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Guida al bonus per il recupero edilizio

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 17 Settembre 2024
Tempo di lettura stimato: 6 minuti

Il bonus per il recupero edilizio, l’incentivo fiscale destinato a chi effettua lavori di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria su un immobile a uso abitativo, sarà disponibile anche quest’anno.

Se anche tu hai iniziato a ristrutturare casa e sei interessato al bonus di ristrutturazione, in questo articolo troverai indicazioni dettagliate su quali interventi sono coperti dal bonus, su quali documenti è necessario conservare e sulla esatta procedura per presentare la domanda.

Come funziona il bonus per il recupero edilizio

Cos’è il bonus ristrutturazione 

Sebbene solo di recente si sia iniziato a parlare così tanto di bonus per il recupero edilizio (chiamato anche bonus ristrutturazione), questa non è una misura recente, l’incentivo fiscale, infatti è stato introdotto per la prima volta  grazie all’articolo  16-bis del DPR 917 del 1986.

Ovviamente, nel tempo il bonus ha subito tantissime modifiche e proroghe e a oggi viene identificato come uno sgravo fiscale del 50% su una spesa massima di 96 mila euro effettuata per il recupero edilizio della propria abitazione.

Questa detrazione fiscale può essere applicata solo sulle spese sostenute per interventi di ristrutturazione che rientrano tra quelli previsti dalla legge e che vedremo tra poco nel dettaglio.

Una delle ultime evoluzioni di questa misura finanziaria è stata compiuta attraverso il Decreto-legge n. 34 del 2020, chiamato anche decreto rilancio, in cui è stato stabilito che, chiunque sia in possesso dei requisiti, può beneficiare del bonus ristrutturazione anche attraverso dello sconto in fattura.

Bonus ristrutturazione e super bonus 110%: tutte le differenze

Tante persone tendono a confondere il bonus per il recupero edilizio con il super Superbonus 110%; in realtà queste due misure finanziare sono molto diverse.

Le due misure differiscono per:

  • la percentuale di detrazione fiscale;
  • il numero di quote annuali con cui viene ripartita la detrazione;
  • la tipologia di lavori che rientrano nel bonus.

Se vuoi avere più informazioni sul superbonus110% puoi leggere il nostro articolo dedicato.

Chi può fare domanda sul bonus recupero edilizio?

Possono fare domanda tutte le persone fisiche, residenti o non residenti in Italia, che sono soggette al pagamento dell’ IRPEF, la tassa sui redditi.

Nel dettaglio possono richiedere il bonus ristrutturazione:

  • i proprietari dell’immobile;
  • gli inquilini;
  • i comodatari;
  • i soci delle società semplici;
  • gli imprenditori;
  • i soci delle cooperativi;
  • i titolari di un diritto reale di godimento dell’ immobile.

Inoltre, se risultano intestatari dei bonifici e delle fatture che attestano le spese sostenute, possono richiedere il bonus anche:

In tutti i casi, per accedere al bonus, è necessario che i richiedenti abbiano effettuato delle spese di ristrutturazione entro la data stabilita dalla legge.

Ecco quali sono i lavori di ristrutturazione che rientrano nel bonus 

Tante persone si chiedono quali lavori di ristrutturazione copre il bonus ristrutturazione 2023.

Per fare chiarezza, gli interventi che rientrano nel bonus sono quelli effettuati su unità immobiliari singole e residenziali e interessano:

  • la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo o la ristrutturazione dell’immobile;
  • la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo o la ristrutturazione delle parti comuni dei condomini;
  • la ristrutturazione di un immobile che è stato danneggiato da un evento calamitoso 
  • la realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • l’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • l’esecuzione di opere per evitare gli infortuni domestici;
  • la prevenzione dal compimento di atti illeciti da parte di terzi
  • la cablatura degli edifici, 
  • il contenimento dell’inquinamento acustico
  • la sostituzione del gruppo elettronico di emergenza

Per vedere nel dettaglio quali sono tutti i lavori che rientrano nel bonus ristrutturazione 2023, vi rimandiamo alla guida dettagliata dell’agenzia delle entrate, nella quale sono inserite anche le altre spese agevolabili

Come pagare le spese per i lavori

Attenzione: se si vuole ottenere la detrazione fiscale, tutte le spese effettuate per la ristrutturazione dell’immobile devono essere tracciate. Per cui i lavori dovranno essere pagati attraverso un bonifico postale o bancario parlante.

Nella ricevuta dell’avvenuto bonifico dovranno essere indicati:

  • la causale del versamento;
  •  il codice fiscale o la partita iva del beneficiario della detrazione;
  •  il codice fiscale o la partita iva di chi effettua la spesa.

Come richiedere il bonus recupero edilizio

Per richiedere il bonus per il recupero edilizio non si deve compilare nessuna domanda, ma per ottenerlo è necessario dichiarare le spese effettuate in fase di dichiarazione dei redditi o procedere secondo altre modalità previste dalla legge. 

In sintesi, il richiedente può procedere secondo 3 modalità:

  1. compilare l’apposito modello di dichiarazione dei redditi messo a disposizione dall’agenzia dell’entrate.
  2. richiedere lo sconto in fattura al momento dell’acquisto dei servizi;
  3. effettuare la cessione del reddito di imposta.

Spese che devono essere comunicate all’ENEA

Alcune tipologie di lavori devono essere comunicate all’ENEA, l’ Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. 

Ogni richiedente deve inviare la comunicazione per via telematica entro 90 giorni dall’avvenuto pagamento.

Le comunicazioni possono essere inviate effettuando l’accesso sul sito https://bonusfiscali.enea.it/ , attraverso l’uso delle credenziali SPID, la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi.

Per verificare quali sono i lavori per cui è obbligatorio presentare la comunicazione vi rimandiamo alla guida ENEA in cui troverete tutte le informazioni dettagliate. 

Documenti da conservare 

Per ottenere il bonus per il recupero edilizio è necessario conservare i seguenti documenti:

  • le abilitazioni amministrative necessarie per procedere con alcuni lavori;
  • la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
  • la domanda di accatastamento
  • la ricevuta di pagamento dell’ IMU
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda Sanitaria Locale;
  • ricevute e fatture fiscali;
  • ricevute dei bonifici postali o bancari.

In caso in cui i lavori di ristrutturazione vengano effettuati su un condominio, allora sarà necessario conservare anche la delibera dell’assemblea condominiale che attesta l’approvazione dei lavori e che include la tabella millesimale di ripartizione delle spese.

Come ottenere il bonus ristrutturazione

A seconda delle modalità scelta per richiedere il bonus, il beneficiario può ottenere il bonus di ristrutturazione attraverso:

  • la detrazione fiscale ripartita in 10 rate;
  • lo sconto in fattura;
  • il credito di imposta;
  • la cessione del credito di imposta.

Sgravi fiscali per le spese di ristrutturazione

Il bonus ristrutturazione 2023 è un incentivo fiscale previsto per chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia sulla propria abitazione principale. Si tratta di una detrazione fiscale del 50% sui costi sostenuti, fino a un massimo di 96.000 euro, che può essere suddivisa in 10 rate annuali di pari importo. Per usufruire del bonus, i lavori devono essere effettuati da imprese registrate e devono riguardare opere di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e risparmio energetico.

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Eleonora Orrù

Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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