Tra i vari tipi di certificato che possono essere necessari ai fini amministrativi e burocratici c’è il certificato contestuale, chiamato anche certificato cumulativo o plurimo. Come suggerisce il termine, si tratta di un atto unico che contiene però più informazioni relative alla persona a cui si riferisce. La praticità quindi di un tale tipo di documento è chiara: invece di dover richiedere due o più atti alla pubblica amministrazione, è sufficiente chiederne uno più completo.
Nel nostro articolo potrai informarti su tutto ciò che riguarda il certificato contestuale: cos’è, quali informazioni contiene, i costi e i casi di esenzione, dove e come richiederlo e le situazioni più comuni in cui viene richiesto.

Che cos’è il certificato contestuale?
Il certificato contestuale, o plurimo, è un documento ufficiale rilasciato dall’Anagrafe che raccoglie, in un solo atto, vari certificati relativi a una persona: come ad esempio il documento d’identità, lo stato di famiglia, il certificato di residenza, il certificato di cittadinanza. L’interessato può anche decidere di aggiungere altre informazioni, a condizione che possano essere certificate dall’ufficio competente.
Le informazioni che possiamo trovare indicate nel certificato cumulativo sono:
- Nome e cognome
- Luogo e data di nascita
- Cittadinanza
- Stato di famiglia
- Eventuale iscrizione alle liste elettorali
Dove richiedere il certificato plurimo?
Il certificato plurimo, se richiesto nella sua forma ufficiale ovvero rilasciato dalla pubblica amministrazione può essere richiesto attraverso tre modalità diverse, con procedure relativamente differenti: presso il comune, online e tramite servizi online come quello di “VisureItalia”, il servizio online che consente di ottenere il tuo certificato direttamente nella tua casella di posta elettronica.

🏛️La procedura presso il Comune
Se si decide di richiedere il certificato presso il Comune, occorre recarsi personalmente agli uffici dell’anagrafe negli orari di apertura al pubblico. Eventuali deleghe sono consentite a condizione che avvengano per atto scritto e firmato dal soggetto richiedente.
Per inoltrare la richiesta, occorre portare con sé un valido documento d’identità e comunicare le informazioni che devono essere inserite nel certificato. Il rilascio è pressoché immediato.
💻La procedura tramite il sito del Ministero dell’Interno: scaricare il certificato contestuale con SPID
Puoi chiedere i certificati anagrafici singolarmente oppure in forma contestuale, cioè riunendo diverse tipologie di dati in un unico certificato (le combinazioni possibili sono suggerite in automatico dal portale).
Tramite il portale ufficiale del Ministero dell’Interno, Anagrafe Nazionale, è possibile scaricare il certificato contestuale avendo la facoltà di scegliere le diverse tipologie di dati in un unico certificato, le cui combinazioni disponibili saranno suggerite in automatico dal portale. Per ottenerlo basterà accedere con SPID, CIE o CNS al portale ufficiale selezionando il servizio “Certificati” e poi “Certificati anagrafici”. Una volta terminata l’operazione di pagamento, sarà possibile scaricare direttamente il certificato oppure inviarlo all’indirizzo email o al domicilio digitale salvati nell’area personale.

La richiesta del certificato contestuale comporta un costo per la marca da bollo di 16 euro. Se il certificato viene richiesto direttamente presso il Comune, l’impiegato applicherà la marca da bollo sul documento. Se la richiesta viene effettuata online, sarà necessario procedere al pagamento dell’imposta di bollo di 16 euro: il sistema ti reindirizzerà a un portale dedicato per completare il pagamento.

I certificati contestuali più richiesti
A seconda delle esigenze personali o burocratiche, il certificato contestuale può contenere diverse informazioni. Alcune delle richieste più frequenti riguardano:
🏦 certificato contestuale per mutuo: raccoglie in un unico documento varie informazioni anagrafiche rilevanti, come residenza, stato civile, cittadinanza e stato di famiglia. Le banche lo richiedono per ottenere un quadro completo del richiedente, utile a fini valutativi: ad esempio, per verificare l’indirizzo di residenza a cui inviare eventuali comunicazioni o per valutare la composizione del nucleo familiare, in particolare la presenza di persone a carico, come i figli, che può influire sulla capacità di rimborso del mutuo;
💍certificato contestuale per matrimonio: spesso richiesto per la celebrazione delle nozze civili o religiose, contiene solitamente i dati anagrafici, lo stato libero e la residenza. Alcuni comuni potrebbero chiedere anche l’indicazione della cittadinanza o lo stato di famiglia;
⚽ certificato contestuale ad uso sportivo (es. iscrizione a società calcistiche): utile per iscrivere minori a federazioni o scuole sportive, può essere richiesto per verificare i dati anagrafici e la composizione del nucleo familiare (es. per dichiarazioni fiscali, responsabilità genitoriale o agevolazioni).

Ci sono dei casi in cui la richiesta del certificato plurimo è gratuita, quindi esente da marca di bollo di 16 euro, ad esempio:
- quando viene richiesto per uso scolastico o universitario;
- per domande per borse di studio o agevolazioni scolastiche;
- per adozioni;
- in caso di separazioni o divorzi;
- uso in pratiche di invalidità civile o assistenza sanitaria;
- procedure per il riconoscimento della cittadinanza italiana;
- procedimenti giudiziari con esenzione prevista.
L’autocertificazione degli atti
A seguito del Decreto 445/2000, è possibile sostituire alcuni certificati rilasciati dalla pubblica amministrazione con un’autocertificazione, in base al quale la persona che redige l’atto si assume la responsabilità della veridicità delle informazioni inserite.
Visto che il certificato cumulativo viene spesso e volentieri richiesto per la finalizzazione di procedure ufficiali come l’accensione di un mutuo o l’atto di matrimonio, l’effettiva utilità dell’autocertificazione è abbastanza limitata. Potrebbe ad esempio essere utile in via temporanea, in attesa di ottenere un certificato rilasciato dalla pubblica amministrazione.
Un unico certificato per semplificare le pratiche: il certificato contestuale
Il certificato contestuale, detto anche plurimo, rappresenta una soluzione pratica per ottenere in un unico documento diverse informazioni anagrafiche, spesso richieste in occasioni formali come mutui, matrimoni o iscrizioni sportive. Può essere richiesto presso il Comune, online o tramite servizi digitali, ed è soggetto al pagamento di una marca da bollo da 16 euro, salvo specifiche esenzioni. Ha validità di 6 mesi, ma può essere utilizzato anche oltre se non sono intervenute modifiche. Nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e Gestori dei servizi pubblici può essere sostituito da un’autocertificazione, ma per le pratiche con privati resta uno strumento fondamentale.
FAQ
Il certificato contestuale è valido all’estero?
Sì, ma per essere riconosciuto legalmente in un Paese straniero, il certificato potrebbe dover essere: legalizzato o munito di apostille (per i Paesi aderenti alla Convenzione dell’Aja), per garantirne l’autenticità o tradotto con traduzione giurata o certificata, se richiesto dallo Stato estero. Agenzie, come Visure Italia, offrono un servizio professionale per la legalizzazione, apostille e traduzione giurata di certificati: richiedi il tuo certificato contestuale rapidamente.