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Contratto di collaborazione coordinata e continuativa: come funziona

Da Eleonora Orrù
Pubblicato il 6 Novembre 2024
Tempo di lettura stimato: 9 minuti

Tutti i rapporti lavorativi in Italia devono essere regolamentati da un contratto di lavoro che non deve essere necessariamente subordinato.

In Italia, infatti, oltre al contratto di lavoro subordinato, esistono altre forme contrattuali come per esempio il contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co), che presenta numerosi vantaggi sia per il titolare che per il lavoratore dipendente.

Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa è una particolare forma contrattuale introdotta per disciplinare le collaborazioni che si trovano a metà strada tra il lavoro autonomo e quello subordinato. 

In questo articolo potrai trovare maggiori dettagli su questa tipologia di contratto e capire se è adatta ai tuoi piani futuri. Nei prossimi paragrafi ti spiegheremo cos’è il cosiddetto co.co.co, quali sono le differenze rispetto ad altri contratti e quali sono le caratteristiche giuridiche di questa forma contrattuale.

Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa regolamenta il lavoro parasubordinato in Italia
Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa regolamenta il lavoro parasubordinato in Italia.

Cos’è il contratto di collaborazione coordinata e continuativa?

Il contratto co.co.co è una particolare tipologia di contratto lavorativo che si differenzia dai contratti di lavoro subordinati più conosciuti in quanto regolarizza il lavoro parasubordinato

Ciò significa che, pur non essendo un dipendente, il lavoratore che sottoscrive questa tipologia di contratto riceve delle direttive da parte del datore di lavoro per quanto riguarda l’organizzazione e le tempistiche del lavoro da svolgere. 

Un altro aspetto importante del contratto co.co.co è la continuità della prestazione: chi possiede questa tipologia di contratto può contare su una collaborazione regolare, continuativa e duratura, pur non avendo obblighi di orari lavorativi.

Differenze rispetto ad altri contratti

Per comprendere appieno la natura del contratto di collaborazione coordinata e continuativa, è utile fare un confronto con le altre tipologie di contratto lavorativo maggiormente utilizzate in Italia.

Tipologia di contrattoControllo del datore di lavoroCollaborazione continuaUlteriori dettagli
Contratto di lavoro subordinatoStringenteSiIl lavoratore è sotto la direzione e il controllo continuo del datore di lavoro, con orari fissi e una sede lavorativa definita. 
Contratto freelanceQuasi assenteNo I freelance hanno l’obbligo di aprire partita iva e spesso lavorano per progetti singoli o collaborazioni temporanee.
Contratto a progettoParzialeNoIl lavoratore svolge un’attività legata a un progetto specifico, con obiettivi definiti e tempi determinati.
Contratto di consulenzaQuasi assenteNoNon prevede una subordinazione, ma non richiede una collaborazione continuativa o un coordinamento così stretto con il proprio datore di lavoro

Caratteristiche del contratto co.co.co 2025: cosa dice la legge

Dal punto di vista giuridico, il contratto di collaborazione coordinata e continuativa ha delle caratteristiche peculiari, di seguito ti spiegheremo nel dettaglio quali sono le più importanti.

  • L’obbligo di essere sottoposti a un coordinamento. Sebbene il lavoratore mantenga una certa autonomia nella gestione del proprio lavoro, deve comunque coordinarsi con il datore di lavoro per quanto riguarda lo svolgimento delle attività.
  • Il diritto a una collaborazione continuativa. A differenza di un freelance o di un lavoratore che ha sottoscritto un contratto di consulenza, i lavoratori con contratto co.co.co. hanno diritto a una collaborazione continuativa. Pertanto il rapporto tra datore di lavoro e collaboratore non è temporaneo ma duraturo e il lavoro si svolge  regolarmente nel tempo.
  • Il diritto a non essere soggetto a subordinazione. Pur dovendosi coordinare col datore di lavoro, il lavoratore con contratto co.co.co non è strettamente controllato dal datore di lavoro. Il lavoratore ha quindi a la possibilità di gestire autonomamente gli orari lavorativi e di lavorare in qualunque località senza l’obbligo di recarsi in sede.

Per farti un’idea più dettagliata, puoi visionare il fac simile del contratto di collaborazione continuativa trasmesso dall’università di Pisa.

Obblighi e diritti del collaboratore

Il collaboratore che sottoscrive un contratto di lavoro co.co.co. pur non essendo strettamente soggetto alle direttive stringenti del proprio datore di lavoro, ha comunque l’obbligo di rispettare le scadenze e le modalità concordate con il committente.

In cambio del proprio lavoro, i lavoratori con contratto co co co hanno diritto a ricevere:

  • il compenso pattuito;
  • malattia;
  • maternità;
  • infortunio;
  • tutele previdenziali.

Ricordiamo che tra gli obblighi del collaboratore rientra pure quello dell’iscrizione alla gestione separata inps: il lavoratore è tenuto infatti a versare una parte dei contributi previdenziali

Obblighi e vantaggi del datore di lavoro

Così come il lavoratore, anche il datore di lavoro ha degli obblighi e dei diritti.

Obblighi Vantaggi
Garantire un compenso al lavoratore nei tempi stabiliti: dovrà evitare ritardi nei pagamenti e la paga non potrà essere inferiore a quella stabilita dal contratto.Non deve versare il TFR.
Versare una parte dei contributi previdenziali: anche se una parte dei contributi è versata dal dipendente, la maggior parte rimane a carico del datore del lavoro.
Vantaggi fiscali: assumere un dipendente con questa tipologia di contratto al titolare costa circa il 10% in meno rispetto ad assumere un lavoratore con un contratto subordinato comune.

Settori in cui viene utilizzato il contratto co.co.co

Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa è utilizzato ampiamente in svariati settori. Più comunemente si ricorre ai contratti co co co:

  • nel settore della ricerca scientifica, soprattutto in ambito accademico e presso istituti di ricerca privati:
  • nei settori creativi, soprattutto nel marketing e nella comunicazione;
  • nel settore non-profit e nel  terzo settore, soprattutto per quanto riguarda l’assistenza sociale o le cooperative.

Tasse e contributi nel contratto co.co.co: come vengono gestiti

Nel caso del contratto co.co.co, i contributi previdenziali vengono versati alla gestione separata INPS

Il collaboratore deve essere iscritto a questa forma di previdenza sociale, che è specifica per i lavoratori autonomi che non hanno altre forme di copertura previdenziale.

A differenza dei lavoratori freelance che hanno l’onere di versare in toto i contributi, in questo caso la quota contributiva è suddivisa tra il titolare e il collaboratore.

  • Il committente paga circa il 2/3 dei contributi totali.
  • Il collaboratore paga il restante 1/3.

Tutele del collaboratore co.co.co. : le indennità e le agevolazioni concesse

Anche se il contratto co.co.co è un contratto autonomo, i collaboratori hanno diritto a una serie di tutele, specialmente in termini di copertura previdenziale, malattia e maternità.

  • Malattia: i collaboratori co.co.co iscritti alla Gestione Separata INPS hanno diritto a ricevere l’ indennità di malattia, ma con modalità diverse rispetto ai lavoratori subordinati. La malattia non spetta per periodi inferiori ai 4 giorni e i giorni indennizzabili sono al massimo 61.
  • Congedo di maternità: le collaboratrici con contratto co.co.co hanno diritto a cinque mesi di congedo obbligatorio (due mesi prima della data presunta del parto e tre mesi dopo). Per accedere all’indennità la collaboratrice deve aver versato almeno un mese di contributi nei dodici mesi precedenti la richiesta.
  • Pensione: i collaboratori co.co.co maturano contributi pensionistici presso la Gestione Separata INPS. Tuttavia, l’importo della pensione avrà un valore proporzionale ai contributi versati e alla durata della collaborazione.
  • Dis-coll: Il lavoratore ha diritto a ricevere una indennità di disoccupazione mensile al termine del rapporto lavorativo.
  • Infortunio: come i dipendenti e a differenza dei lavoratori autonomi, i collaboratori co.co.co sono tutelati dal rischio di infortuni e malattie professionali.

I collaboratori Co.co.co a differenza dei lavoratori dipendenti non hanno diritto a permessi e a giorni di ferie in quanto hanno il diritto di amministrare il loro tempo liberamente.

Come avviene la risoluzione del contratto

Se ti stai chiedendo quanto può durare un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, sappi che non ci sono limiti: il rapporto di collaborazione coordinata e continuativa può concludersi in qualsiasi momento da entrambe le parti, secondo quanto stabilito dall’accordo di collaborazione.

In genere, all’interno del contratto sono indicati i termini di risoluzione e il periodo richiesto prima della conclusione del rapporto lavorativo; se il contratto non prevede un periodo di preavviso, è comunque solito comunicare la risoluzione con anticipo  per permettere al lavoratore e al datore di lavoro di organizzarsi al meglio.

Una volta terminato il rapporto di lavoro, il lavoratore non avrà diritto ad alcuna buonuscita.

Come registrare il contratto di collaborazione

Il contratto co.co.co deve essere denunciato obbligatoriamente presso il centro per l’impiego: la comunicazione dell’inizio della collaborazione deve essere inviata entro 5 giorni dall’inizio del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro stesso o da parte di un intermediario.

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Co.co.co: il contratto ibrido tra lavoro autonomo e dipendente

Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) è una forma contrattuale utile per chi cerca un rapporto di lavoro flessibile ma regolare. 

Questo tipo di contratto permette infatti al lavoratore di mantenere una certa autonomia, pur dovendo seguire le indicazioni del datore di lavoro e rispettare scadenze concordate.

Oltre alla flessibilità i collaboratori hanno altri vantaggi, hanno anche diritto a diverse tutele, come indennità di malattia e maternità, anche se non godono di permessi e ferie come i lavoratori dipendenti. 

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Eleonora Orrù

Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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