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Aumento delle pensioni minime: sino a 600 euro

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 17 Settembre 2024
Tempo di lettura stimato: 6 minuti

Il costo della vita negli anni scorsi ha continuato ad aumentare progressivamente, ma le pensioni e gli stipendi dei lavoratori sono rimasti pressoché immutati: questa situazione ha reso ancora più difficile per molti italiani arrivare a fine mese, e ha fatto crescere tantissime preoccupazioni per il futuro. Questo è il motivo che ha spinto lo Stato italiano a prendere una decisione inaspettata, ovvero quella di aumentare sia gli stipendi che le pensioni attraverso due provvedimenti specifici. Dal mese di luglio 2023, quindi, grazie all’aumento delle pensioni minime, i pensionati italiani possono iniziare a tirare un sospiro di sollievo.

In questo articolo approfondiremo nel dettaglio il tema dell’aumento delle pensioni minime spiegandoti quale sarà l’importo definitivo, a quanto ammonta l’aumento  e cosa fare per ottenerlo.

Grazie all’aumento delle pensioni minime del 2023, le pensioni minime raggiungeranno i 600 euro
Grazie all’aumento delle pensioni minime del 2023, le pensioni minime raggiungeranno i 600 euro

Che cosa sono le pensioni minime?

La pensione minima, conosciuta anche come trattamento minimo INPS, indica un importo limite al di sotto del quale la pensione non può garantire il raggiungimento di condizioni di vita dignitose.

Non tutti i cittadini italiani riescono autonomamente a ottenere i requisiti contributivi per ottenere la pensione minima: molti ex lavoratori, pur avendo acquisito i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia, beneficiano di una pensione il cui valore è inferiore a quello della pensione minima e che quindi non è considerato sufficiente per vivere una vita dignitosa


Per questo motivo, lo Stato concede a loro una integrazione del valore della pensione chiamato integrazione al trattamento minimo, che permette ai pensionati di ottenere la pensione minima, ossia una pensione il cui importo è considerato sufficiente per arrivare a fine mese in modo dignitoso.

Aumento della pensione minima e integrazione al trattamento minimo sono la stessa cosa?

No, l’integrazione al trattamento minimo e l’aumento della pensione minima non sono la stessa cosa.

L’integrazione al trattamento minimo è infatti uno strumento che permette a ogni pensionato di ottenere la pensione minima ma, tantissimi pensionati hanno diritto a ottenere la pensione minima senza la necessità di beneficiare del trattamento minimo.

L’innalzamento della soglia del valore della pensione minima, invece è un provvedimento che permette di aumentare il valore della pensione minima.

Pertanto, attraverso l’innalzamento della pensione minima, verrà maggiorata anche l’integrazione al trattamento minimo in quanto, per molti pensionati, sarà necessario ottenere una integrazione maggiore per poter aumentare il valore della propria pensione sino al raggiungimento della soglia minima.

Perché è stato previsto l’aumento delle pensioni minime

L’aumento delle pensioni minime è stato attuato per contrastare l’incremento dell’inflazione e migliorare la qualità di vita dei pensionati consentendogli di arrivare a fine mese con meno preoccupazioni dal punto di vista finanziario.

Questo sarebbe solo il primo passo verso un aumento più cospicuo: l’obiettivo del governo infatti sarebbe quello di incrementare progressivamente l’importo delle pensioni sino a riuscire a raggiungere il valore di 1000 euro entro la fine della legislatura.

In cosa consiste l’aumento delle pensioni minime?

Attraverso la legge di Bilancio del 2023 approvata dal Governo e il seguente comunicato stampa del 26 giugno diffuso dall’INPS, è stato proclamato l’aumento delle pensioni minime.

Ma in cosa consiste questo provvedimento nel dettaglio?

Nel dettaglio l’aumento delle pensioni minime prevede che coloro che percepiscono una pensione con un importo pari o inferiore al trattamento minimo possano beneficiare di un aumento della pensione che varia dal 1,5% al 6,4% del suo valore.

Chi potrà beneficiare dell’ aumento della pensione?

Possono beneficiare dell’aumento delle pensioni tutti i pensionati che hanno diritto alla pensione minima, tuttavia è necessario fare delle precisazioni:

  • coloro che percepiscono due pensioni hanno diritto a ricevere l’aumento su un unica pensione;
  • coloro che sono coniugati possono percepire l’aumento solo se il reddito personale sommato a quello del marito o della moglie non supera di quattro volte il trattamento minimo.

Quali sono le percentuali di aumento?

Lo Stato italiano ha previsto 3 diversi tipi di aumento:

  • un aumento che verrà erogato dal 2023;
  • un aumento che verrà erogato dal 2024 (senza distinzioni di età);
  • un importo di cui possono fruire solo i pensionati che hanno compiuto i 75 anni di età nel corso del 2023.

Se l’aumento di cui si potrà beneficiare nel 2023 è pari al 1,5%, durante il 2024 si potrà beneficiare di un aumento superiore pari al 2,7% del valore della pensione.

I pensionati che hanno già compiuto 75 anni saranno quelli che potranno usufruire del beneficio migliore: l’aumento della loro pensione ammonta infatti al 6,4%.

Di quanto aumenterà il valore delle pensioni in pratica

In base alle percentuali il valore delle pensioni aumenterà:

  • di 36,08 euro per i pensionati che hanno più di 65 anni;
  • di 8 euro per tutti gli altri pensionati.

Di conseguenza i pensionati sessantacinquenni potranno beneficiare di una pensione del valore 599,82 euro, mentre gli altri pensionati potranno beneficiare di una pensione di importo pari a  572,20 euro.

Quando si riceverà l’aumento della pensione minima?

Tutti i pensionati inizieranno a ricevere l’aumento a partire da luglio 2023 e, dal momento che lo Stato aveva previsto l’aumento delle pensioni già a partire da gennaio, assieme al primo assegno maggiorato riceveranno anche gli arretrati dei mesi precedenti.

Come richiedere l’aumento della pensione minima?

Per richiedere l’aumento della pensione non è necessario presentare nessuna domanda: il valore della pensione, infatti, aumenterà in modo automatico. Chiunque avrà diritto a percepire l’aumento, nel cedolino della pensione di luglio potrà visualizzare l’importo dell’aumento e gli arretrati non ancora corrisposti.

A chi rivolgersi per ottenere informazioni e chiarimenti?

Per ottenere maggiori chiarimenti è possibile rivolgersi all’INPS, l’ente previdenziale che si occupa dei trattamenti pensionistici.

Per contattare l’INPS è possibile recarsi presso la sede INPS più vicina o telefonare ai numeri:

  • 803 164 da telefono fisso;
  • 164 164 da cellulare.

Sino a 600 euro per i pensionati

Dal mese di luglio 2023, le pensioni dei pensionati che beneficiano della pensione minima aumenteranno sino a raggiungere quasi i 600 euro. Non tutti i pensionati riceveranno gli stessi aumenti, lo Stato italiano, infatti, ha deciso di differenziare tra i pensionati ultra 75 enni che riceveranno un aumento maggiore, e tutti gli altri pensionati che dovranno accontentarsi di un aumento minore.

L’aumento della pensione sarà automatico e i pensionati inizieranno a ricevere l’aumento a luglio 2023, compresi gli arretrati dei mesi precedenti.

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