Lo Stato italiano offre ai suoi cittadini la possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro e ricevere la pensione in anticipo. Raggiunti determinati limiti di età e contributivi il richiedente avrà la facoltà di decidere o meno se permanere nel mercato del lavoro. Tra i canali di uscita anticipata, emerge la Quota 103, ottenibile da chi ha compiuto 62 anni d’età e ha versato almeno 41 anni di contributi.
Scopri grazie al nostro articolo tutto sulla Quota 103: come funziona, i requisiti, come effettuare la domanda, come calcolare l’importo e tutte le novità ad oggi.
- Che cos'è la Quota 103?
- Chi sono i beneficiari della Quota 103?
- Come fare la domanda passo dopo passo
- Quando presentare la domanda e decorrenza della pensione
- Quota 103 nel 2025, le ultimissime e cosa cambia
- Quanto si prende con la Quota 103 e calcolo della pensione
- Quali sono le eventuali penalizzazioni della quota 103?
- Supporto e assistenza
- Uscire anticipatamente dal lavoro e ottenere la pensione: ecco la Quota 103
Che cos’è la Quota 103?
La Quota 103, conosciuta anche come pensione anticipata flessibile, è una forma di pensionamento anticipato per tutti coloro che hanno raggiunto l’età di 62 anni e versato 41 anni di contributi.
Quota 103, Opzione Donna e Ape sociale, cosa sono?
Nella Manovra 2025 il governo ha confermato invariato il funzionamento degli strumenti di flessibilità utili ad offrire la possibilità a tutti i cittadini, sotto determinati requisiti, di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro e ottenere la pensione. Oltre alla Quota 103 troviamo l’Opzione donna e l’Ape sociale:
- L’Opzione Donna è una forma di pensione anticipata per le sole donne che rispecchiano i requisiti anagrafici – 61 anni senza figli, 60 con un figlio e 59 con più figli – e hanno maturato 35 anni di contributi.
- l’Ape sociale, invece, è prevista per persone che vivono in condizioni di fragilità con almeno 63 anni e 5 mesi e con un requisito contributivo di 30 anni.
Sei vuoi sapere di più e vuoi approfondire il meccanismo della pensione anticipata in Italia, ti consigliamo di leggere il nostro articolo.
Chi sono i beneficiari della Quota 103?
La Quota 103 può essere richiesta dai lavoratori autonomi e dipendenti, pubblici e privati, iscritti:
- all’assicurazione generale obbligatoria, alle sue forme esclusive (ex Inpdap) e sostitutive (Ex Enpals);
- alla gestione separata dell’INPS.
Non può essere richiesta dal personale dipendente della Polizia, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e Forze Armate.
Come fare la domanda passo dopo passo
La domanda per la “pensione anticipata flessibile”, comunemente conosciuta come Quota 103, può essere presentata:
- accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS al sito ufficiale INPS:
- seleziona: “Pensione e Previdenza”;
- clicca su: “Domanda di pensione”;
- entra in: “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci”;
- inserisci i Dati Anagrafici;
- Seleziona:
- Gruppo: Anzianità/Anticipata/Vecchiaia
- Prodotto: Pensione di anzianità/anticipata
- Tipo: Requisito anticipata flessibile L. di bilancio 2024
- tramite contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile (a pagamento);
- enti di patronato e intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Quando presentare la domanda e decorrenza della pensione
Per la Quota 103 non è prevista alcuna finestra temporale entro la quale fare domanda. É consigliabile effettuarla con un termine di preavviso di almeno 6 mesi rispetto alla data in cui si desidera che la pensione abbia decorrenza in modo da consentire all’Inps di elaborare la richiesta e comunicare l’esito.
Una volta maturati i requisiti anagrafici e contributivi la pensione inizia a decorrere:
- dal primo giorno del mese successivo all’apertura della finestra di 7 mesi dalla maturazione dei requisiti per il Settore Privato e Autonomi;
- dal primo giorno successivo alla finestra di 9 mesi dalla maturazione dei requisiti per i dipendenti della Pubblica Amministrazione;
- il 1° settembre e il 1° novembre, rispettivamente, per il personale della scuola e dell’AFAM, a condizione che i requisiti siano perfezionati entro la fine dell’anno;
- dal primo giorno del mese successivo alla finestra di 7 o 9 mesi in caso di cumulo di più posizioni assicurative.
Quota 103 nel 2025, le ultimissime e cosa cambia
Rispetto al 2024 la proroga della Quota 103 non prevede differenze sostanziali. E’ confermata l’applicazione del calcolo contributivo per determinare l’importo della pensione e l’uso delle finestre mobili – 7 mesi per i dipendenti del settore privato e 9 mesi per gli statali – che stabiliscono dopo quando il beneficiario riceverà la pensione una volta soddisfatti i requisiti.
L’unica leggera modifica riguarda l’importo massimo di pensione previsto, rispetto al 2024 che ammontava a circa 2.394,44 euro lordi (4 volte il limite della pensione minima) e nel 2025 sarà di 2.400 euro lordi fino al 67° anno di età.
Incentivi e Bonus Maroni
Anche nel 2025 sono previsti incentivi volti a ritardare il pensionamento di coloro che rispettano i requisiti della Quota 103. Per coloro che accettano di restare a lavoro sarà confermato il Bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 9,19% che si traduce in un aumento netto di circa il 10% in busta paga.
Quanto si prende con la Quota 103 e calcolo della pensione
Come già descritto in precedenza, la quota 103 prevede un tetto massimo all’importo mensile. In poche parole, i beneficiari della quota 103, solo dopo aver compiuto i 67 anni avranno diritto a ricevere la pensione nel suo importo pieno calcolato secondo le regole ordinarie, nel frattempo l’importo non supererà i 2400 lordi mensili come stabilito dalla manovra governativa 2025.
Se vuoi controllare i contributi versati, conoscere la data in cui maturerà il diritto alla pensione anticipata o calcolare l’importo stimato della tua pensione, effettua la simulazione grazie al servizio gratuito INPS “La mia pensione futura”.
Quali sono le eventuali penalizzazioni della quota 103?
La quota 103 viene calcolata dal 2024 esclusivamente con il sistema contributivo che si differenzia dal sistema retributivo utilizzato per calcolare altre tipologie di pensione – come la pensione di vecchiaia, anticipata e di anzianità.
Attraverso questo sistema l’importo della pensione viene calcolato in base ai contributi versati negli anni lavorativi, senza tener conto dell’anzianità lavorativa totale e le retribuzioni passate, come avviene nel sistema retributivo.
Considerando esclusivamente i contributi versati ne deriva così un assegno pensionistico inferiore specialmente nei casi in cui il lavoratore abbia versato contributi in periodi limitati o abbia avuto redditi più bassi nel tempo.
Un ulteriore disincentivo che spingerebbe i lavoratori a rinunciare alla Quota 103 è il mancato guadagno generato nel periodo di attesa per il perfezionamento della pensione, che è di 7 mesi per i privati e 9 mesi per gli statali, rispetto a quanto avrebbe percepito se la pensione fosse iniziata immediatamente dopo il raggiungimento dei requisiti.
Supporto e assistenza
In caso supporto alla presentazione della domanda o richiesta di informazioni aggiuntive è possibile contattare l’Inps attraverso i seguenti canali:
- Contattare o presentarsi presso una delle sedi Inps più vicine;
- Contact Center: numero verde gratuito 803 164 o da cellulare 06 164164 (a pagamento);
- Dal sito INPS grazie allo strumento “INPS Risponde”.
Uscire anticipatamente dal lavoro e ottenere la pensione: ecco la Quota 103
La quota 103 permette ai lavoratori che hanno compiuto 62 anni e hanno versato 41 anni di contributi di ricevere in anticipo la pensione. L’importo non potrà superare il tetto massimo stabilito nel 2025 a 2400 euro lordi mensili e verrà calcolato, come nel 2024, tramite il solo sistema contributivo senza considerare le retribuzioni passate. Una volta raggiunti i 67 anni, il pensionato potrà ottenere l’importo pieno calcolato secondo le regole ordinarie.
La quota 103 si presenta come una misura di flessibilità per i lavoratori. Tuttavia, l’introduzione di finestre mobili e il calcolo contributivo puro, oltre che al Bonus Maroni, disincentivano l’uscita prematura dal mercato del lavoro. L’obiettivo dello stato è quello di mantenere in equilibrio il sistema pensionistico e salvaguardare le finanze dello stato, considerando l’aumento dell’aspettativa di vita e la crescente pressione sulle risorse statali.