Nel corso della vita, può accadere che, per cause naturali o accidentali, un cittadino italiano venga a mancare mentre si trova all’estero. In questi momenti delicati, oltre al dolore per la perdita, i familiari si trovano spesso a dover affrontare una serie di domande pratiche e burocratiche, come, ad esempio, se è obbligatorio registrare il decesso in Italia, gli enti da contattare, chi si occupa della trascrizione dell’atto di morte e come riportare la salma in Italia.
In questo articolo cercheremo di darti tutte le risposte a queste domande parlandoti nel dettaglio di cosa fare nel caso si verifichi la morte di un italiano all’estero.

Morte di un italiano all’estero: cosa è necessario fare
Nel caso in cui la morte di un cittadino italiano avvenga all’estero ci sono dei comportamenti differenti da attuare a seconda delle circostanze. Prima di tutto è quindi necessario sapere se:
- il cittadino italiano è iscritto all’AIRE e risiede quindi all’estero;
- il cittadino italiano è residente in Italia.
In questo caso, a livello burocratico i familiari, nella maggior parte dei casi non devono occuparsi di nulla. È il consolato italiano, presente nel Paese in cui è avvenuto il decesso, a trasmettere l’atto di morte al Comune di iscrizione AIRE o al Comune di residenza.
Nel caso in cui questo non avvenga sarà comunque necessario richiedere la trascrizione del decesso nei registri di Stato civile: la procedura necessaria nel caso in cui un cittadino residente in Italia muoia all’estero.
📌Cosa fare quando un cittadino residente in Italia muore all’estero
In questo caso, si non si verifica la trasmissione dell’atto di morte da parte del consolato italiano all’estero, sono i familiari a dover personalmente richiedere la trascrizione dell’atto di morte nei registri comunali.
In assenza di trasmissione consolare dell’atto di morte, o anche nel caso di decesso di un cittadino straniero, chiunque abbia interesse alla trascrizione dell’atto di morte può fare richiesta al Comune di residenza.
Come richiedere la trascrizione del decesso?
Le direttive per presentare la domanda di trascrizione del decesso sui registri civili possono essere diverse a seconda del comune interessato.
Alcuni comuni, infatti, non permettono di presentare la richiesta autonomamente, ma pretendono che la domanda sia presentata direttamente dal consolato italiano senza nessuna eccezione.
Nei casi in cui presentare la richiesta di trascrizione dell’atto di morte nei registri di stato civile del Comune di residenza è necessario presentarsi personalmente presso l’ufficio demografico del comune.
Quali documenti occorre presentare?
Per richiedere la trascrizione della morte è necessario presentarsi agli uffici comunali in possesso di:
- il modulo di richiesta compilato in ogni sua parte e sottoscritto dal richiedente insieme a una foto della sua carta di identità o documento di riconoscimento (clicca qui per scaricare in pdf un esempio del modulo fornito dal comune di Bolzano);
- l’atto di morte originale emesso dall’Ufficio di stato civile competente legalizzato;
- la traduzione ufficiale dell’atto di morte;
- eventuale documentazione che attesta la cittadinanza del defunto;
- la carta di identità del defunto.
In alcuni casi, come è stato stabilito dalla Convenzione di Bruxelles, dalla Convenzione di Londra e dal regolamento UE, non è necessario che l’atto di morte originale venga legalizzato. Questa deroga è concessa nel caso in cui il decesso sia avvenuto in:
- Austria;
- Belgio;
- Bosnia e Erzegovina;
- Bulgaria
- Capo Verde
- Croazia;
- Estonia;
- Francia;
- Germania;
- Italia;
- Lituania;
- Lussemburgo;
- Macedonia del nord;
- Moldova;
- Montenegro;
- Paesi Bassi;
- Polonia;
- Portogallo;
- Romania;
- Serbia;
- Slovenia;
- Spagna;
- Svizzera;
- Turchia.
In questi casi, per la trascrizione dell’atto di morte in Italia è sufficiente presentare:
- l’atto originale rilasciato nel paese estero;
- la traduzione ufficiale in italiano (se richiesta dal Comune);
- gli altri documenti indicati nella procedura (modulo, documento d’identità, eventuale prova di cittadinanza).
Riportare la salma in Italia: è possibile?
Dopo aver ottenuto il certificato di morte, è possibile richiedere di riportare la salma del defunto in Italia. Per farlo è necessario richiedere l’emissione di un passaporto mortuario al Paese in cui è deceduto il cittadino attraverso una specifica domanda e la presentazione di alcuni documenti aggiuntivi:
- atto di morte;
- nulla-osta;
- certificato dell’Azienda sanitaria locale;
- eventuale nulla-osta dell’Autorità Giudiziaria in caso di morte violenta;
- ulteriori ed eventuali documenti prescritti dal Ministero della Salute.
Richiedere la trascrizione dell’atto di morte
Quando un cittadino italiano muore all’estero, è importante sapere come comportarsi e quali procedure seguire. Se il cittadino italiano è iscritto all’AIRE e risiede all’estero, di solito i familiari non devono occuparsi di alcuna pratica burocratica; se, invece il cittadino italiano è residente in Italia e muore all’estero, spetta ai familiari richiedere personalmente la trascrizione dell’atto di morte presso il Comune di residenza. La trascrizione del decesso ha un costo che corrisponde al valore della marca da bollo di 16 euro.