Dal 1° gennaio 2024, l’iscrizione all’AIRE è obbligatoria per tutte le persone che si trasferiscono all’estero per più di 12 mesi. La registrazione va effettuata entro 90 giorni, pena una sanzione amministrativa fino a 1.000 euro. L’AIRE garantisce diritti fondamentali ai cittadini italiani all’estero, come l’accesso ai servizi consolari, la possibilità di votare e il riconoscimento della residenza all’estero.

Quali sono i soggetti che devono iscriversi all’AIRE?
Secondo la legge 470 del 27 ottobre 1988, devono iscriversi all’AIRE:
- I cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore a 12 mesi;
- I cittadini che risiedono già all’estero e acquisiscono in seguito la cittadinanza italiana.
Sono, invece, esonerati dall’obbligo:
- chi risiede all’estero per meno di 12 mesi (ad esempio lavoratori stagionali o studenti in mobilità);
- i dipendenti della Pubblica Amministrazione italiana all’estero per incarico ufficiale (ad esempio personale diplomatico);
- i militari italiani in servizio all’estero presso strutture italiane o NATO.
Ricorda: l’iscrizione all’AIRE non equivale automaticamente alla residenza fiscale estera. Quest’ultima dipende da criteri diversi, come la presenza fisica e il centro degli interessi vitali.
L’iscrizione all’AIRE è un obbligo? Facciamo chiarezza
Dal 1° gennaio 2024, l’iscrizione all’AIRE è formalmente obbligatoria per tutti i cittadini che ne hanno i requisiti. La mancata iscrizione può comportare una sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro per ogni anno in cui non si è provveduto all’iscrizione, fino a un limite massimo di 5 anni.
Come iscriversi all’AIRE? La procedura passo passo
L’iscrizione deve essere fatta entro 90 giorni dal trasferimento della residenza all’estero e comporta anche la cancellazione dall’APR (Anagrafe della Popolazione Residente) del Comune italiano di provenienza.
La modalità di iscrizione può essere effettuata di persona o via telematica. Vediamole insieme.
- compilare il modulo digitale;
- allegare d’identità italiano in corso di validità;
- fornire prova della residenza all’estero (es. contratto di affitto, bolletta, attestazione del datore di lavoro);
- firmare digitalmente la pratica con SPID o documento firmato e scannerizzato.
- modulo cartaceo (qui un esempio in pdf del modulo del Consolato Italiano a Barcellona);
- documento d’identità in corso di validità;
- prova di residenza estera.
In caso di esito positivo, la residenza all’estero decorre dalla data in cui il Comune riceve la comunicazione dal Consolato. È quindi possibile una lieve differenza temporale rispetto alla data di invio della richiesta da parte del cittadino.
Per registrare un figlio nato all’estero, è sufficiente inviare l’atto di nascita con la richiesta firmata da un genitore.
Vantaggi e svantaggi dell’iscrizione all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero
Anche se l’iscrizione all’AIRE è un atto doveroso, è bene tenere presenti le conseguenze che ne derivano.
Tra i vantaggi, possiamo sicuramente menzionare:
- voto all’estero per corrispondenza;
- rinnovo di documenti (passaporto, carta d’identità, in alcuni casi patente);
- accesso ai servizi consolari;
- mantenimento del legame giuridico e civile con l’Italia;
- accesso ad agevolazioni fiscali in caso di rientro (es. rientro dei cervelli, impatriati, ecc.).
Invece, tra gli svantaggi annoveriamo:
- perdita dell’assistenza sanitaria italiana, ad eccezione di cure urgenti durante soggiorni temporanei in Italia (max 90 giorni);
- necessità di stipulare una polizza sanitaria nel Paese di residenza;
- tempi lunghi per alcune pratiche burocratiche a distanza.
AIRE: un obbligo, ma anche una tutela
Dal 1° gennaio 2024 l’iscrizione all’AIRE è obbligatoria per i cittadini italiani che si trasferiscono all’estero per più di 12 mesi, da effettuarsi entro 90 giorni dal trasferimento, pena sanzioni fino a 1.000 euro per anno, per un massimo di 5 anni. L’iscrizione è gratuita e può essere effettuata sia presso il Consolato competente, sia online tramite il portale Fast It. I tempi medi di lavorazione sono di circa 3 mesi e, una volta completata la procedura, la residenza all’estero decorre dalla data in cui il Comune riceve la comunicazione dal Consolato. Per questioni fiscali, successioni o per richieste di benefici per il rientro in Italia, è possibile scaricare dal portale ANPR il certificato di iscrizione all’AIRE. Ricordiamo infine che l’iscrizione non è retroattiva e ha effetto a partire dalla data in cui il Comune italiano riceve la comunicazione dal Consolato.
FAQ
L’Iscrizione AIRE è retroattiva?
No, formalmente l’iscrizione all’AIRE non ha effetto retroattivo. La data di decorrenza è quella in cui la richiesta completa viene ricevuta dall’ufficio consolare competente e non può essere anteriore. Questo significa che, anche se il trasferimento all’estero è avvenuto mesi o anni prima, l’iscrizione sarà valida solo dalla data di presentazione della domanda.
Dove verificare se si risulta regolarmente iscritti all’AIRE?
Per controllare se si risulta regolarmente iscritti, è possibile:
- accedere al proprio profilo sul portale Fast It;
- contattare il Consolato di riferimento;
- richiedere un certificato di iscrizione AIRE al Comune italiano d’origine, che attesta ufficialmente l’iscrizione.
Come posso ottenere il certificato di iscrizione all’AIRE?
Il certificato può essere scaricato gratuitamente dal portale dell’Anagrafe Nazionale (ANPR), accedendo con SPID o CIE. Una volta effettuato l’accesso, tra i certificati disponibili troverai anche il “Certificato di iscrizione all’AIRE“, rilasciato in formato digitale con validità legale. Il certificato può essere utile per: pratiche fiscali (ad esempio per dimostrare la residenza estera), successione ereditarie e richieste di agevolazioni per il rientro in Italia.