili (planimetrie catastali, elaborati planimetrici, mappale…);
- 2 copie autenticate del testamento;
- copia dell’eventuale dichiarazione di rinuncia all’eredità;
- fattura dei pagamenti effettuati per il funerale e le spese mediche;
- dichiarazione della banca o dell’ufficio postale che attesta l’esistenza di eventuali ipoteche, conti correnti, libretti, azioni, investimenti;
- attestato di invalidità civile;
- un documento rilasciato dal datore di lavoro che attesta indennità maturate dal defunto quando era in vita;
- l’eventuale dichiarazione sottoscritta dal commercialista che attesta il possesso di quote societarie da parte del cittadino defunto;
- verbale di apertura delle cassette di sicurezza, redatto da un funzionario dell’Agenzia delle Entrate o da un pubblico ufficiale.

Come pagare le imposte di successione?
Dal 1° gennaio 2025 le imposte dovute in sede di successione non vengono più liquidate dall’Agenzia delle Entrate, ma devono essere autoliquidate dal contribuente. In fase di compilazione della dichiarazione, nel quadro EF vanno indicati gli importi da versare e le modalità di pagamento.
Per agevolare i contribuenti, dal 16 luglio 2025, l’Agenzia ha reso disponibile un applicativo telematico aggiornato che, sulla base dei dati inseriti, calcola automaticamente l’imposta dovuta e genera il prospetto di pagamento già comprensivo dei codici tributo.
Il versamento deve essere effettuato entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione, anche con possibilità di rateizzazione. Il pagamento può avvenire:
- tramite addebito diretto sul conto corrente contestualmente alla trasmissione telematica;
- con modello F24, indicando i relativi codici tributo (se si preferisce non utilizzare l’addebito o nei casi di dichiarazione cartacea).

- 1539: imposta di successione (autoliquidazione)
- 1635: interessi pagamento rateale
- 1549, 1535, 1537: ravvedimento operoso, sanzioni e interessi;
- A139, A150, A152, 9400: <vvisi di liquidazione e spese di notifica.
Dichiarazione di successione: tutti i costi da considerare
I costi dipendono dal valore dell’eredità e dal tipo di beni compresi. In generale si pagano:
- Imposta di successione: varia dal 4% all’8% con franchigie diverse (es. coniuge e figli: 4% oltre 1.000.000 € ciascuno; fratelli/sorelle: 6% oltre 100.000 €; altri parenti: 6% senza franchigia; altri soggetti: 8%).
- Imposta ipotecaria e catastale: 2% e 1% sul valore degli immobili, oppure 200 € ciascuna in misura fissa se si tratta di prima casa per gli eredi aventi diritto.
- Imposta di bollo e tributi speciali: circa 64 € complessivi per le formalità catastali e ipotecarie.
- Spese di successione (CAF, notaio, professionisti): variabili.
- Un CAF può chiedere dai 150 ai 400 €;
- Un notaio o avvocato può arrivare a cifre ben più alte (anche oltre 1.000 €) a seconda della complessità.

Cosa succede dopo la dichiarazione di successione?
Una volta trasmessa la dichiarazione e pagate le imposte:
- l’Agenzia delle Entrate rilascia le ricevute telematiche che ne attestano la regolare presentazione;
- vengono eseguite automaticamente le volture catastali, cioè l’aggiornamento degli intestatari degli immobili;
- se la pratica è completa, gli eredi possono procedere allo svincolo di conti correnti, titoli o polizze intestate al defunto;
- l’Agenzia può effettuare controlli e chiedere documenti integrativi in caso di incongruenze.
Dichiarare la successione dei beni ereditati all’Agenzia delle Entrate
Dopo la morte di una persona, i suoi eredi, testamentari o legittimi, devono presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia dell’Entrate per acquisire legalmente l’eredità. Questo documento, conosciuto anche come certificato di successione, infatti, comunica all’ente il trasferimento della proprietà dei beni ereditati e stabilisce l’ammontare delle tasse dovute. La dichiarazione deve essere presentata via telematica, autonomamente o tramite l’aiuto di un legale, un CAF o un notaio, entro un anno dal decesso.
FAQ
Cosa fare se il cittadino non aveva residenza in Italia?
Se il cittadino defunto non era residente in Italia è necessario fare riferimento all’ultima residenza italiana e contattare il relativo ufficio territoriale di competenza. Se non si conosce l’ultima residenza del defunto la dichiarazione di successione va presentata all’ufficio territoriale Roma 6 della Direzione Provinciale II di Roma.
È possibile presentare la dichiarazione all’estero?
Si, i residenti all’estero possono presentare la dichiarazione di successione in maniera telematica. Se, per qualche motivo, non è possibile utilizzare i servizi online, allora i cittadini residenti all’estero possono spedire la dichiarazione tramite posta raccomandata all’ufficio territorialmente competente.
La dichiarazione di successione va inserita nel 730?
No, la dichiarazione di successione è un adempimento autonomo e non deve essere allegata o inserita nel 730. Tuttavia, gli immobili ricevuti in eredità devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi dell’erede a partire dall’anno successivo all’apertura della successione.



