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Iniziare a lavorare grazie al percorso di apprendistato

Da Eleonora Orrù
Aggiornato il 17 Settembre 2024
Tempo di lettura stimato: 8 minuti

Per i giovani inserirsi nel mondo del lavoro può essere complicato: per questo motivo lo Stato ha ideato alcune tipologie di iniziative, come il programma garanzia giovani e il percorso di apprendistato che permettono ai giovani di iniziare un percorso lavorativo con più facilità. Secondo le statistiche INPS, le aziende hanno ben accolto questi progetti: sono sempre di più le imprese che decidono di assumere giovani attraverso il contratto di apprendistato.

In questo articolo, approfondiremo nel dettaglio in cosa consiste l’apprendistato, chi sono le categorie di cittadini che possono ottenere questo tipo di contratto lavorativo e quali sono i vantaggi per le aziende e i cittadini.

Il percorso di apprendistato permette a giovani e disoccupati di lavorare e acquisire nuove competenze

Cos’è il percorso di apprendistato?

Il contratto di apprendistato, regolamentato dal Decreto Legislativo numero 81 del 2015, è definito sdal Ministero del lavoro e delle politiche sociali come una particolare tipologia di contratto di lavoro ideata a favorire la formazione e l’occupazione giovanile.

Questo significa, in sintesi, che il contratto di apprendistato da diritto a sia a un contratto di lavoro, sia un periodo di formazione.

Per questo motivo, il percorso di apprendistato si configura come uno dei migliori strumenti per accedere al mondo lavorativo dedicati ai giovani che, grazie a questa iniziativa, pur partendo da zero, possono ottenere sia le competenze necessarie per diventare professionisti nel loro ambito, sia una giusta retribuzione.

Data la sua natura ibrida, l’apprendistato, quindi, deve essere accompagnato da un piano formativo individuale, una sorta di contratto in cui, oltre allo stipendio, sono definiti gli obiettivi formativi che verranno raggiunti durante il percorso.

Quali sono i vantaggi per le imprese?

Se i giovani apprendisti, grazie all’apprendistato, hanno la possibilità di formarsi, di fare esperienza e di inserirsi nel mondo del lavoro, le aziende, oltre che ad avere il vantaggio di formare giovani che potranno entrare a far parte dell’organico aziendale, sottoscrivendo i contratti di apprendistato ottengono anche benefici fiscali.

Ecco quali sono tutti i benefici che possono ottenere le aziende attivando un percorso di apprendistato.

  • Le aziende con più di 9 dipendenti hanno diritto a corrispondere una contribuzione pari al 10% della contribuzione imponibile
  • Le aziende con meno di 10 dipendenti, hanno l’opportunità di corrispondere una contribuzione che varia tra l’1,5% e il 10% della contribuzione imponibile,
  • Possono inquadrare l’apprendista sino a due livelli retributivi inferiori rispetto a quanto previsto dal CCNL per le stesse mansioni;
  • Gli apprendisti non vengono inclusi nel computo dell’organico.

Contratto di apprendistato: tutte le tipologie

Non tutti i giovani hanno le stesse competenze, le stesse aspirazioni e gli stessi interessi e, allo stesso modo, non tutte le aziende hanno la necessità di sottoscrivere la stessa tipologia di contratto.

Per andare incontro alle esigenze variabili dei giovani e delle aziende, lo Stato ha definito tre tipologie di contratto di apprendistato:

  1. apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, di istruzione secondaria superiore e di specializzazione tecnica superiore;
  2. l’apprendistato professionalizzante
  3. l’apprendistato di alta formazione e ricerca.

Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale

Questa tipologia di percorso di apprendistato ha lo scopo di concedere ai giovani l’opportunità di unire un percorso di studio a un esperienza concreta e pratica nel mondo del lavoro.

Questo contratto, in particolare, è destinato ai ragazzi e alle ragazze che stanno affrontando un percorso formativo garantito dal sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale.

Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere

A differenza delle altre tipologie di contratto, l’apprendistato professionalizzante ha lo scopo di fornire ai giovani tutte le nozioni e le competenze necessarie per apprendere un mestiere.

Gli imprenditori con aziende che hanno un organico composto da più di 50%, devono sapere che, proponendo questa tipologia di contratto, hanno l’obbligo di assumere a tempo indeterminati almeno il 20 per cento degli apprendisti.

Apprendistato di alta formazione e ricerca

L’apprendistato di alta formazione ha come scopo quello di permettere ai giovani di ottenere un titolo di studio, e offre a ragazzi e alle ragazze di maggiori opportunità di essere assunti all’interno delle aree di ricerca delle aziende.

Fino a che età si può fare l’apprendistato?

L’età anagrafica idonea per sottoscrivere un contratto di apprendistato, varia a seconda della tipologia del percorso.

Si può fare l’apprendistato a partire da i 15 anni ed entro i 25 anni se si sta svolgendo un apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale.

Chi, invece, desidera svolgere un apprendistato professionalizzante può svolgerlo a partire dai 18 anni e sino ai 29 anni, tuttavia, chi possiede una qualifica professionale può iniziare l’esperienza a partire dai 17 anni.

Un eccezione va fatta anche per i disoccupati che percepiscono la di Naspi o altre misure sociali, e per i lavoratori che ricevono l’integrazione salariale: in questi casi i limiti di età sono aboliti.

Per quanto riguarda, invece, l’ apprendistato per l’alta formazione e ricerca, possono diventare apprendisti i giovani che hanno tra compresa tra i 18 e 29 anni  che possiedono un diploma di istruzione secondaria superiore o un diploma professionale.

In generale, quindi, a seconda della tipologia di contratto, è possibile diventare apprendisti a partire dai 17 anni.

Quanto dura l’apprendistato?

Un percorso di apprendistato, in genere, non dura meno di 6 mesi, ossia il tempo minimo necessario per apprendere determinate competenze, la durata massima del contratto, invece, varia a seconda della tipologia di apprendistato.

  • il contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale può durare al massimo 3 anni e può avere una proroga di un anno.
  • Il contratto di apprendistato professionalizzante varia in base alle disposizioni dei CCNL di categoria. In ogni caso il percorso non può durare più di 3 anni, tuttavia per alcune professioni che fanno parte del settore dell’artigianato, l’apprendistato può avere una durata massima di 5 anni.
  • La durata degli apprendistati di alta formazione e ricerca varia in base al titolo di studio che si desidera conseguire.

In ogni caso, è comunque concessa la possibilità prorogare il percorso di in caso di infortunio, malattia o altre cause che non dipendono dall’apprendista e che determinano l’inabilità momentanea a svolgere il lavoro.

Apprendistato e formazione: regole e possibilità

Come abbiamo anticipato, il contratto di apprendistato è un contratto che prevede un percorso formativo e non solo lavorativo. Gli apprendisti, pertanto, avranno l’onere e l’onore di affrontare un percorso di formazione interna e una formazione esterna.

La formazione interna erogata dall’azienda al giovane apprendista deve essere definita con precisione attraverso il piano formativo individuale che esplicita gli obiettivi che devono essere conseguiti durante il percorso formativo grazie al supporto di un tutor, che segue il giovane come un vero e proprio mentore trasmettendogli tutte le sue competenze.

La formazione esterna, invece, si svolge presso strutture formative specializzate, o piattaforme online che erogano corsi e lezioni in modalità e-learning e deve avere una durata specifica in base alla tipologia di apprendistato

  • essa non può essere superiore al 60% (per il secondo anno) o al 50 % (per il terzo, quarto e quinto anno) delle ore ordinamentali.
  • non può essere superiore alle 120 ore
  • non può superare il 60 % dell’orario ordinamentale

Applicare a un apprendisatto

Per quanto riguarda i documenti necessari per avviare il percorso di apprendistato, al lavoratore, in genere, è richiesto di presentare solo la carta di identità e il codice fiscale, poiché sono necessari per redigere il contratto di lavoro.

Sarà poi il datore di lavoro, in un secondo momento, a occuparsi della redazione del contratto di apprendistato assieme a un consulente di lavoro, per poi proporlo all’aspirante apprendista.

Puoi esaminare meglio tutti i dettagli sulle regole e una copia di un contratto di apprendistato visionando il manuale operativo per l’apprendistato redatto dall’ANPAL.

Qual è lo stipendio di un contratto di apprendistato: quanto guadagna un apprendista

Lo stipendio di un apprendista varia in base a determinati fattori come:

  • l’inquadramento previsto dal contratto
  • le disposizioni del CCNL
  • l’età dell’apprendista;
  • il livello di formazione dell’apprendista;
  • il settore industriale
  • il tipo di apprendistato.

Per questo non è possibile definire con esattezza quanto guadagna un apprendista senza essere a conoscenza del quadro completo della situazione: chi desidera ottenere una stima più precisa può consultare il  Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro o contattare un consulente del lavoro.

Quali sono i diritti degli apprendisti?

Gli apprendisti, per lo Stato, hanno gli stessi diritti dei lavoratori a tempo indeterminato, pertanto possono beneficiare di:

Contratto di apprendistato: il primo passo dei giovani verso una carriera lavorativa gratificante

Il percorso di apprendistato è un’opportunità offerta dallo Stato per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo lavorativo e acquisire tutte le competenze di cui hanno bisogno per dare una direzione solida alla loro carriera.

L’apprendistato, perciò, garantisce sia un percorso formativo che una retribuzione: concedendo ai giovani di gettare le basi della loro indipendenza. 

I benefici non sono solo per i giovani lavoratori: le aziende che decidono di assumere giovani apprendisti beneficiano di agevolazioni fiscali e possono inquadrare gli apprendisti a livelli retributivi inferiori.

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Eleonora Orrù

Laureata in Lettere e in Editoria e giornalismo, ho fatto della mia passione per la scrittura il mio mestiere. Da anni sono parte del team di procedureamministrative.it perché credo nell'importanza di riuscire a comunicare in modo semplice e diretto anche le informazioni più complesse in modo che siano accessibili a tutti.

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